Categories
Running

Diamond League e Golden Gala 2024: gli eventi dell’anno dell’atletica leggera

 

Per gli appassionati di atletica leggera ecco le date di tutti i meeting della Diamond League da maggio a settembre 2024, da non perdere assolutamente.

 

Non è difficile capire come mai, tra tutte le attività sportive, l’atletica leggera sia l’unica in grado di attirare un pubblico eterogeneo e di tutte le età.

Anche se il calcio esercita un forte ascendente infatti, soprattutto per quanto riguarda l’aspetto legato al confronto con un avversario da battere, l’insieme di discipline che costituiscono l’atletica leggera, cioè la corsa campestre, su pista e su strada, la marcia, la maratona, la corsa in montagna, i salti in elevazione e in estensione, i lanci e le prove multiple, sono in grado di appassionare persone di ogni età e di ogni genere perché non sono percepite come sfide verso altri gruppi, ma verso sé stessi e i limiti delle proprie capacità.

L’ulteriore fascino dell’atletica leggera è dato dal fatto che le diverse discipline che la compongono sono alla portata di tutti. Basta prendere come esempio il running, un’attività sportiva che chiunque può praticare indipendentemente dall’età, e che se fatta indossando un cardiofrequenzimetro permette anche di tenere sotto controllo il proprio stato di salute.

Da una prospettiva puramente spettacolare però, l’atletica leggera non ha mai goduto della stessa popolarità di sport come il calcio o la formula 1; in passato, infatti, l’unico evento di rilevanza internazionale nel quale veniva dato risalto alle discipline atletiche erano le Olimpiadi, che però erano tenute soltanto ogni quattro anni.

Proprio per migliorare l’attrattiva dell’atletica leggera a livello mondiale, nel 1998 venne istituita la IAAF Golden League, più comunemente nota come Golden League, che a partire dal 2010 ha cambiato denominazione in Diamond League.

 

I Meeting della Diamond League

A differenza della Golden League, che era basata soltanto su sei o sette eventi europei definiti meeting, la Diamond League è strutturata su un numero complessivo di 14 eventi che hanno luogo in un arco di tempo che va da maggio a settembre.

Accanto ai tradizionali meeting europei che costituivano la Golden League, la Diamond League ha aggiunto ulteriori competizioni che si tengono in altre nazioni del mondo; nell’edizione di quest’anno per esempio, le sedi “esterne” all’Europa sono il Qatar, il Marocco, la Cina e gli Stati Uniti d’America.

L’edizione 2024 della Diamond League avrà inizio il 13 maggio a Doha, in Qatar, e si concluderà con le finali che si terranno a Zurigo il 7 e 8 settembre; il calendario completo dei 14 meeting e delle sedi dove si svolgeranno è il seguente:

Data Meeting Sede
13 maggio Doha Diamond League Doha – Qatar
21 maggio British Grand Prix Birmingham – UK
28 maggio Prefontaine Classic Eugene – USA
5 giugno Meeting international Mohammed VI d’athlétisme Rabat – Marocco
9 giugno Golden Gala Pietro Mennea Roma – Italia
16 giugno Bislett Games Oslo – Norvegia
18 giugno Meeting de Paris Parigi – Francia
30 giugno Bauhaus-Galan Stoccolma – Svezia
30 luglio Shanghai Golden Grand Prix Shanghai – Cina
6 agosto Shenzhen Diamond League Shenzhen – Cina
10 agosto Herculis Monaco – Principato di Monaco
26 agosto Athletissima Losanna – Svizzera
2 settembre Memorial Van Damme Bruxelles – Belgio
7-8 settembre Weltklasse Zürich Zurigo – Svizzera

 

Diamonds Roma

Come avrete potuto facilmente notare dalla tabella con l’elenco degli eventi Diamonds 2024, ogni meeting ha la sua definizione specifica; il più atteso dagli appassionati nostrani è il meeting italiano ovviamente, che come nelle edizioni passate anche quest’anno si tiene a Roma, nel complesso sportivo dello Stadio Olimpico.

Il meeting italiano venne istituito per la prima volta nel 1980, e nello stesso anno ebbe luogo anche la sua prima edizione; il meeting venne definito Golden Gala e venne inserito subito nel World Athletics, uno dei circuiti che costituiscono l’odierna Diamond League. Nel corso degli anni il meeting italiano è stato citato in diversi modi: Gold Gala, Golden Roma, Golden Gala Roma o Gran Gala Roma, ma la denominazione ufficiale è sempre rimasta Golden Gala.

A partire dal 2013 però, anno in cui morì il noto atleta e recordman italiano Pietro Mennea, per rendere omaggio alla sua memoria il meeting cambiò definizione e venne intitolato Golden Gala Pietro Mennea. Ai più giovani e a tutti coloro che non ricordano o non sanno chi fosse questo personaggio e cosa ha significato per lo sport italiano, consigliamo di inserire nel rigo di ricerca su Google le parole: Pietro Mennea Wikipedia.

Golden Gala programma

Il 9 giugno di quest’anno, il Golden Gala Pietro Mennea si terrà come al solito nello Stadio Olimpico di Roma. Il programma delle discipline è già stato annunciato dalla FIDAL, la Federazione Italiana di Atletica Leggera, e pubblicato sul sito ufficiale della Wanda Diamond League, ed è strutturato come segue:

 

Discipline Maschili Discipline Femminili
100 metri 200 metri
200 metri 800 metri
400 metri 1500 metri
5000 metri 100 metri a ostacoli
3000 metri siepi 400 metri a ostacoli
Salto in alto Salto con l’asta
Getto del peso Salto in lungo
Lancio del disco

 

Record e risultati

A differenza delle Olimpiadi, purtroppo, nei meeting della Diamond League l’Italia ha raramente raggiunto dei risultati degni di nota; nelle discipline dell’atletica leggera, infatti, gli atleti statunitensi e africani tendono decisamente a primeggiare rispetto agli europei.

Nell’edizione scorsa del Golden Gala l’unico atleta italiano che è riuscito a occupare il podio è stato Davide Re, arrivato secondo nei 400 metri con un tempo di 45 secondi e 80 decimi, mentre l’ultimo record stabilito da un italiano è stato quello di Giovanni De Benedictis nella marcia 3 chilometri, nell’edizione tenutasi nel 1990.

Dopo le ottime prestazioni degli atleti italiani alle Olimpiadi di Tokyo del 2020 però, che a causa della pandemia sono state disputate nel 2021, le speranze che l’edizione 2024 del Golden Gala Pietro Mennea possa regalarci ulteriori emozioni sono decisamente alte, quindi non possiamo fare altro che attendere con trepidazione l’evento.

 

Categories
Skateboard

Le 8 migliori scarpe da skate del 2024

 

Scarpe da skate – Guida all’acquisto, Opinioni e Confronti

 

Per essere sicuri di ottenere performance di primo livello anche con lo skate, è necessario acquistare un paio di scarpe adatte. Come trovare un modello che non sia solo funzionale ma anche esteticamente gradevole? Ci pensiamo noi, con i nostri suggerimenti: se non avete il tempo di leggerli, ecco qui una piccola anticipazione delle nostre preferenze: Nike SB Portmore II Solar Scarpe da Skateboard Uomo sono dotate di una valida ammortizzazione e hanno una suola a spina di pesce, che permette un buon grip. Il costo accessibile ne fa un modello alla portata di tutte le tasche. Ci ha convinto anche Vans Kyle PRO 2 Slip on Scarpa da Skateboard, sono caratterizzate da rinforzi in gomma, che ne rendono più lunga la durata. Il plantare brevettato PopCush garantisce una valida ammortizzazione.

 

 

Tabella comparativa

 

Pregio
Difetto
Conclusione
Offerte

 

 

Le 8 migliori scarpe da skate – Classifica 2024

 

Alla ricerca delle migliori scarpe da skate del 2024? Ecco qui una comparazione delle caratteristiche dei vari modelli presenti sul web: date uno sguardo alle offerte più appetibili, per individuare quella da cogliere al volo. In basso trovate il link dove acquistare, per risparmiare ancora di più.

 

 

1. Nike SB Portmore II Solar Scarpe da Skateboard Uomo

 

Tra le migliori scarpe da skate vendute online possiamo mettere sul podio quelle firmate Nike, un brand in grado di creare soluzioni a prezzi bassi ma di buona qualità. Queste in particolare hanno una tomaia in camoscio, che le rende traspiranti ma anche esteticamente appaganti.

Questo modello è basso, quindi assicura grande libertà di movimento, ed è dotato di un valido ammortizzamento, grazie alla schiuma Solarsoft in doppio strato. La suola è a spina di pesce, per assicurare un grip maggiore.

Queste scarpe da skate Nike sono disponibili in vari colori e sono stringate, quindi anche facili da indossare. C’è però chi raccomanda di usarle con accortezza, in quanto possono rovinarsi se non trattate con cura. 

 

Pro

Costo: Il prezzo di vendita molto accessibile ne fa uno dei modelli più venduti del web, viste anche le sue caratteristiche.

Ammortizzazione: Garantita dalla schiuma Solarsoft, assicura una grande libertà di movimento e grande protezione.

Grip: Grazie alla suola a spina di pesce viene maggiorato, per prestazioni di alto livello con lo skate.

 

Contro

Durata: Se vengono usate di frequente e senza cura, possono facilmente rovinarsi e quindi diventare inutilizzabili.

Clicca qui per vedere il prezzo

 

 

 

2. Vans Kyle PRO 2 Slip on Scarpa da Skateboard 

 

Le scarpe da skate Vans che vi presentiamo sono nuove, ovvero appartengono all’ultima collezione dell’azienda. Le Kyle Pro 2 hanno una struttura denominata Wafflecup, che assicura una buona aderenza sul terreno.

La suola è in gomma e le solette garantiscono una buona ammortizzazione, mentre la tomaia è in pelle scamosciata. Il rinforzo in gomma Duracap protegge le aree soggette a maggiore usura, per allungare la vita di queste scarpe.

Le chiusure a strappo sono molto pratiche e preferite da molti sportivi: ma il punto di forza di questo modello è il PopCush, un plantare ideale proprio per chi vuole fare skate senza avere problemi aggiuntivi se non quello di divertirsi. 

L’esterno in tela assicura una buona traspirazione, ma non ci sono altri colori a disposizione se non quello scuro e le taglie non sono sempre tutte disponibili. Il costo è però molto interessante e alla portata di tutte le tasche.

 

Pro

Struttura: Queste scarpe sono dotate di una suola in gomma e di un rinforzo in gomma, che ne allunga la durata.

Plantare: Si tratta del punto di forza di questo modello, ovvero il PopCush, che garantisce una valida ammortizzazione. 

Costo: Questo paio di scarpe da skate economiche piace per il buon prezzo in rapporto alla struttura.

 

Contro

Colori e taglie: Sono pochi quelli disponibili, per cui potreste non trovare la vostra misura.

Clicca qui per vedere il prezzo

 

 

 

3. DC Shoes Corte Graffik Se Scarpa da Skate Uomo

 

Non sapete quali scarpe da skate comprare ma ne volete un paio che incontri i pareri positivi degli utenti, perché non volete commettere errori e dover fare un reso? Date un’occhiata al modello da uomo di DC, che appartiene alla collezione del 2014 ma resta un classico senza tempo e, soprattutto, perfetto per gli skaters che vogliono anche essere alla moda.

Queste scarpe sono infatti presenti in vari colori e sono sempre caratterizzate dalle due iniziali del brand, che sormontano la tomaia e la rendono originale e al passo con i tempi. 

Vincono per il grande comfort che conferiscono ai piedi, grazie non solo all’asta ma anche all’imbottitura in schiuma che caratterizza la linguetta. La traspirabilità è assicurata dai fori d’aria posti in cima e l’allacciatura è stringata e dotata di occhielli in metallo.

Buono il prezzo e conformi le taglie, ma all’inizio sono un po’ troppo rigide da indossare.

 

Pro

Stile: Le scarpe da skate dc sono caratterizzate dal brand sulla tomaia e che le rende super trend e tra le preferite dai ragazzi.

Comfort: Viene garantito dall’asta e dalla linguetta che ha un’imbottitura in schiuma, per cui il piede sta bene anche a lungo al suo interno.

Costo: Alla portata di tutti, varia leggermente tra le taglie, che vestono come siete soliti indossarle.

 

Contro

Rigide: I primi tempi risulteranno un po’ troppo rigide da indossare, per cui dovrete dar loro il tempo di allargarsi.

Clicca qui per vedere il prezzo

 

 

 

4. DC Chelsea TX Scarpe da Skate Donna

 

Se siete alla ricerca di un bel paio di scarpe da skate donna, ritorna di nuovo DC a suggerirvi un modello molto moderno, che potrà essere usato anche per la vita di tutti i giorni. Le Chelsea arrivano in tanti colori diversi e vedono il logo ben cucito su un fianco e accompagnato dalla caratteristica stella che lo contraddistingue.

Il materiale del quale sono composte è tessile, quindi si tratta di un modello traspirante, con cuciture fatte bene e una chiusura stringata con occhielli che riprendono, in alcuni casi, il colore della stringa posta sul lato della suola.

Questa è in gomma e ha una lavorazione alla base che consente alle scarpe di avere maggiore grip. Ci sono varie taglie a disposizione, ma il modello veste stretto, per cui potreste dover ordinare un numero in più.

 

Pro

Stile: Questo modello firmato DC si caratterizza per la modernità e la semplicità di una scarpa che può essere indossata anche tutti i giorni.

Traspiranti: Realizzate in fibre tessili, lasciano i piedi respirare, per cui possono essere tenute addosso anche tutto il giorno.

Occhielli: La chiusura è stringata e spesso questi elementi richiamano il colore di una striscia posta sul lato.

 

Contro

Taglie: Il modello veste stretto, quindi è consigliabile ordinare una taglia in più se non si vuole rendere il prodotto.

Clicca qui per vedere il prezzo

 

 

 

5. Globe Tilt Scarpe da Skateboard Uomo

 

I dubbi su come scegliere un buon paio di scarpe da skate sono ancora tanti? Affidatevi a un marchio che piace molto, come Globo, che è uno dei preferiti da tutti i ragazzi che amano fare sport, ma anche indossarle tutti i giorni.

Sono disponibili in molti colori e fantasie, da quelle nere in classico Nabuk a quelle scamosciate: ce n’è per tutti i gusti. La tomaia avvolge il piede e la chiusura stringata è resa ancora più sicura dalla parte in alto, leggermente rialzata, che consente di tenere fermi i lacci fino a quando non li si vuole aprire.

La suola in gomma cambia colore a seconda del modello scelto, ma queste scarpe da skate globe sono tra le più economiche in circolazione, per questo possiamo passare sopra al fatto che, se usate troppo, si rovinano prima del tempo.

 

Pro

Per tutti i giorni: Anche se queste scarpe sono pensate prettamente per lo skate, il loro stile permette di indossarle tutte le volte che desiderate.

Fantasie: Ce ne sono molte a disposizione, che accontentano i gusti di tutti i ragazzi, dal nero al marrone, dal Nabuk allo scamosciato.

Costo: Si tratta di uno dei modelli più convenienti, per cui non avrete problemi ad acquistarle per i vostri figli.

 

Contro

Uso: Se vengono sfruttate al massimo, iniziano a rovinarsi, per cui vi consigliamo di non eccedere se non volete doverle ricomprare.

Clicca qui per vedere il prezzo

 

 

 

6. New Balance Am574v1 Scarpe da Skateboard Uomo

 

Se cercate un modello vincente soprattutto dal punto di vista estetico, date un’occhiata alle scarpe da skate New Balance che convincono prima di tutto per l’esterno in pelle scamosciata e alternato a sintetico.

Questo mix fa sì che il modello sia traspirante, oltre che appagante per l’occhio, quindi è ideale se volete tenerlo ai piedi molto a lungo senza soffrire. La parte posteriore è imbottita e quindi non rischia di danneggiare la caviglia a causa dello sfregamento.

La suola è in gomma e la chiusura stringata ne fa un paio di scarpe ideali anche per la vita di tutti i giorni. La taglia corrisponde alla solita e il modello presenta una buona imbottitura, tale però da farlo pensare più adatto al periodo invernale.

Il costo è molto interessante, anche perché potrete scegliere tra colori differenti, per non scendere a patti con i propri gusti.

 

Pro

Aspetto: Questo modello è vincente sotto il punto di vista estetico, per la tomaia in pelle scamosciata alternata a sintetico traspirante.

Caviglia: Viene protetta dall’imbottitura presente in quella zona, che quindi evita di ferirla.

Costo: Si tratta di un paio di scarpe dal prezzo di vendita accessibile, un valore aggiunto, visto che è anche un bel modello.

 

Contro

Imbottite: Queste scarpe sembrano essere più adatte al periodo freddo proprio per questa ragione.

Clicca qui per vedere il prezzo

 

 

 

7. Adidas Skateboarding Copa Nationale Team Royal Blue-Yellow Tint-Footwear White

 

Se badare alle spese per voi non è un problema, date una chance alle scarpe da skate Adidas, qui nella versione Copa Nationale, un modello diventato iconico grazie al suo design moderno, ma misto a colori e allo stile tipico degli anni ‘90.

La calzata è reattiva, grazie al suede e al mesh, che ne fanno anche un paio resistente e traspirante, mentre la parte del tallone è realizzata in Cloudfoam. Questo mix consente alle scarpe di essere molto sensibili a contatto con lo skate.

Non mancano anche una buona ammortizzazione e la flessibilità ideali per lo scopo. L’esterno è in pelle scamosciata e in materiale sintetico, per garantire la traspirabilità. Chi si preoccupa anche della salvezza del pianeta, sarà contento di sapere che gran parte del materiale utilizzato qui è riciclato.

 

Pro

Modello iconico: Le Adidas Copa Nationale sono conosciute per il loro design moderno, misto allo stile tipico degli anni ‘90.

Calzata reattiva: La presenza del suede e del mesh rende questo paio di scarpe molto resistente e anche traspirante, oltre che sensibile a contatto con lo skate.

Traspiranti: Il mix di pelle scamosciata e sintetico fa in modo che queste calzature siano appaganti esteticamente ma anche che facciano respirare il piede.

 

Contro

Costo: Per avere questo modello sarà necessario avere una cifra un po’ più alta a disposizione.

Clicca qui per vedere il prezzo

 

 

 

8. Etnies Fader Scarpe da Skateboard Uomo

 

Le scarpe da skate Etnies sono un altro modello molto gettonato dai giovani, visto la struttura moderna che le caratterizza e la possibilità di scegliere tra tanti colori e fantasie differenti. La parte esterna è sempre costituita da pelle scamosciata, che le rende perfette anche per uscire e non per forza esclusivamente per lo skate.

Non è presente solo la targhetta ma anche l’iniziale del brand, poste sul lato, che conferisce maggiore stile a questo modello. La suola in gomma è ben lavorata per avere un buon grip a contatto con lo skate.

Il paio è comodo e anche abbastanza imbottito, per cui il prezzo di vendita risulta ancora più conveniente. Tuttavia c’è chi le considera delle scarpe un po’ troppo pesanti i primi tempi, per cui devono essere usate con una certa costanza per diventare più facilid a usare.

 

Pro

Versatili: Questo modello è indicato soprattutto per i giovani che, vista la struttura moderna, possono usarle anche tutti i giorni.

Comode: Sono imbottite e hanno una suola che assicura di ottenere un grip valido a contatto con lo skate. 

 

Contro

Pesanti: Le prime volte possono apparire troppo difficili da portare, ma basta usarle a lungo per abituarsi.

Clicca qui per vedere il prezzo

 

 

 

Guida per comprare delle scarpe da skate

 

Se volete provare l’emozione di andare su una tavola da skateboard e desiderate cimentarvi in mirabolanti evoluzioni sull’asfalto, dovreste procurarvi un paio di calzature adatte. Per praticare tale disciplina ed eseguire tecniche e salti con la massima precisione, oltre a essere esperti, occorrono delle apposite scarpe da skate, realizzate con materiali idonei a sopportare urti e piegamenti.

In questa guida troverete dei consigli utili, che vi aiuteranno a orientare meglio i vostri acquisti, così sarete in grado di scegliere le calzature che soddisferanno appieno le vostre esigenze.

Scarpe per sportivi determinati

La filosofia di un vero skater consiste nel non arrendersi mai prima di raggiungere una meta, a prescindere dal livello di difficoltà dell’obiettivo. Se vi riconoscete in questo modo di pensare e vi piacciono le tavole a quattro ruote, avrete sicuramente bisogno di un paio di scarpe adatte a tale scopo.

Delle buone calzature da skater devono offrire comfort, protezione e il giusto supporto, per accompagnarvi nelle vostre evoluzioni sulla tavola. Le scarpe da skate sono speciali e differiscono per diversi fattori da dei normali modelli da ginnastica.

Sicuramente devono resistere a molte sollecitazioni, pertanto devono risultare robuste e versatili, in modo da farvi avere sempre un’ottima aderenza sullo skateboard.

In commercio è possibile trovare una vasta gamma di modelli, perciò è bene che vi prendiate il tempo necessario per scegliere con cura le vostre scarpe, in quanto saranno parte integrante di questa disciplina.

Per esempio è importante verificare che la tomaia sia di ottima qualità e che questa sia dotata di appositi strati aggiuntivi nelle parti che hanno maggiore contatto con lo skateboard. Vi suggeriamo di optare per delle calzature con tripla cucitura, che garantisce una migliore resistenza del tessuto.

Le suole migliori sono quelle piatte realizzate in gomma, perché consentono di mantenere una buona aderenza sulla tavola, specialmente quando si salta.

Diversi modelli inoltre sono dotati di particolari protezioni per lacci, perché le stringhe, specialmente se pendenti, potrebbero intralciare i movimenti durante le esecuzioni dei “tricks”. Grazie a queste caratteristiche extra, avrete la possibilità di inserire i lacci tra la linguetta e la parte esterna della calzatura, rendendo la scarpa più sicura.

 

Protezione e ammortizzazione

Prima di acquistare un paio di scarpe da skate, dovreste sapere se amate di più i movimenti tecnici oppure le evoluzioni come il “grind” o le “slide”. In tal modo avrete le idee più chiare in merito alla scelta del modello che meglio si adatta alle vostre necessità.

Ovviamente anche l’occhio vuole la sua parte, pertanto una scarpa vi deve piacere anche dal punto di vista estetico. Tuttavia l’assoluta precedenza deve essere data alla funzionalità e alla comodità della scarpa.

Prendetevi il tempo necessario per analizzare la qualità, la praticità, il livello di sicurezza di un modello prima di comprarlo.

Oggi lo skateboarding è uno sport molto apprezzato sia da chi lo pratica, sia da chi lo guarda come appassionato. Trattandosi di una disciplina “estrema” per via della pericolosità di molte tecniche, è fondamentale indossare delle calzature che siano in grado di offrire la massima protezione allo skater, riducendo il rischio di lussazioni, distorsioni e altri incidenti a carico dei piedi e non solo.

A tal proposito, è importante calzare delle scarpe che riescano a fornire la massima protezione per le caviglie e un buon livello di ammortizzazione per i piedi. Non allarmatevi se all’inizio le scarpe nuove vi sembrano rigide, è una cosa del tutto normale. Col tempo e con l’uso, queste dovrebbero alleggerirsi e la rigidità dovrebbe scomparire pian piano.

Solitamente le calzature da skate sono dotate di un’apposita intersuola in schiuma EVA (Etilene Vinil Acetato), che aiuta ad ammortizzare meglio il piede. Diversamente esistono anche le intersuole in schiuma PU (poliuretanica), che risultano un po’ più pesanti rispetto a quelle in schiuma EVA ma più resistenti e durevoli.

Alcune scarpe da skate sono dotate addirittura di una doppia ammortizzazione per il tallone, in modo da offrire una maggiore protezione al piede.

Infine assicuratevi che il modello di calzature che andrete a scegliere, sia munito di collare del tallone. Questa speciale imbottitura avvolge appunto il tallone e gli fornisce maggiore stabilità e sicurezza durante l’esecuzione dei tricks.  

I materiali

Trattandosi di scarpe che subiscono un livello di stress non indifferente, è fondamentale che queste siano realizzate con materiali robusti e di alta qualità. Chiaramente in fase d’acquisto di un paio di calzature di questa tipologia, è bene sapere se la vostra passione per lo skateboard è a livello hobbistico o a livello professionale, per non dire da campioni.

Se praticate questa disciplina in maniera sporadica e tranquilla, vi suggeriamo di optare per una soluzione meno costosa ma ugualmente efficace, realizzata con materiali più leggeri. Di contro, se siete dei professionisti della tavola su quattro ruote, allora avrete bisogno sicuramente di calzare delle scarpe più dure e robuste, che garantiscono comfort e resistenza.

In questo caso vi consigliamo di scegliere delle scarpe da skate realizzate in cuoio o in pelle scamosciata.

 

 

 

Come scegliere le scarpe da skate

 

Se siete già in possesso di una tavola da skateboard e state cercando delle calzature adatte a tal fine, prima di sceglierne un paio, è fondamentale conoscere bene le caratteristiche tecniche del prodotto che intendete acquistare. 

Come sappiamo, per ogni sport esistono delle apposite scarpe, con delle specifiche connotazioni, che aiutano a praticare nel migliore dei modi una determinata disciplina. Per esempio ci sono le scarpe da corsa, da calcio, da trekking, da tennis, ecc. Ognuna di queste attività richiede certi requisiti e materiali, in modo che la persona possa trarre dalle calzature il massimo potenziale per praticare al meglio il suo sport.

Uno stile di vita

Le scarpe da skate sono realizzate in modo da adattarsi perfettamente alle esigenze di tale disciplina urbana. Queste infatti sono progettate appositamente per offrire allo skater il maggior comfort possibile nella gestione e nel contatto con la tavola da skateboard.

I praticanti di questo sport cercano di imparare sempre nuove evoluzioni, pertanto provano e riprovano a eseguire numerose acrobazie fino a quando non riescono a padroneggiare perfettamente la tecnica. Di conseguenza ciò li porta a saltare e a piegare piedi e gambe ripetutamente durante l’arco di una giornata.

Tale attività richiede delle calzature comode e allo stesso tempo resistenti, capaci di offrire sicurezza, ammortizzazione e protezione, specialmente nelle zone dei piedi che vengono stressate maggiormente.

Se non siete degli skater provetti, ma amate comunque lo stile di vita urbano, vi suggeriamo di prendere in considerazione questo genere di calzature, che combina resistenza e design accattivante.

A ogni modo, non temete di investire il vostro denaro in una scarpa da skate di alta qualità, in quanto ciò vi tornerà utile sia a livello di comfort, sia a livello di sicurezza. Anche se non praticate la suddetta disciplina, queste calzature potrebbero salvare i vostri piedi da eventuali cadute o distorsioni.

Qualità e durabilità

Oltre al fattore estetico, per essere buone, delle scarpe da skate devono essere realizzate con materiali di alta qualità, pertanto prima di acquistarne un paio, scegliete con cura il modello. Sicuramente il design incide molto sulla scelta, ma non per questo bisogna trascurare la praticità e la funzionalità del prodotto.

Delle calzature da skateboard di un certo livello, di certo non hanno un prezzo a buon mercato ma vi garantiscono resistenza, comfort e durabilità, che sono i tre elementi fondamentali che compongono un prodotto di qualità.

A tal proposito, prima di comprare un paio di scarpe da skate, prendetevi il tempo necessario per valutare pregi e difetti delle calzature.

Tuttavia è bene ricordare che oggi il numero di skater è aumentato notevolmente, di conseguenza con una maggiore domanda c’è stato anche un incremento dell’offerta. Sul mercato infatti è presente una vasta gamma di modelli, così è possibile soddisfare ogni tipo di esigenza.

 

 

 

Domande frequenti

 

Che differenza c’è tra scarpe da skate e da ginnastica?

Apparentemente questi due tipi di calzature possono sembrare molto simili tra loro, in realtà ci sono delle differenze sostanziali. Praticamente le scarpe da skate devono avere delle suole speciali, capaci di garantire una perfetta stabilità sulla tavola da skateboard e non solo.

È fondamentale che le suole risultino abbastanza piatte, in modo da offrire un’ottima aderenza. Inoltre le scarpe non devono essere eccessivamente morbide, al fine di ridurre al minimo il rischio di eventuali distorsioni, dovute ai salti e ai vari trick da skater.

Le scarpe da skate inoltre devono essere molto resistenti, perché sono soggette a molteplici sollecitazioni.

Dove comprare scarpe da skate online?

Le possibilità di acquistare delle buone scarpe da skate online sono molteplici, in quanto esistono diversi siti specializzati e dei portali che offrono una vasta gamma di modelli.

Sicuramente tra questi spicca Amazon, sito sul quale si trova di tutto, anche perché ormai molti rivenditori fanno capo a questo gigante dell’e-commerce.

Se invece volete rivolgervi altrove, potete dare un’occhiata ad altri siti che trattano questo tipo di calzature, come per esempio: Nike, Decathlon, Zalando, Fila, Puma, Foot Locker, Adidas, ecc.

 

Come mettere i lacci alle scarpe da skate?

Solitamente il metodo di applicazione dei lacci alle scarpe da skateboard non differisce di molto da quello tradizionale che si segue per altri tipi di calzature sportive. Tuttavia per ciò che concerne le scarpe da skate, occorre tenere in considerazione il fatto che eseguendo molte acrobazie con la tavola, le stringhe devono essere ben ancorate alle tomaie. Questo per evitare che le scarpe scivolino via o che le estremità dei lacci stessi intralcino i movimenti dei piedi durante le varie evoluzioni.

 

Quanto durano le scarpe da skate?

La durata di un paio di scarpe da skate dipende da diversi fattori, come per esempio la qualità dei materiali e la frequenza di utilizzo. In genere questi due elementi determinano la vita di tali calzature, che in media possono durare pochi mesi o un anno e mezzo nel migliore di casi.

È bene ricordare che si tratta di scarpe progettate per un preciso scopo, pertanto sono soggette a molte sollecitazioni, che ne accelerano il processo di usura.

Chiaramente quando la tomaia si danneggia e quando le suole si consumano, è opportuno che compriate un paio di scarpe da skate nuove, se non volete farvi male.

 

 

 

Categories
Abbigliamento sportivo

Gli 8 Migliori Cappelli Invernali Uomo Del 2024

 

Cappelli Invernali Uomo – Guida all’acquisto, Opinioni e Confronti

 

I cappelli invernali sono tra gli accessori più amati da sportivi e atleti poiché mantengono la testa al caldo, aggiungendo al contempo un tocco di stile al proprio abbigliamento da training. In caso di condizioni atmosferiche avverse consigliamo di indossare un berretto in tessuto Dri-FIT traspirante come il Nike Beanie, un modello super leggero e facilmente ripiegabile, che può essere conservato in poco spazio e utilizzato nel momento del bisogno. Non siete amanti dei cappelli da running? C’è una soluzione anche per voi: l’iconico berretto con pompon lavorato a maglia Napapijri Semiury, stupendo sia sugli outfit per la montagna sia con i look mix and match da città.

 

 

Tabella comparativa

 

Pregio
Difetto
Conclusione
Offerte

 

 

Gli 8 migliori cappelli invernali uomo – Classifica 2024

 

Quando si pratica sport in inverno è fondamentale tenere la testa al caldo per evitare di ammalarsi e perdere preziose giornate di allenamento. Qui di seguito vi proponiamo una classifica degli otto migliori cappelli invernali uomo del 2024 che vi permetteranno di affrontare le rigide temperature della stagione fredda in maniera originale e stilosa. Confrontate i prezzi e le caratteristiche di ogni articolo qui proposto per individuare il modello più adatto al vostro stile e al tipo di attività praticata.

 

 

1. Nike Berretto Unisex Beanie

 

Dalla marca che è diventata un’icona dell’abbigliamento tecnico sportivo, ecco un cappellino ben fatto, molto morbido e confortevole da indossare sia in allenamento sia durante le successive fasi di riposo.

Il risvolto intorno al bordo offre una doppia protezione alle orecchie e alla fronte quando le temperature esterne calano drasticamente, mentre l’innovativo tessuto Dri-Fit brevettato dall’azienda statunitense mantiene la pelle perfettamente asciutta anche in caso di training a elevata intensità.

La particolare struttura in microfibra coadiuva la naturale capacità traspirante del corpo, disperdendo il sudore sulla superficie del capo, in modo da favorirne l’evaporazione e potersi allenare più intensamente e a lungo.

L’elevata qualità dei materiali lo rende particolarmente resistente alle sollecitazioni e ai lavaggi, senza mai perdere di elasticità e consistenza.

 

Pro

Tessuto tecnico: Il Nike Beanie è realizzato con uno speciale tessuto Dri-FIT che assicura la massima traspirabilità mantenendo la pelle sempre asciutta.

Design: Gli utenti hanno apprezzato anche il design accattivante e ben curato del modello, soprattutto nella zona frontale dove troviamo l’inconfondibile logo bianco dell’azienda che campeggia sullo sfondo nero del berretto.

Resistente: Le proprietà traspiranti del tessuto in poliestere rimangono inalterate per l’intera vita del capo, perciò continua pure a sudare!

 

Contro

Colore: Dalle foto sembra che il cappello sia nero, ma in realtà il colore vira più sull’antracite.

Clicca qui per vedere il prezzo

 

 

 

2. Napapijri Cappello Invernale Semiury

 

Se siete alla ricerca di un cappello incredibilmente caldo e confortevole vi consigliamo il modello Semiury proposto da Napapijri, un marchio italiano nato ai piedi del Monte Bianco, che da sempre si impegna nella produzione di capi invernali di elevata qualità.

Realizzato in misto lana e alpaca color blu marino, si caratterizza per la lavorazione a maglia intrecciata che termina con un soffice pompon sulla parte superiore, rendendone il design ancora più stiloso.

Decorato con l’iconica bandiera norvegese del marchio sul davanti, è un accessorio outerwear che offre la massima protezione dal freddo e dalla pioggia grazie alle proprietà isolanti e idrorepellenti della lana, permettendovi di sfidare qualunque condizione atmosferica senza rinunciare allo stile e all’originalità.

Il capo è reversibile, quindi si può indossare da entrambi i lati per sfoggiare un look nuovo e diverso in ogni occasione.

 

Pro

Caldo: Il cappello invernale Semiury presenta una lavorazione a treccia molto morbida e spessa che permette di affrontare l’inverno senza temere il freddo.

Water Resistent: La lana scelta da Napapijri per la realizzazione di questo accessorio ha un’elevata idrorepellenza per offrire perfezione anche in caso di scrosci di pioggia improvvisi.

Due in uno: Grazie al design reversibile si può indossare da entrambi i lati, così da avere due cappelli in uno.

 

Contro

Costoso: Come tutti i prodotti Napapijri, viene venduto a un prezzo esorbitante che non lo rende accessibile per chiunque.

Clicca qui per vedere il prezzo

 

 

 

3. Adidas Cappello Unisex Adulto AC Cuff Knit

 

Il Cuff Knit di Adidas è un berretto classico che arriva nel guardaroba maschile direttamente dallo street style.

Ispirato allo stile degli skater anni ’90, si caratterizza per il design semplice ed essenziale che lo rende molto versatile e facilmente abbinabile a qualsiasi tipo di outfit, da quelli più sportivi con tuta e felpa, ai look casual da sfoggiare in città nel tempo libero.

Disponibile in tinta unita nera e decorato con il logo del brand cucito sulla parte frontale del risvolto, è interamente realizzato in maglia a coste con finish resistente all’acqua per proteggere la testa dalle intemperie.

Inoltre, dal momento che il tessuto è molto sottile e aderente, si può anche indossare sotto il casco da ciclismo o triathlon per svolgere le proprie attività all’aperto senza preoccuparsi troppo delle condizioni meteo.

Ciò che invece non convince è la corrispondenza delle taglie, tendenzialmente più piccole rispetto a quelle di altri brand, ragion per cui consigliamo di valutare una misura in più per non rischiare di comprimere troppo la testa.

 

Pro

Versatile: Anche se l’Adidas Cuff Knit nasce principalmente come cappello sportivo, molti uomini lo hanno sdoganato con il mix and match e i look casual.

Confortevole: È realizzato in misto lana e poliestere per proteggere il capo dal freddo e dalle intemperie, lasciando però la pelle libera di respirare.

Durevole: Estremamente resistente all’usura e alle sollecitazioni, rimane elastico e comodo da indossare anche dopo svariati anni di utilizzo.

 

Contro

Taglie: Dal momento che il berretto ha una vestibilità molto aderente, è consigliabile scegliere una taglia in più rispetto a quella che si veste di solito.

Clicca qui per vedere il prezzo

 

 

 

4. Wmcaps Berretto Uomo Invernale in Maglia

 

Più economico rispetto ai modelli messi in comparazione finora, ma con un indice di gradimento che si attesta sugli stessi livelli, il cappello invernale da uomo proposto da Wmcaps è realizzato in morbido acrilico che presenta le stesse caratteristiche di gestione del calore della lana.

A differenza di quest’ultima, però, è di gran lunga più resistente allo stropicciamento e ai lavaggi ad alte temperature, riacquisendo rapidamente la sua forma originale e senza perdere elasticità nemmeno a seguito di svariati cicli di allungamento.

Disponibile in quindici colorazioni differenti per adattarsi ai gusti e allo stile di tutti gli sportivi, presenta un risvolto intorno al bordo che copre metà della fronte, le orecchie e la nuca per offrire una doppia protezione dal freddo e dal vento.

 

Pro

Acrilico: Caldo come la lana, ma più resistente all’usura e alle abrasioni, si mantiene perfetto nel tempo anche dopo numerosi lavaggi.

Aderenza: Grazie alla vestibilità aderente rimane al suo posto anche in caso di allenamenti ad alto impatto.

Colorazioni: È disponibile in un’ampia gamma di colori per esperire al meglio la personalità e lo stile di chi lo indossa.

 

Contro

Lunghezza: L’altezza della cupola rimane eccessiva anche raddoppiando il risvolto, risultando quindi poco indicato per chi ha la testa leggermente più piccola e tonda.

Clicca qui per vedere il prezzo

 

 

 

5. Amazon Brand Cappello Invernale per Uomo e Donna Eono Beanie

 

Ispirato alla lunga parrucca dei nobili spagnoli e francesi a partire dal XV secolo, il berretto toque tornò in voga verso la fine dell’Ottocento come accessorio femminile elegante e successivamente negli anni Novanta come cappello casual declinato anche in versione sportiva.

Ed è proprio a questo stile che si rifà il modello proposto da Eono, caratterizzato da una linea molto semplice ma di grande effetto che permette di giocare con diversi abbinamenti per creare il look perfetto in ogni occasione.

A differenza dei capi precedenti, presenta un design più lungo che scende oltre la metà delle orecchie e avvolge la parte posteriore della testa in un caldo abbraccio, ma volendo si può risvoltare il bordo inferiore verso l’esterno per trasformarlo in un classico berretto corto.

Esternamente presenta una gradevole trama intrecciata realizzata in acrilico elastico e resistente al tempo stesso, mentre l’interno è foderato in pile per offrire un ulteriore strato di morbidezza e calore.

 

Pro

Stile: La lavorazione intrecciata con finitura in maglia elastica rende questo toque molto elegante e stiloso, così da poterlo indossare in varie occasioni per completare un outfit formale o sportivo.

Rapporto qualità/prezzo: La qualità supera di gran lunga le aspettative nonostante il costo accessibile a tutte le tasche.

Doppio utilizzo: Il design double-face permette di indossarlo da entrambi i lati, mentre risvoltando il bordo inferiore si trasforma in un classico berretto corto.

 

Contro

Lavaggi: Si raccomanda di lavare il capo esclusivamente a mano e in acqua fredda per evitare la formazione di fastidiosi pelucchi.

Clicca qui per vedere il prezzo

 

 

 

6. The North Face Cappello Invernale Reversibile TNF Banner

 

Il berretto in maglia della linea TNF Banner di The North Face è un must have irrinunciabile in qualsiasi guardaroba maschile poiché aggiunge un tocco di stile e personalità a ogni outfit invernale, offrendo allo stesso tempo comfort e calore.

Grazie alla vestibilità aderente e alla maglia a costine elastica risulta facile da indossare anche per chi ha una lunga chioma fluente e rimane sempre al suo posto.

Inoltre è facilmente riconoscibile tra la folla grazie al maxi logo del brand ricamato sulla parte frontale che ricorda la mission di questo celebre marchio, ovvero produrre capi di qualità che non temono né le mode né l’usura.

Il prezzo, come facile intuire, è abbastanza alto rispetto alle media ma, considerato che si tratta di un modello reversibile, sarà come avere due cappelli comprandone uno.

 

Pro

Qualità e stile: È un capo firmato The North Face, quindi non c’è molto da dire né sotto il profilo qualitativo né dal punto di vista del design.

Confortevole: Declinato in tinta unita color cammello, ha una struttura a cupola morbida e comoda che lo rende perfetto da indossare quotidianamente.

Caldo: È realizzato in lana elastica di eccellente fattura per proteggere la testa dal freddo e offrire al contempo una buona libertà di movimento.

 

Contro

Costo: Come si evince dalla nostra recensione, il capo viene proposto a un prezzo abbastanza elevato, ma vale sicuramente ogni centesimo speso.

Clicca qui per vedere il prezzo

 

 

 

7. Carhartt Cappello Beanie Unisex A18

 

Tra i cappelli invernali da uomo venduti online che si sono particolarmente distinti per il convincente rapporto qualità/prezzo, merita di essere prese in considerazione anche questo modello unisex a marchio Carhartt.

Proposto in taglia unica (la larghezza è di 20 cm mentre l’altezza è di 24 cm), è un berretto semplice ma ben curato in ogni singolo dettaglio, riportando ben in vista il logo del marchio.

Il suo caldo tessuto in maglia vi accompagnerà per tutta la stagione invernale, mantenendo la temperatura corporea costante e lasciando, al contempo, la pelle libera di respirare.

Inoltre, si può lavare comodamente in lavatrice con un programma delicato senza pericolo che il tessuto si restringa o perda di consistenza. È disponibile sia in tinta unita sia nell’originale versione a due colori per abbinarlo a sciarpe e guanti con le stesse nuance.

 

Pro

Design Rib-Knit: Realizzato in caldo tessuto acrilico a costine estensibile, si rivela estremamente comodo da indossare, adattandosi alle dimensioni della vostra testa.

Finiture: Le cuciture piatte permettono di indossare il berretto per lunghi periodi senza avvertire alcun fastidio né causare irritazioni a contatto con la pelle.

Unisex: È adatto sia per lui sia per lei e si può scegliere la tonalità preferita tra le dodici messe a disposizione dall’azienda.

 

Contro

Protezione appena sufficiente: Il capo si prospetta di isolare la testa dal freddo ma senza millantare la massima protezione; per cui, non lo riteniamo adatto per le giornate invernali dal clima particolarmente rigido.

Clicca qui per vedere il prezzo

 

 

 

8. Columbia Berretto Unisex Watch Cap

 

I nostri consigli d’acquisto si concludono con il cappello invernale da uomo Watch Cap targato Columbia, che si ispira ai copricapo in lana tradizionalmente indossati dai pescatori al lavoro sui moli.

Il tessuto in misto acrilico e poliammide usato per la sua realizzazione si rivela estremamente morbido a contatto con la pelle e tiene la testa al caldo favorendo la traspirazione corporea, così da risparmiarvi fastidiose sudate durante i vostri allenamenti all’aperto.

La sua leggerezza, inoltre, permette di portare il cappello a lungo senza avvertirne il peso, mentre la disponibilità di sette colorazioni tra cui scegliere lo rende facilmente abbinabile a cardigan, sciarpe, leggings o anche a un semplice jeans, adattandosi quindi a vari guardaroba.

 

Pro

Comfort: Il Watch Cap risulta ideale per gli escursionisti, i runner e gli appassionati di attività all’aria aperta grazie all’innovativa tecnologia Omni-Heat Infinity brevettata da Columbia, che riflette il calore corporeo e offre un caldo immediato senza compromettere la traspirabilità.

Ampia scelta: La forma è quella classica del berretto in maglia ed è disponibile in un’ampia varietà di colori per abbinarlo a tutti gli stili di abbigliamento.

Qualità/prezzo: Il costo molto popolare, combinato alla buona qualità di tessuti e finiture, lo colloca tra i prodotti più gettonati e venduti sul web, perfetto per chi vuole proteggersi dal freddo spendendo una cifra ragionevole.

 

Contro

Pulizia: Si consiglia di lavarlo esclusivamente a mano per mantenerlo in perfetta forma per diversi inverni.

Si allarga: L’elasticità del modello non è ottimale, con il risultato che calzandolo spesso tende ad allargarsi senza riprendere la sua forma originale.

Clicca qui per vedere il prezzo

 

 

 

Guida per comprare un cappello invernale uomo

 

Se siete alla ricerca di pareri e consigli su come scegliere un buon cappello invernale uomo, qui di seguito abbiamo realizzato una breve guida dove troverete tutte le informazioni necessarie riguardanti l’acquisto di questi popolari accessori up to date.

La forma del viso

Fondamentale per proteggersi dal freddo e dal sole, il cappello è uno di quegli accessori che non passano mai di moda e che rispecchiano la personalità di chi li indossa.

Per questo sceglierne uno che valorizzi ed esalti la propria figura non è sempre un’impresa facile, complici le numerose offerte messe in campo dalle migliori marche di abbigliamento.

Per fare in modo che il cappello calzi alla perfezione e ci faccia sentire a nostro agio, occorre innanzitutto valutare la proporzione tra l’altezza della cupola e la larghezza della falda, che devono risultare adeguate alla forma e alle dimensioni del viso.

Per esempio, un uomo con il volto rubicondo e paffuto o con la barba dovrebbe scegliere un cappello più ampio rispetto a una persona dai lineamenti leggeri e delicati poiché l’ombra creata da una falda larga snellisce i visi tondi e nasconde quelli più piccoli e affilati.

Anche la cupola deve essere proporzionata alla grandezza del volto, presentando dimensioni equivalenti alla distanza tra la punta del mento e le sopracciglia. In questo modo, quando il cappello verrà calato fino a coprire metà della fronte, vi sarà maggiore simmetria tra l’altezza del copricapo e la parte del viso che rimane scoperta.

Tuttavia c’è un’eccezione per chi è più basso della media: in questi casi è preferibile che la cupola sia leggermente più alta del viso, in modo da slanciare la figura.

Per quanto riguarda le misure, la larghezza del modello deve corrispondere alla circonferenza del capo, ma bisogna considerare anche il punto esatto dove lo si vuole calare e l’inclinazione della falda rispetto alla fronte.

Tenendo a mente quest’ultima indicazione, se si vuole acquistare un cappello morbido occorre tenere presente che con il tempo il tessuto tende a restringersi, quindi in questi casi sarebbe meglio sceglierlo leggermente più largo.

 

I tessuti giusti

Come per tutti i capi di abbigliamento, anche i cappelli sono realizzati per essere indossati in specifici periodi dell’anno, sia che si tratti di modelli in fibre naturali come la lana, il cotone o il lino, sia di copricapi in tessuti sintetici come quelli idrorepellenti che riparano dalla pioggia.

Ovviamente la scelta di un nuovo cappello dipende soprattutto dai gusti personali e dallo stile della persona, ma non bisogna trascurare la sicurezza e il comfort che si hanno indossando un accessorio del genere.

I modelli in misto lana indossati sulle ventitré, come i berretti e i baschi parigini, danno un mood più originale a qualsiasi outfit, soprattutto quelli sportivi e casual; mentre un berretto lungo realizzato in cotone protegge la testa, il collo e le orecchie dal freddo e dal sole.

Quelli cuciti in seta o realizzati in paglia conferiscono eleganza e raffinatezza agli abiti da cerimonia, mentre per chi punta alla massima praticità ci sono anche modelli pieghevoli in tessuto che entrano comodamente nella borsa o in valigia, come le versioni a pescatore.

Inutile dire che anche la qualità rappresenta un fattore fondamentale nella scelta di un cappello, soprattutto quando a indossarlo sono gli sportivi e le persone dinamiche.

I modelli in fibra naturale si possono indossare tutto l’anno perché proteggono sia dal gelo invernale sia dal caldo dell’estate, ma quando fa particolarmente freddo sarebbe opportuno indossare calotte, cloche, beanie e berretti in lana che, grazie alle sue proprietà termoisolanti e igroscopiche, trattiene il calore del corpo ma al tempo stesso lascia traspirare la pelle.

Infine, i berretti realizzati con fibre sintetiche o in acrilico risultano più resistenti alle abrasioni e alle grinze, assorbono meglio l’umidità corporea e il sudore, sono termoisolanti e hanno un costo più conveniente rispetto ai tessuti naturali.

Caratteristiche e conformazione

Quando si parla di cappelli invernali da uomo è facile imbattersi in termini tipicamente usati in modisteria, ma di cui non si conosce il significato.

Dal momento che i migliori punti vendita dove acquistare questi accessori a prezzi bassi sono gli store online, capire le caratteristiche di base e la conformazione dei copricapo può aiutarvi a fare la scelta giusta.

Con i termini “risvolto” e “tesa” ci si riferisce alla parte inferiore del berretto che viene spesso piegata o alzata per ottenere l’effetto desiderato. I risvolti più evidenti sono quelli dei modelli a pescatore mentre mancano totalmente sui cappelli in stile slouchy.

I berretti reversibili, invece, possono essere indossati su entrambi i lati, presentando in genere motivi e colori diversi; mentre i modelli con scalda orecchie sono dotati di lembi laterali che proteggono i padiglioni auricolari dal freddo, come nel caso del cappello Sherpa o del colbacco russo.

A seconda del processo di lavorazione del tessuto si distinguono i cappelli a coste verticali, a maglia grossa (come quelli fatti dalla nonna) e quelli a doppia maglia realizzati combinando due filati più spessi per offrire un calore extra durante le rigide giornate invernali.

Infine, i berretti foderati sono gli accessori sportivi preferiti da molti atleti poiché realizzati in misto lana e rivestiti internamente in jersey o altro tessuto traspirante per un tocco di comodità e calore in più.

 

 

 

Come indossare un cappello invernale da uomo

 

Se fino agli anni sessanta non mostrarsi a capo scoperto era indice di buona educazione, oggi nel XXI secolo portare il cappello è una scelta di stile. Trattandosi di un accessorio è chiaro che ogni outfit, principalmente cappotti e soprabiti, reclama un modello specifico che calzi a pennello. Ecco, quindi, qualche utile suggerimento su come indossare questi copricapo in base all’abbigliamento e alla proprio stile.

 

1. Cappello classico con risvolto

È sicuramente il più tradizionale dei berretti maschili invernali poiché caratterizzato da uno stile classico che si abbina facilmente a qualsiasi tipo di outfit.

Va indossato in modo che il risvolto copra le orecchie e circa metà della fronte e, quando le temperature calano drasticamente, lo si può allungare verso il basso per ottenere una protezione extra.

Sono disponibili in una vasta gamma di colori e fantasie, ma per andare sul sicuro è meglio scegliere una tinta unita o una tonalità neutra per abbinarlo al resto del guardaroba invernale.

 

2. Cappello da pescatore

Ispirato ai cappelli invernali indossati dai pescatori, rientra tra i berretti da uomo più venduti e popolari perché si adatta a qualsiasi forma della testa, ma senza coprire le orecchie.

Anche se non vi manterrà al caldo, almeno potrete sfoggiare un look à la page mentre vi state congelando.

 

3. Cappello Toque

Rispetto ai modelli precedenti, il berretto toque è un modello più lungo che copre oltre la metà delle orecchie, proteggendo la nuca dal vento e dal freddo.

Essendo privo di risvolto, risulta indicato per chi preferisce uno stile più “rilassato”, magari in abbinamento a una giacca in denim o un trench.

 

4. Cappello con pompon

Rientra tra i berretti invernali più iconici in assoluto ed è possibile vederli un po’ ovunque, dalle scuole dell’infanzia alle piste da sci.

Si tratta di un modello molto simile alle classiche versioni con risvolto, con la sola differenza che presenta un soffice pompon sulla parte superiore. Anche questo cappello nasce casual, ma col tempo si è adattato ai vari guardaroba, compresi quelli più eleganti o vintage.

 

5. Cappello High Top

È l’ultima tendenza in fatto di berretti a maglia e vengono indossati il più in alto possibile sulla testa per valorizzare la forma del viso.

Sono molto in voga tra i più giovani e si abbinano bene con gli outfit quotidiani o dall’impronta street style.

 

Un occhio anche ai capelli

Nella scelta del miglior cappello invernale uomo giocano un ruolo chiave anche la lunghezza e la conformazione della capigliatura.

Gli uomini con capelli lunghi dovrebbero optare per un berretto senza risvolti – come i modelli high top e slouchy – e indossarlo alto sulla fronte, mentre chi ha una chioma riccia e di media lunghezza dovrebbe evitare i capelli troppo sottili e stretti, che diventerebbero eccessivamente gonfi e ingombranti.

Anche in questo caso la soluzione migliore sono slouchy e high top perché non schiacciano i riccioli e mantengono intatta l’acconciatura.

Infine, per gli uomini con i capelli corti o rasati, il modo migliore per indossare un berretto è quello di scegliere un modello abbastanza aderente, altrimenti il cappello sembrerebbe sproporzionato rispetto ai lineamenti del viso. Le versioni a pescatore e quelle classiche con risvolto andranno benissimo.

 

 

 

Domande Frequenti

 

Come indossare un cappello invernale uomo per correre?

Quando si pratica sport il cappello andrebbe indossato il più in basso possibile sul capo per evitare che cada durante gli allenamenti. Per lo stesso motivo, si raccomanda di scegliere un modello della giusta misura che aderisca bene alla testa e impedisca, al contempo, il passaggio di fastidiosi spifferi.

Quali modelli di cappello invernale uomo esistono?

In vendita si trovano oramai modelli di forme, dimensioni e materiali diversi, tanto che per molti maschietti è diventato davvero difficile capire quale cappello invernale uomo comprare tra le numerose offerte disponibili sul mercato.

Ogni brand propone berretti originali e rivisitati che seguono i trend del momento, ma i must have a cui tutti i modisti si ispirano sono fondamentalmente quattro: l’High Top, il Toque, il cappello da pescatore e i berretti classici con risvolto.

 

Indossare il cappello può causare la caduta dei capelli?

Anche se non siamo scienziati, possiamo affermare con assoluta certezza che non c’è alcuna relazione fra l’uso dei cappelli e la calvizie. Esiste tuttavia un fenomeno chiamato alopecia da attrito causato dallo sfregamento continuo dei follicoli piliferi, cosa che può verificarsi anche quando si indossa un cappello molto stretto e aderente per lunghi periodi.

 

Posso indossare il cappello con gli occhiali?

Se la scelta è tra vedere e non vedere naturalmente la risposta è sì, e lo stesso vale per gli occhiali da sole. Per evitare che le stanghette diano fastidio è opportuno scegliere un modello leggermente più largo rispetto alle dimensioni della testa, soprattutto se dotato di risvolto.

 

Si può stringere un cappello per farlo aderire meglio alla testa?

Se il berretto è troppo largo è consigliabile restituirlo o regalarlo a qualcuno perché stringerlo è un lavoro molto delicato e complesso che andrebbe delegato a un sarto o una persona competente. Per farlo restringere di qualche centimetro, potete eventualmente provare a lavarlo a mano con acqua calda.

 

Come allargare un cappello troppo stretto?

Se il berretto è troppo stretto potete provare ad allungarlo diverse volte in modo che il tessuto ceda e diventi più confortevole. Se questo espediente non funziona, vi consigliamo di lavarlo e poi allungarlo quando le fibre sono ancora bagnate.

 

 

Categories
Calcio & Basket

La squadra più titolata al mondo è… scopri la classifica dei top team!

 

Quando si sente parlare delle squadre più titolate il pensiero corre sempre ai team nostrani e a quelli europei. A livello mondiale, però, le cose cambiano drasticamente.

 

Calcio e basket, si sa, sono tra gli sport più amati al mondo, non soltanto perché sono i più seguiti ma anche perché sono quelli maggiormente praticati a livello amatoriale e dilettantistico, e le scarpette da calcio rimangono uno dei regali più ambiti dalla maggior parte dei bambini e dei ragazzi.

L’Italia è una delle nazioni in cui il calcio è particolarmente seguito, ed è anche la patria di una delle squadre più titolate al mondo, il Milan, che nel corso della storia ha vinto non solo molti scudetti e coppe nazionali, ma anche titoli internazionali.

Nonostante l’Italia possa contare alcune delle squadre di calcio più forti, a livello mondiale le cose cambiano notevolmente, infatti il nostro Paese è presente solo al terzo posto nella classifica generale dei dieci club più titolati al mondo, con il Milan appunto, mentre la Juventus e l’Inter si collocano rispettivamente all’undicesimo e al diciassettesimo posto.



1. Real Madrid – Spagna – 27 titoli

La squadra più titolata al mondo è il Real Madrid. Il suo palmares può vantare una Coppa Iberoamericana, quattro Supercoppe UEFA, due Coppe Uefa, tredici Coppe dei Campioni, tre Coppe Intercontinentali e ben quattro Coppe del Mondo per Club FIFA.

Ritenuta a buon titolo la squadra più forte del mondo, il Madrid Club de Fùtbol è stato fondato nel 1902; nel 1920 il re di Spagna Alfonso XIII assegna il titolo reale alla squadra insieme al permesso di fregiarsi dell’emblema della corona, onore concesso soltanto a poche squadre di calcio. Grazie ai suoi ventisette titoli vinti, il Real Madrid si colloca al primo posto nel ranking mondiale calcio.

2. Al-Ahly – Egitto – 24 titoli

Al secondo posto nella classifica delle squadre più forti del mondo troviamo addirittura un club egiziano. La squadra di calcio Al-Ahly, rappresentativa della città del Cairo, è stata fondata nel 1907 ed è il team più forte del calcio egiziano. Nella sua lunga storia ha conquistato ben quarantadue titoli nel campionato egiziano, trentasette Coppe d’Egitto e undici Supercoppe nazionali.

In ambito internazionale, invece, può vantare ben ventiquattro titoli: una Coppa dei Campioni Afro-Asiatica, quattro Coppe delle Coppe d’Africa, una Coppa della Confederazione CAF, otto Supercoppe CAF e dieci Coppe dei Campioni d’Africa.

 

3. Milan – Italia – 18 titoli

La bacheca dei trofei del Milan non è certo povera; a parte i numerosi titoli nazionali, infatti, il team meneghino vanta diciotto riconoscimenti internazionali: una Coppa del Mondo per Club FIFA, tre Coppe Intercontinentali, sette Coppe dei Campioni d’Europa, due Coppe delle Coppe e cinque Supercoppe Uefa.

 

4. Boca Juniors – Argentina – 18 titoli

Anche la squadra argentina del Boca Juniors, divenuta famosa a livello mondiale grazie alla militanza di Diego Armando Maradona, ha al suo attivo diciotto titoli internazionali, ma si colloca dopo il Milan perché nell’elenco dei riconoscimenti manca la Coppa del Mondo per Club FIFA. Ad ogni modo può vantare tre Coppe Intercontinentali, sei Coppe Libertadores, due Coppe Sudamericane, una Supercoppa Sudamericana, quattro Recopa Sudamericana, una Coppa d’oro Nicolàs Leoz e una Copa Master de Supercopa.

5. Independiente – Argentina – 18 titoli

Lo stesso discorso vale per l’Independiente, altra squadra di calcio argentina che nell’arco della sua storia ha conquistato diciotto titoli internazionali. Tra questi spiccano soprattutto le due Coppe Intercontinentali, le tre Coppe Interamericane, sette Coppe Libertadores, che sono l’equivalente sudamericano della Champions League, due Supercoppe Sudamericane, due Coppe Sudamericane, una Recopa Sudamericana e una Coppa Suruga Bank.

 

6. Barcellona – Spagna – 17 titoli

La squadra spagnola della città di Barcellona ha vinto ben tre Coppe del Mondo per Club FIFA, e per questo specifico titolo risulta seconda soltanto al Real Madrid. Gli altri titoli vinti sono cinque Supercoppe Uefa, quattro Coppe delle Coppe e cinque Coppe dei Campioni.

 

7. Liverpool – Inghilterra – 14 titoli

Il famoso club inglese del Liverpool ha vinto complessivamente quattordici titoli: una sola Coppa del Mondo per Club FIFA, sei Coppe dei Campioni, tre Coppe UEFA e quattro Supercoppe UEFA, collocandosi al settimo posto nella classifica generale dei club.

Il Liverpool ha anche il primato di essere l’unica squadra a rappresentare l’Inghilterra nel ranking mondiale dei club.

8. Bayern Monaco – Germania – 14 titoli

La squadra tedesca eguaglia quella inglese per quanto riguarda il numero complessivo dei titoli vinti, cioè quattordici, ma si distingue per aver ottenuto due Coppe del Mondo per Club FIFA invece di una soltanto. Inoltre la sua bacheca trofei conta anche sei Coppe dei Campioni, una Coppa delle Coppe, una Coppa UEFA e due Supercoppe UEFA.

 

9. Zamalek – Egitto – 13 titoli

L’Egitto, al pari della Spagna e dell’Argentina, può vantare più di un team nei primi dieci posti della classifica generale dei club. Lo Zamalek è la seconda squadra rappresentativa della città del Cairo dopo il team Al-Ahly e come accade anche per il Milan e l’Inter, tra le due squadre esiste una forte rivalità. Lo Zamalek si colloca al nono posto della classifica generale dei club con tredici titoli al suo attivo: due Coppe dei Campioni Afro-Asiatica, cinque Coppe dei Campioni d’Africa, una Coppa della Confederazione CAF, una Coppa delle Coppe d’Africa e quattro Supercoppe CAF.

10. São Paulo – Brasile – 12 titoli

Al decimo posto del ranking generale dei club, con dodici titoli vinti, si colloca la squadra di calcio del São Paulo, rappresentativa dell’omonima città, che è capitale dell’omonimo stato del Brasile.

Il team brasiliano ha vinto una Coppa del Mondo per Club FIFA, due Coppe Intercontinentali, tre Coppe Libertadores, una Coppa Sudamericana, una Coppa CONMEBOL, una Supercoppa Sudamericana, due Recopa Sudamericana e una Coppa Master di Coppa CONMEBOL.

 

 

Categories
Sport di combattimento

Traumi sportivi ossei e muscolari: come riconoscerli e trattarli

 

Tendiniti, crampi, distorsioni, infiammazioni muscolari, sono alcuni traumi che possono attentare al benessere fisico di chi pratica sport. Ecco cosa fare per non trovarsi impreparati!

 

Le infiammazioni a carico di muscoli e legamenti, le contusioni, gli strappi muscolari e le tendiniti, sono solo alcuni dei traumi che possono minacciare il benessere di chi pratica regolarmente dell’attività fisica, sia a livello agonistico che non. Infatti è possibile trovarsi ad avere a che fare con dei traumi sportivi a qualsiasi età.

 

I traumi più comuni

Fra i problemi più comuni di questo genere troviamo: la contrattura muscolare, la distorsione, la contusione, la lussazione, la lesione o la rottura del tendine d’Achille e lo strappo muscolare.

Non mancano neanche le lesioni a carico dei legamenti delle ginocchia ed eventuali traumi alla colonna vertebrale.

Tali problemi possono essere di tipo acuto o cronico, a seconda della gravità e della durata del danno fisico. Per trauma acuto, si intende per esempio un ematoma (o ecchimosi) oppure una distorsione, mentre il trauma cronico fa riferimento a una condizione clinica che perdura da molto tempo.

Ovviamente in base al tipo di diagnosi, è previsto un trattamento specifico, che può variare a seconda della gravità del trauma.

 

Come riconoscere un infortunio e come intervenire

Innanzitutto è bene sottolineare che un trauma acuto causa delle fitte improvvise  e dei dolori forti, spesso associati a gonfiore e a limitazione dei movimenti nella zona colpita. Si ha un vero e proprio indebolimento e un aumento notevole di sensibilità dell’area lesa.

Nei casi di lussazione è possibile notare l’articolazione fuori sede, come per esempio a livello del gomito o del ginocchio.

Per ciò che concerne il trauma cronico, spesso questo prevede uno stato dolorante a carico della zona interessata durante l’attività sportiva e un tipo di dolore sordo, che può essere accompagnato da gonfiore durante il riposo.

La prima cosa da fare in casi come questo è mantenere a riposo la parte danneggiata, inoltre è bene trattare l’area con impacchi di ghiaccio per 6-7 volte al giorno. Per agire efficacemente, ogni sessione di impacco, dovrebbe avere una durata di 20 minuti circa.

Fasciare la parte lesionata con una benda elastica e mantenerla sollevata, è un’altra mossa corretta da fare, in quanto la compressione e il rialzamento dell’arto contribuiscono a ridurre il gonfiore.

Anche i farmaci antinfiammatori non steroidei sono utili a ridurre l’infiammazione dei tessuti e a calmare il dolore. Chiaramente consultate il vostro medico di base o uno specialista, prima di assumere dei medicinali di qualsiasi tipo.

 

Quando interpellare il medico

L’immobilizzazione della parte del corpo colpita dal trauma, può aiutare a ridurre il rischio di ulteriori danni, che potrebbero essere provocati da eventuali movimenti. In queste situazioni è bene chiedere il parere professionale di un medico, che saprà decidere se è il caso di ricorrere o meno a fasciature o ingessature (previa radiografia, in caso di frattura).

Il medico stesso saprà indicarvi se è opportuno approfondire le indagini cliniche o se addirittura è necessario ricorrere a un intervento di tipo chirurgico, come per esempio nei casi di fratture scomposte, lacerazioni tendinee o muscolari.

Questi saprà suggerirvi anche se la condizione clinica necessita di massaggi o di altri trattamenti riabilitativi di fisioterapia (es. ultrasuoni, elettrostimolazione, ecc.).

In genere, gran parte dei traumi sportivi può essere trattata senza interpellare il medico, infatti di solito il problema fisico migliora nel giro di qualche giorno.

Tuttavia, se il dolore è acuto e persistente, se il gonfiore è molto evidente o se la parte lesa è deformata, è consigliabile rivolgersi a un medico senza perdere troppo tempo, onde evitare che il problema diventi ancora più grave.

 

Esercizi per la riabilitazione

Solitamente è meglio stabilire una terapia insieme a un professionista del settore, specialmente se il dolore o il gonfiore non dovesse accennare a diminuire, nonostante le cure messe in pratica.

Esistono tanti esercizi di riabilitazione molto utili, che possono essere eseguiti per trattare diversi traumi sportivi. In base al tipo di terapia concordata con il fisioterapista, è fondamentale procedere gradualmente con gli esercizi di rieducazione, in quanto occorre dare il giusto tempo di recupero alla parte lesionata.

In molti casi, il percorso di guarigione prevede un processo di cicatrizzazione dei tessuti danneggiati. Il tessuto cicatriziale, per riparare la lesione, deve necessariamente contrarsi ed è proprio per tale motivo che la parte danneggiata risulta più rigida e più vulnerabile durante questa fase.

I movimenti vanno ripresi in maniera molto cauta, onde evitare di danneggiare nuovamente i tessuti che stanno cercando di risanarsi. Pertanto, prima di riprendere a fare attività fisica regolarmente, assicuratevi di poter utilizzare l’arto lesionato, senza rischiare di farvi male. In più ricordate di andarci piano con gli allenamenti e di ricominciare in modo graduale.

La fase successiva nel processo di guarigione, consiste nel praticare degli esercizi di stretching, al fine di ridare elasticità ai tessuti. Soltanto dopo che la parte lesionata si sarà risanata completamente, potrete utilizzare dei pesi, per rinforzarla.

Fare stretching dovrebbe essere una buona abitudine quotidiana, in quanto distende la muscolatura, oltre a prevenire la formazione eccessiva di acido lattico negli stessi muscoli.

Che usiate un sacco da boxe, che giochiate a calcio, a pallavolo o che facciate fitness, fate tesoro di questi consigli e il vostro apparato muscolo-scheletrico vi ringrazierà.

 

 

 

Categories
Cardio & Fitness

Storia e regole del tennis da tavolo (o ping pong)

 

Avete sempre desiderato giocarci ma avete paura che le regole siano un po’ troppo rigide? Vediamo insieme un po’ di storia e norme del ping pong

 

Il tennis da tavolo o ping pong nacque come passatempo tra i signori dell’alta società, in particolare in Inghilterra verso la fine del 1800. Il suo nome deriva proprio dal gioco del tennis ma fu registrato con quello più conosciuto nel 1900 da parte della ditta Jacques & Son. 

Da qui raggiunse gli Stati Uniti e poi l’Europa centrale, fino al Giappone, alla Corea e alla Cina. 

 

L’attrezzatura del tennis tavolo

Se siete alla ricerca di un tavolo da ping pong che rispetti le regole del gioco, questo deve misurare 2,74 m x 1,52 m e deve essere messo a 0,76 m da terra. La rete invece ha un’altezza di 15,25 cm, mentre la racchetta deve avere due coperture in gomma.

La pallina misura 38 mm di diametro e ha un peso di 2,5 g. 

 

Le regole tennis da tavolo

Partiamo con il momento in cui si dà inizio alla partita: quando il primo giocatore ad avere in mano la pallina la lascia, ecco che il gioco parte. Un incontro standard ha luogo in cinque set: vince chi si aggiudica tre su cinque di queste partite, incontrando un risultato che va da 3 a 0, a 3 a 1 e a 3 a 2. 

Ogni partita del ping ping si chiude a 11 punti e se l’avversario ne ha totalizzati meno di 10. Se, invece, nella partita il punteggio è di 10 a 10, si continua a giocare a oltranza, fino a quando uno dei due partecipanti  riesce per primo ad andare sopra di due punti sull’altro (per esempio, 15 a 13).

Regolamento tennis tavolo: la battuta

Prima delle partite ping pong viene fatto un sorteggio con una monetina, per determinare chi farà la prima battuta. Colui che fa il primo servizio ne fa due consecutivi e poi cede il passo all’altro partecipante.

Si va avanti fino alla fine, con due battute per uno: solo nel caso in cui si raggiunge il punteggio di 10 a 10, le battute a testa passano da due a una. Nei giochi di ping pong, per battuta si intende quando il giocatore colpisce con la propria racchetta la pallina, facendola rimbalzare sul proprio campo e senza toccare la rete.

Se la pallina la sfiora, si considera fallo e si ripete la battuta. 

 

Regole del tennis da tavolo: il fallo

In questo gioco, come in molti altri, esistono i falli, ovvero azioni errate da non commettere. Quelli inclusi qui sono:

  • il giocatore o la racchetta toccano la rete
  • il giocatore appoggia la mano che non impugna la racchetta sul tavolo
  • il giocatore sposta il tavolo da gioco
  • la pallina viene toccata con la mano o un’altra parte del corpo

Regole ping pong: assegnazione punti

I punti vengono accumulati in uno dei seguenti casi:

  • l’avversario effettua un servizio non valido
  • l’avversario manca la palla
  • l’avversario colpisce la palla ma la invia fuori dal tavolo
  • l’avversario commette un fallo
  • la pallina viene colpita per due volte di seguito dall’avversario
  • la pallina rimbalza due volte o più nel campo dell’avversario

Si può colpire la pallina anche senza che questa rimbalzi a patto che questo gesto venga eseguito con la mano nel perimetro del tavolo.

 

Come giochiamo in Italia?

Se non dobbiamo giocare al ping pong olimpiadi ma tra amici, possiamo rendere meno fiscali alcune regole. Per esempio, in Italia siamo solitamente abituati a giocare una partita anche a 21 punti, ovvero il primo che raggiunge questo punteggio vince. 

In questo modo si può cambiare lato anche ogni cinque battute. Più fiscali invece per quanto riguarda il servizio: non si può infatti servire la pallina, come dicono le regole ufficiali,  tenendola tra le dita, o il palmo della mano e la racchetta, per non imprimerle forza in modo differente dalla sola racchetta.

La pallina quindi deve restare sul palmo della mano, deve essere lanciata in alto e colpita, senza che venga nascosta all’avversario. 

 

Dove deve andare la pallina?

Il dubbio riguarda proprio la pallina che, quando si effettua la battuta, deve fare cosa? Rimbalzare in una metà del campo opposto, uscire di lato, dal fondo, da dove? Secondo le regole ufficiali, nelle partite classiche la pallina può raggiungere una volta il campo di chi serve e una quello di chi riceve.

Il colpo può riguardare entrambe le metà del campo di chi riceve e può uscire sia di lato sia dal fondo o anche ritornare verso la rete. Nel caso, invece, delle partite due contro due, c’è in aggiunta la regola che la pallina deve rimbalzare nella metà destra del campo di chi serve e lo stesso per colui che riceve.

 

Che cos’è il net?

Può accadere che la pallina, quando si serve, tocchi la rete e poi arrivi nel campo dell’avversario. In questo caso abbiamo quello che si chiama “rete” o “net”. in questo caso il servizio viene ripetuto, senza assegnare il punto. 

Come ci si comporta con i colpi quando si gioca in quattro?

Secondo le regole si deve colpire la pallina una volta a testa, alternativamente. Se questa norma non viene rispettata, il punto viene assegnato automaticamente agli avversari. 

 

 

Categories
Ciclismo

Quali sono le 10 salite più toste d’Italia da affrontare in bici

 

Siete appassionati di sport e, in particolari, non vi spaventa la fatica? Vediamo insieme quali sono le salite da praticare in bici che vi daranno filo da torcere!

 

Se siete già attrezzati di tutto, dal miglior ciclocomputer alla bici più performante, non vi farà di certo paura scoprire quali siano le salite d’Italia più difficili e faticose: se siete sempre alla ricerca della sfida, non vi resta che affrontare anche quest’ultima!

La salita Stelvio, il Mortirolo in bici, Zoncolan e così via, sono tra i più conosciuti per il ciclismo di professione, tanto da essere tappe del Giro d’Italia, ma ce ne sono altre che non scherzano: vediamo quali sono.

 

1. Friuli Venezia Giulia: salita Ovaro – Casera Losa

Si parte da un comune in provincia di Udine, Ovaro, per raggiungere alcune cime molto difficili da affrontare, come il monte Zoncolan, che è lungo 10,5 km e ha una pendenza dell’11,5%.

Tuttavia, molto più complicata è la salita da Casera Losa, che si può raggiungere solo dalla Stentaria, una strada molto ripida. La pendenza media, infatti, è del 13,9%, quindi un percorso dedicato a professionisti del settore, ben allenati.

 

2. Piemonte: salita Susa – Rifugio La Riposa

La salita in Mtb da Susa al Rifugio La Riposa è un’altra di quelle che non potrete lasciarvi sfuggire. In tutto ci sono ben 1682 m di dislivello e una distanza di ben 16,85 km per una pendenza del 9,9%.

3. Valle d’Aosta: Fénis – Mont Avic

La salita da Fénis a Mont Avic ha luogo nel cuore della Valle d’Aosta: è lunga 17,86 km e ha una pendenza media del 10,3%.

 

4. Piemonte: Tavagnasco – Piani di Tavagnasco

Tra le grandi salite del ciclismo possiamo far rientrare anche quella, percorribile in mtb, da Tavagnasco ai Piani di Tavagnasco, con una partenza a 291 m e un arrivo a ben 1374 m. Il dislivello è di 1083 m e la pendenza massima del 22%. 

 

5. Trentino: Besenello – Scanuppia Malga Palazzo

In provincia di Trento c’è la durissima salita Scanuppia Malga Palazzo – Besenello, che è ben nota in seguito a un cartello che indica la pendenza massima all’interno di un tornante, ovvero 45%.

Questa scalata, proprio per la sue pericolosità, è vietata con qualsiasi mezzo, quindi sia bici, sia mtb, tramite un’ordinanza comunale.

6. Sicilia: Zafferana Etnea – Etna Torre Filosofo

Tra le salite più pericolose includiamo anche questa, che è spesso sconsigliata proprio per la sua vicinanza al vulcano. Si parte da Zafferana Etnea, collocata nel catanese, e si arriva fino a Torre del Filosofo sull’Etna, per un totale di 2340 m di dislivello, con una pendenza media del 9,9%.

 

7. Sicilia: Linguaglossa – Etna

Tra le salite più belle rientra anche quella Linguaglossa – Etna, con una partenza da 543 m, arrivo a 3158 m, un dislivello pari a 2615 m e una pendenza massima del 17%. Questa strada in salita ha sempre come protagonista l’Etna, per cui non è del tutto praticabile.

 

8. Sicilia: Riposto – Etna

Ultimo percorso che ha come protagonista l’Etna è questo, da percorrere con la bici in salita ma impraticabile nell’ultima parte. Si parte da Riposto, nel catanese, e si risale per 3150 m fino all’Etna, con un 7% di pendenza media. 

 

9. Lombardia: Esine – San Glisente Pozza

Se pensate finora di essere saliti molto in alto, forse questa vi sembrerà un’impresa impossibile: sono pochi infatti i biker che sono riusciti ad affrontare la salita da Esine a San Glisente Pozza senza fatica, visti i ben 8,2 km non certo privi di difficoltà.

Il dislivello qui è di 1448 m e la pendenza media è del 17,6%, mentre la massima del 35%, per cui si presta bene solo per i ciclisti che usano una mtb. 

 

10. Lombardia: Berbenno di Valtellina – Caldenno

Concludiamo il nostro tour con la salita da Berbenno di Valtellina a Caldenno, che si trova in provincia di Sondrio. Si tratta di un percorso di ben 15 km e di 2015 m di dislivello. La pendenza media è del 13,4%, con punte del 40%.

Anche per questo rientra oggettivamente tra le più complicate e faticose, tanto da essere surclassata solo da due salite delle Hawaii e due in Francia e sulle Ande. 

Per concludere

Certamente questi sono solo alcuni dei percorsi più difficili che abbiamo potuto individuare, per cui vogliono solo essere uno spunto e un esempio per tutti coloro che amano praticare le salite con la bici o mtb.

In realtà molti di questi non sono percorribili, per gli impedimenti che vi abbiamo accennato, o almeno non per tutta la loro lunghezza, ma si rivelano essere una sfida molto valida per tutti coloro che vogliono stare in sella alla loro bici. 

Valutate quali siano quelle più interessanti per voi, prestando attenzione alla regione, che potrebbe offrirvi anche uno spunto di esplorazione sotto altri punti di vista. 

 

          

 

Categories
Attrezzi per addominali

Che cos’è l’apparato muscolo-scheletrico e come prendersene cura

 

Il nostro organismo è composto da ossa, muscoli, nervi e articolazioni, ovvero da un apparato perfetto che sostiene il corpo e che ci permette di muoverci.

 

Il corpo umano è una macchina straordinaria, altamente versatile e capace di compiere azioni molto complesse. Tutto ciò però, non sarebbe possibile se l’organismo non fosse sorretto da un apparato scheletrico e da un adeguato sistema muscolare.

Il connubio di questi due elementi, è in grado di sostenere l’intero corpo umano, di difenderlo e di consentirne il movimento.

L’apparato muscolo-scheletrico è la struttura cardine dell’essere umano. Inoltre è il complesso organico più voluminoso, in quanto costituisce ben l’80% del peso corporeo complessivo.

 

L’importanza dell’apparato muscolo-scheletrico

Per apparato muscolo-scheletrico si intende l’insieme di muscoli, ossa e articolazioni, che fungono da impalcatura mobile del nostro organismo.

I muscoli sono organi composti nella maggior parte da fibre muscolari, che sono in grado di contrarsi e di rilassarsi, a seconda del tipo di movimento. Questi vengono classificati in due categorie principali: muscolatura striata e muscolatura liscia.

I muscoli

La muscolatura “rossa” o “volontaria”, viene controllata dal nostro cervello ed esegue gli ordini che l’individuo impartisce, come per esempio alzare un braccio o piegare una gamba.

La muscolatura liscia invece, detta anche “bianca” o “involontaria”, non è subordinata alla nostra volontà ma è caratterizzata da un’attività contrattile indipendente. Il muscolo involontario per eccellenza è rappresentato dal cuore (miocardio), che pur avendo delle peculiarità istologiche simili a quelle della controparte “rossa”, non dipende assolutamente dalla volontà dell’individuo.

Questo perché i battiti cardiaci sono fondamentali per il corretto funzionamento del sistema cardiocircolatorio, senza il quale non ci sarebbe vita nel corpo umano.

 

Lo scheletro

Per ciò che concerne l’ossatura, questa rappresenta la struttura principale dell’organismo, poiché è composta da ossa e tessuto connettivo, che insieme formano un sistema scheletrico solido e caratterizzato da una grande resistenza meccanica. 

Le ossa dello scheletro umano, a seconda della loro forma, possono essere suddivise in diverse tipologie, quali: ossa lunghe, brevi, piatte e irregolari. Il pilastro centrale di questa struttura è la colonna vertebrale, che grazie al midollo osseo e all’intricata rete del sistema nervoso, mette in comunicazione le varie parti del corpo, coordinando tutte le funzioni muscolari, volontarie e involontarie.

Le articolazioni

Il sistema di articolazioni del corpo umano è un insieme di vari tessuti fibrosi e cartilaginei, membrane, capsule e legamenti. In pratica si tratta di tessuti connettivi che legano le ossa tra loro, consentendogli di muoversi.

In pratica un’articolazione è formata dai cosiddetti capi ossei, che possono essere mobili, semimobili o rigidi. Le articolazioni mobili per esempio, sono quelle delle ginocchia, dei polsi, delle spalle, dei gomiti, delle anche e delle caviglie. L’articolazione semimobile per eccellenza è la colonna vertebrale, mentre le articolazioni fisse sono quelle rappresentate dalle ossa del bacino o del cranio.

È bene sottolineare che da un punto di vista prettamente accademico, esiste una terminologia più scientifica per indicare le suddette articolazioni: diartrosi per quelle mobili, anfiartrosi per le semimobili e sinartrosi per quelle fisse.

 

Come mantenere in forma l’apparato muscolo-scheletrico

Se volete evitare di contrarre malattie a carico dell’apparato muscolo-scheletrico, quali artrite, crampi, dolori muscolari, lombalgie e osteoporosi, è necessario che manteniate in forma il vostro corpo. In che modo è possibile fare tutto ciò? Semplice, seguendo uno stile di vita sano, attraverso un corretto regime alimentare e una regolare attività fisica.

Ricordate che oltre a fungere da struttura portante e a consentire al corpo di muoversi, l’apparato muscolo-scheletrico è lo scudo dei nostri organi interni. Una corretta alimentazione per esempio, risulta fondamentale per gestire tale complesso fisico.

La contrazione e il rilassamento dei muscoli, dipendono da un buon livello di calcio, di magnesio e di minerali, che consentono al corpo di flettersi e di mantenere un perfetto equilibrio in posizione retta. Di conseguenza anche le ossa necessitano di un buon livello di minerali, che permetta loro di conservare un certa densità e di resistere alla pressione muscolare, alle contusioni e alle cadute.

Cibi amici dell’apparato muscolo-scheletrico

Tra i vari alimenti che contribuiscono a mantenere in salute il nostro apparato muscolo-scheletrico, ne abbiamo selezionati alcuni:

 

– Le verdure crocifere

Per crocifere si intendono tutte quelle verdure come i cavoli, i cavolfiori, i cavoletti di Bruxelles, i broccoli e il cavolo nero. Questi vegetali sono una ricca fonte di calcio e di vitamine, facilmente assimilabili. Il calcio in particolare è fondamentale per mantenere un ottimo livello di densità ossea. 

Inoltre aiuta la contrazione muscolare e favorisce la conduzione nervosa.

Grazie alle vitamine contenute, le crocifere proteggono le articolazioni dai radicali liberi, dalle infiammazioni e sono in grado di rigenerare i tessuti cartilaginei delle articolazioni.

 

– Le mandorle

Le mandorle sono una fonte ricchissima di calcio e di magnesio. Tali minerali sono importantissimi per l’attività muscolare e per la mineralizzazione ossea. Inoltre questo tipo di frutta secca risulta uno spuntino completo, ricco di valori nutrizionali, quali grassi monoinsaturi e proteine.

 

– Il tofu

Il tofu è ricchissimo di proteine di alta qualità, di ferro, di zinco e di calcio. Si tratta di un alimento che spesso viene consigliato per rafforzare le ossa e ridurre il rischio di fratture. Inoltre, essendo un prodotto derivato della soia, contiene fitoestrogeni, ovvero estrogeni di origine vegetale, che prevengono l’osteoporosi, specialmente nelle donne che stanno andando o che sono già in menopausa.

L’attività fisica

Premettendo che il corpo umano per funzionare correttamente deve essere mantenuto in allenamento, cercate di fare quotidianamente della buona attività fisica. Fate delle lunghe passeggiate, dello sport o un po’ di ginnastica. La cosa importante è eseguire degli esercizi aerobici, che contribuiscono a migliorare il sistema cardiocircolatorio, a lubrificare le articolazioni e a tonificare i muscoli.

Se poi volete modellare perfettamente il vostro fisico, iscrivetevi in palestra, procuratevi un attrezzo per addominali, per scolpire la vostra “tartaruga”, oppure fate delle sessioni specifiche di workout. In poche parole fate muovere il vostro corpo, facendo quello che più vi piace, a seconda delle vostre possibilità, in termini di tempo.

Ricordate però, che il tempo speso per rimettervi in forma, non è mai sprecato e vi aiuta a stare bene e a vivere meglio.

 

 

 

Categories
Cardio & Fitness

Gli 8 migliori elettrostimolatori per addominali del 2024

 

Elettrostimolatori per addominali – Guida all’acquisto, Opinioni e Confronti

 

Esistono molti miti sull’effettiva utilità degli elettrostimolatori per addominali, nel nostro articolo chiariremo tutti i dettagli e vi proporremo alcuni dei migliori prodotti sul mercato. Se volete semplicemente sapere quali sono i più convincenti, tra questi abbiamo Abflex Cintura addominale, funzionale, completo di tutto e apprezzato dagli sportivi, oppure Beurer EM 37 che ha il vantaggio di poter essere lavato a mano grazie agli elettrodi in metallo.

 

 

Tabella comparativa

 

Pregio
Difetto
Conclusione
Offerte

 

 

Gli 8 migliori elettrostimolatori per addominali – Classifica 2024

 

Per realizzare la nostra classifica abbiamo scelto esclusivamente i migliori elettrostimolatori per addominali del 2021, presi in considerazione in base al grado di soddisfazione degli utenti. Troverete dispositivi a buon mercato e alcuni molto efficienti ma per utenti esperti. Se non siete ancora convinti e non sapete come scegliere un buon elettrostimolatore per addominali, ricordate di dare un’occhiata anche alla nostra guida all’acquisto che trovate in basso.

 

1. Abflex Cintura addominale per muscoli tonici e scolpiti

 

Quello di Abflex è uno degli elettrostimolatori per addominali più venduti poiché offre un kit completo a un prezzo non eccessivamente elevato. Nella confezione troverete oltre alla cintura addominale, anche un telecomando per cambiare rapidamente i livelli di intensità e scegliere i programmi mentre vi state allenando ma manca il gel da spalmare sulla zona prima di utilizzare la cintura.

Il produttore consiglia di partire dal livello più basso di intensità per 30 minuti e poi aumentare man mano che ci si abitua agli impulsi. Gli effetti naturalmente non sono immediati e all’uso dell’elettrostimolatore bisogna associare necessariamente una dieta equilibrata ed esercizio fisico poiché da solo il prodotto non è in grado di scolpire o definire i vostri addominali. Eventuali strati adiposi potrebbero bloccare l’impulso prima che questi arrivi ai muscoli, rivelandosi completamente inutile. La fascia è morbida e confortevole, adatta anche a fianchi un po’ più larghi. Il tubetto di gel non è generoso quindi bisogna esercitare parsimonia nell’utilizzo per non finirlo subito.

 

Pro

Morbida: Per utilizzare al meglio l’elettrostimolatore, questo deve essere comodo e non intralciare altre attività, come per esempio l’allenamento. La fascia in questione è morbida e piacevole da indossare.

Kit: Nella confezione troverete non solo la fascia ma anche il telecomando per modificare a piacimento il programma e l’intensità, nonché un tubetto di gel.

Semplice da usare: Vi basterà aggiungere qualche goccia di gel sui cuscinetti interni e posizionare la cintura sugli addominali, attivando il dispositivo tramite il telecomando.

 

Contro

Cavo: Il telecomando non è wireless quindi il cablaggio si vede e parte dalla zona frontale per arrivare a quella posteriore.

Clicca qui per vedere il prezzo

 

 

 

2. Beurer EM 37 cintura per addominali EMS 70 -140 cm

 

Tra le offerte che abbiamo analizzato, quella di Beurer è particolarmente interessante poiché la cintura per addominali proposta è priva di telecomando, con i settaggi rapidamente raggiungibili dalla parte centrale del dispositivo. Troviamo infatti i pulsanti per accendere e spegnere l’elettrostimolatore, modificare il programma o l’intensità, impostare la funzione memoria o anche il timer. Questi dettagli sono visibili tramite un piccolo display LCD puntato verso l’alto, così vi basterà abbassare lo sguardo per capire subito quanto tempo manca al termine del programma.

La cintura è regolabile quindi può essere indossata da utenti con circonferenza dell’addome da 70 a 140 centimetri, inoltre l’elemento di controllo centrale può essere rimosso facilmente per poterla lavare, rigorosamente a mano e non in lavatrice.

Secondo quanto riferito dai consumatori, gli elettrodi sono integrati nella cintura ma non si usurano poiché sono in metallo e non adesivi, basta inumidire la pelle prima di indossare la cintura per poterli attivare, un vero e proprio vantaggio da non sottovalutare.

 

Pro

Regolabile: La cintura si adatta al fisico degli utenti, può infatti essere indossata da consumatori con circonferenza dell’addome da 70 a 140 centimetri.

Lavabile: Rimuovendo il dispositivo di controllo centrale, potrete lavare la cintura a mano, senza dovervi preoccupare degli elettrodi in metallo.

Display: Sul piccolo LCD potrete vedere tutte le informazioni come il programma scelto e l’intensità, immediato e semplice da utilizzare.

 

Contro

In allenamento: Sconsigliato l’utilizzo mentre si fa esercizio fisico poiché potrebbe rivelarsi un po’ ingombrante.

Clicca qui per vedere il prezzo

 

 

 

3. Veofit fascia elettrostimolatore per addominali, braccia, cosce e polpacci

 

Se effettuiamo una comparazione con gli altri prodotti recensiti, possiamo notare che quello di Veofit è sì una fascia addominale con telecomando cablato ma include anche due elementi più piccoli per tonificare braccia, cosce e polpacci, nonché una confezione di gel conduttivo per il corretto funzionamento degli elettrodi.

Tramite il telecomando si possono selezionare 10 programmi di allenamento e 40 livelli di intensità, appositamente studiati per offrire i migliori risultati possibili a una vasta gamma di consumatori con esigenze specifiche. Come sempre è opportuno chiarire che il messaggio del produttore, secondo il quale si può dimagrire usando questa fascia per addominali, è poco trasparente dal momento che il dispositivo non aiuta a perdere peso ma serve esclusivamente per tonificare e aiutare chi conduce già uno stile di vita sano, con dieta equilibrata ed esercizio fisico.

Un limite riscontrato è che ogni sessione dura solo 10 minuti, non si può programmare un periodo più lungo e quindi, al termine del tempo previsto, bisogna riaccendere la fascia e far partire nuovamente la sessione.

 

Pro

Programmi: Potrete scegliere tra 10 diversi, abbinandoli a 40 livelli di intensità per un gran numero di combinazioni, in grado di tonificare braccia, gambe e addome.

Non solo tonificare: La fascia serve anche per rilassare contratture, massaggiare parti del corpo e alleviare i dolori muscolari che possono presentarsi in seguito agli allenamenti.

Bonus: Acquistando la cintura avrete diritto a una guida fitness e nutrizione, spedita dal produttore direttamente tramite mail.

 

Contro

Durata: Ogni programma dura di base 10 minuti, non potrete modificare questo valore e quindi bisogna continuamente accendere e riprogrammare la fascia.

Clicca qui per vedere il prezzo

 

 

 

4. Slendertone Connect Abs cintura di tonificazione addominale

 

La cintura Connect Abs di Slendertone è un dispositivo che si avvale di connessione con app per smartphone per funzionare al meglio. Dopo averla indossata bisogna quindi scaricare Slendertone Connect sul proprio telefono e iniziare a controllare tutti i parametri di funzionamento tra cui figurano ben 100 livelli di intensità e cinque programmi diversi basati sugli obiettivi da raggiungere: post-gravidanza, fitness, occasioni speciali, tonificazione essenziale e avanzata.

L’app consente di seguire i propri progressi, confrontandoli con quelli dell’obiettivo, nonché sfruttare risorse come video degli esercizi, consigli nutrizionali e comparare i risultati con quelli di altri utenti.

Secondo i pareri degli utenti che hanno avuto modo di testare a lungo il prodotto, si tratta di un ottimo elettrostimolatore e l’unico vero e proprio problema è dato dal prezzo, non solo della cintura stessa ma anche degli elettrodi di ricambio, che hanno un costo elevato. Da prendere in considerazione solo se non avete problemi di budget.

 

Pro

App: Molto interessante la connessione con l’applicazione dedicata Slendertone Connect, tramite la quale potrete gestire ogni aspetto del vostro programma di tonificazione.

Comoda: Grazie alle sue dimensioni contenute, la cintura può essere indossata senza grossi problemi anche al di sotto degli abiti quotidiani

Android e iOS: L’applicazione è compatibile sia con gli smartphone dotati di sistema operativo Android, sia quelli Apple che usano invece iOS.

 

Contro

Elettrodi: Prima o poi dovranno essere sostituiti poiché perdono la loro aderenza e quelli di ricambio hanno un costo elevato, proprio come quello della cintura stessa.

Clicca qui per vedere il prezzo

 

 

 

5. Gymform Best Direct Total ABS original uomo/donna

 

Best Direct Total Abs è il prodotto di Gymform che ricopre tutta l’area addominale e grazie alla tecnologia EMS, acronimo che sta per Electric Muscle Stimulation, che dovrebbe garantire una stimolazione totale dei muscoli. La cintura è unisex e adatta a qualsiasi taglia, presenta un sistema di controllo centrale, come molte altre cinture analizzate in questa sede, con pulsanti per attivare il dispositivo, modificare il programma e l’intensità. A proposito di questi ultimi, troverete 10 livelli di intensità e 6 programmi diversi: massaggio, brucia grassi, muscolatura, scolpire, esercizio totale e cellulite per un totale di ben 90 routine differenti.

Sebbene la cintura copra tutta l’area addominale e il produttore garantisca quindi l’elettrostimolazione di ogni singolo muscolo, in realtà a lavorare sono soprattutto quelli della zona centrale, ovvero dove si concentrano la maggior parte degli elettrodi. Il prezzo del dispositivo è interessante, poiché sufficientemente basso, tuttavia per gli esperti del settore potrebbe rivelarsi una cintura poco valida.

 

Pro

Unisex: Può essere indossata indipendentemente dal sesso e dalla taglia, riesce infatti ad adattarsi al corpo dell’utente senza grossi problemi.

Programmi: Dal semplice massaggio all’assorbimento della cellulite, la cintura offre una vasta gamma di routine tra cui scegliere.

 

Contro

Efficacia: Un po’ inferiore alla media, soprattutto perché tende a stimolare la parte centrale degli addominali e non ogni singolo muscolo dell’area.

Dimagrante: Alcune dichiarazioni potrebbero essere ingannevoli poiché non è una cintura adatta per dimagrire, serve solo a definire chi ha già una muscolatura tonica di base.

Clicca qui per vedere il prezzo

 

 

 

6. Shengmi elettrostimolatore muscolare EMS addome, braccio, gambe, glutei

 

A un prezzo molto contenuto abbiamo il set completo proposto da Shengmi, ovvero un elettrostimolatore addominale e due per le braccia o gambe. Come gli altri prodotti sfruttano la tecnologia EMS e sono molto semplici da utilizzare poiché i pad da cui proviene l’elettricità possono essere staccati dai singoli elementi e lasciati a ricaricare tramite cavo USB. Una volta completato il ciclo di ricarica basta ricollocarli sulla cintura e attivarli tramite la pressione del pulsante centrale. Lascia un po’ a desiderare il sistema di controllo, che si basa su soli tre pulsanti per scegliere tra 6 modalità e 9 livelli di intensità, tuttavia considerato il costo non si può chiedere di più.

Gli elettrostimolatori non si allacciano, ma si fissano sul corpo sfruttando il gel adesivo incluso nella confezione, questo potrebbe rendere difficile l’utilizzo in movimento, vanno utilizzati quindi solo post-allenamento, quando siete fermi sul divano o sul letto.

 

Pro

Tutto incluso: Nella confezione troverete l’elettrostimolatore addominale e due per le braccia, nonché il gel necessario per l’applicazione degli elementi sul corpo.

Rilassamento: Svolge un’ottima funzione rilassante per gli utenti che hanno dolori muscolari, basta impostarlo all’intensità minima per sciogliere le contratture.

 

Contro

Istruzioni: Sebbene il prodotto sia semplice da utilizzare, le istruzioni sono solo in inglese e tradotte in modo un po’ approssimativo.

Movimento: Non potrete allenarvi mentre utilizzate l’elettrostimolatore addominale poiché si fissa al corpo solo tramite il gel conduttivo.

Clicca qui per vedere il prezzo

 

 

 

7. Wardbes elettrostimolatore muscolare per addominali ricaricabile USB

 

Quello proposto da Wardbes è il più economico tra gli elettrostimolatori venduti online, non bisogna dunque aspettarsi una qualità eccellente o risultati pari a cinture addominali che costano il doppio se non il triplo. Tenendo ben chiaro questo elemento, passiamo all’analisi vera e propria, partendo dal contenuto della confezione. All’interno troverete l’elettrostimolatore addominale, due fasce più piccole per braccia o gambe e il cavo USB con tripla connessione per ricaricare tutti e tre i dispositivi. Nulla di nuovo per quanto riguarda le modalità di utilizzo, troviamo infatti le classiche 6 modalità, due per fitness ausiliario, due per crescita muscolare e due per scolpire il fisico, coadiuvate da 9 intensità diverse per una gran quantità di combinazioni adatte a ogni utilizzo.

Bisogna però sempre sottolineare che spesso questi elettrostimolatori sono venduti come portentosi strumenti per dimagrire quando in realtà aiutano a definire solo chi ha già un fisico asciutto e segue una dieta equilibrata e un regime di allenamento ben preciso.

 

Pro

Prezzi bassi: Se volete acquistare un nuovo elettrostimolatore senza spendere cifre elevate, allora la soluzione Wardbes potrebbe fare esattamente al caso vostro.

Autonomia: Una ricarica completa permette di utilizzare l’elettrostimolatore per due ore circa, più che sufficiente se consideriamo che il ciclo consigliato non supera generalmente i 40 minuti.

Dotazione: Nel kit sono incluse anche le fasce elettrostimolatrici per braccia e gambe, in modo da allenare tutte le parti del corpo che desiderate.

 

Contro

Non fa dimagrire: Non lasciatevi ingannare dalla pubblicità poco chiara fatta dal produttore, la cintura è efficace ma solo per definire muscoli già esistenti e non coperti da strato adiposo.

Clicca qui per vedere il prezzo

 

 

 

8. Egeyi elettrostimolatore muscolare EMS addome, braccia, gambe, glutei

 

L’ultimo dispositivo che analizziamo in questa sede è quello proposto da Egeyi, un elettrostimolatore composto da più elementi di cui quello principale pensato esclusivamente per l’area addominale. Nella confezione troverete inoltre due pezzi singoli che possono essere fissati alle braccia o alle gambe per tonificare anche i muscoli delle altre zone. Si fissano tutti facilmente e restano ben saldi anche mentre siete in movimento, al centro presentano un sistema di controllo immediato a cui potete accedere in qualsiasi momento. Premendo i tasti potrete accendere e spegnere il prodotto, modificare l’intensità e la modalità di stimolazione. Per ricaricare il dispositivo potrete utilizzare il cavo USB incluso, collegandolo a un computer, un adattatore e così via. Secondo quanto riferito dagli utenti è un buon prodotto anche se non in grado di compiere miracoli.

Se il prodotto vi ha convinto e volete sapere dove acquistare l’elettrostimolatore di Egeyi, vi basterà cliccare sul link che trovate in basso per completare la transazione.

 

Pro

Costo: Non è un elettrostimolatore dal prezzo elevato, soprattutto se consideriamo che nella confezione sono inclusi anche quelli per braccia e gambe.

Applicazione semplice: Basta fissare gli adesivi alle parti del corpo interessate per iniziare subito a usufruire dell’apparecchio, senza cavi o cablaggi di alcun tipo.

Ricarica USB: L’autonomia è più che sufficiente, quando sarà necessario effettuare una ricarica potrete farlo facilmente con il cavo USB incluso.

 

Contro

Stimolazione: Non è molto potente ed è concentrata principalmente nella zona centrale dell’apparecchio, bisogna quindi posizionarlo con attenzione per ottenere il massimo beneficio.

Clicca qui per vedere il prezzo

 

 

 

Guida per comprare un elettrostimolatore per addominali

 

Se siete indecisi su quale elettrostimolatore per addominali comprare perché volete ottenere un fisico perfetto da sfoggiare, magari in spiaggia, con una tartaruga ben visibile, vi invitiamo a leggere con attenzione la nostra guida, che vi fornirà tutte le informazioni necessarie per compiere una scelta consapevole.

Premessa importante

Prima di spendere i vostri risparmi in un dispositivo di quelli che abbiamo analizzato per voi, dobbiamo necessariamente chiarire alcuni punti. Gli elettrostimolatori non servono per dimagrire, chiunque vi dica il contrario sta mentendo spudoratamente. Il voler dimagrire restando seduti è un sogno utopico che, per quanto intrigante, resta appunto un sogno irrealizzabile. Se avete dei chili in eccesso da perdere per ridurre il girovita, l’unica soluzione che avete è iniziare a fare esercizio fisico e sudare davvero tanto. A che serve dunque l’elettrostimolatore? Non si tratta assolutamente di prodotti inutili, se da un lato è vero che non fanno dimagrire, dall’altro sono in grado di stimolare con impulsi elettrici i muscoli, attivandoli e facendoli contrarre proprio come se stessero effettuando un esercizio.

Gli utenti con un fisico asciutto ma che non riescono in alcun modo a definire i muscoli possono trarre gran beneficio dall’elettrostimolazione, che nel giro di pochi mesi e con uso consapevole, può davvero fare la differenza. Anche gli sportivi che seguono una dieta equilibrata e praticano attività fisica con costanza, possono sopperire alla mancanza di allenamento con cicli di elettrostimolazione, per scolpire muscoli specifici in modo mirato.

 

Quale elettrostimolatore acquistare

Tenendo ben presente i concetti espressi nel paragrafo precedente, il modo migliore per scegliere un elettrostimolatore è innanzitutto prendere in considerazione i momenti di utilizzo. Se volete stimolare i muscoli mentre siete comodamente seduti sul divano o stesi sul letto a leggere un libro, allora basta anche un prodotto a basso costo, generalmente si tratta di dispositivi con elettrodi che si fissano alla parte del corpo grazie al gel conduttivo, tuttavia non bisogna muoversi troppo durante il trattamento poiché questi potrebbero spostarsi dalla zona facilmente, rendendo inutile la stimolazione.

Se invece preferite avere tutta la libertà di movimento, allora dovreste puntare a cinture addominali un po’ più costose ma che circondano tutta l’area e non si spostano facilmente. Tra queste troviamo quelle un po’ più ingombranti, che possono essere usate quindi solo in ambito casalingo ma anche quelle più compatte, da indossare sotto i vestiti. Il prezzo, naturalmente, varia in base alle destinazioni di utilizzo, con un costo maggiore nell’ultimo caso.

 

Programmi e intensità

I due elementi che contraddistinguono un elettrostimolatore, selezionando i primi potrete stabilire l’obiettivo da raggiungere, quindi per esempio potete trovare programmi per bruciare grassi, quelli per definire la muscolatura, quelli pensati per zone specifiche e quelli che fanno lavorare tutti i muscoli addominali. Avere più programmi tra cui scegliere non è mai un elemento negativo, quindi preferite i dispositivi che ne garantiscono almeno cinque o sei diversi.

Per quanto riguarda l’intensità, invece, è molto variabile e si va da un minimo di cinque livelli fino a 100. Il nostro consiglio è quello di partire sempre da un valore basso e spostarsi lentamente verso quello più alto in base alla propria sensibilità.

Fattori extra

Quelli che abbiamo sottolineato in precedenza sono gli elementi fondamentali da prendere in considerazione, tuttavia ne esistono anche molti altri che potremmo definire extra poiché non impattano in modo significativo sulla scelta finale. Tra questi troviamo la compatibilità con applicazioni per smartphone, vi sono infatti alcuni elettrostimolatori che offrono anche la possibilità di comparare dati e seguire dei piani di allenamento specifici restituendo informazioni sulle proprie sessioni, indubbiamente una comodità per gli utenti più tecnologici.

La presenza o meno di strumenti aggiuntivi all’interno della confezione deve essere valutata in base alle proprie esigenze. Se volete una semplice cintura addominale per allenare quella specifica parte del corpo, probabilmente non ve ne farete nulla di fasce aggiuntive per braccia e gambe, quindi spendereste inutilmente di più per degli strumenti che resteranno chiusi nella confezione. Tuttavia, la presenza di un gel conduttivo può permettervi di risparmiare qualcosa, soprattutto se consideriamo che alcuni elettrostimolatori necessitano di tale gel per il loro corretto funzionamento. Prima di acquistare un prodotto omnicomprensivo, verificate quindi il prezzo e valutate l’uso che ne fareste.

Grazie ai nostri consigli riuscirete a selezionare un prodotto adatto alle vostre esigenze, ora non vi resta altro da fare che leggere le nostre recensioni per stabilire quale sia l’elettrostimolatore per addominali più indicato per voi.

 

 

 

Come usare un elettrostimolatore per addominali

 

Per utilizzare al meglio il vostro nuovo elettrostimolatore per addominali, dovete innanzitutto posizionarlo in modo adeguato sul gruppo di muscoli interessati. Tali dispositivi presentano sempre un esaustivo manuale di istruzioni con immagini dettagliate, che vi aiutano a capire come eseguire questa procedura ma nel caso non fosse così, ricordate che bisogna sempre puntare alla parte centrale del muscolo per ottenere una contrazione più omogenea. In alcuni casi, strati adiposi più spessi potrebbero rendere difficile il corretto posizionamento poiché questi fungono da isolante e impediscono all’impulso di raggiungere il muscolo.

Se il dispositivo funziona, dovreste avvertire una lieve contrazione, se invece sentite un formicolio è opportuno bagnare un po’ la pelle o sfruttare un gel conduttore.

Scegliere il programma

Ancora una volta, il manuale di istruzioni è il vostro miglior alleato poiché riporta tutte le informazioni sui programmi disponibili. È necessario studiarli attentamente poiché non tutti potrebbero essere indicati per gli addominali e magari potete trovarne alcuni per i glutei o altre fasce muscolari. Una volta identificato quello adatto alle vostre esigenze, attivate il prodotto all’intensità minima, aumentando leggermente finché non avvertite leggere contrazioni. È sconsigliato esagerare all’inizio poiché potreste stressare eccessivamente i muscoli e rendere difficile il recupero. Se stimolate i bicipiti, ricordate di non creare degli squilibri, quindi applicate la fascia per un periodo di tempo uguale sia a destra sia a sinistra.

 

Accorgimenti

Prima di sfruttare l’elettrostimolatore, è possibile prendere qualche accorgimento che possa renderne l’utilizzo più sicuro. Iniziate quindi con un po’ di stretching di tutto il corpo, aiutando così i muscoli a entrare in uno stato d’allenamento che riduca lo stress esercitato dagli impulsi elettrici. Gli esercizi di base per migliorare la flessibilità comprendono l’incurvarsi leggermente all’indietro stando in posizione eretta e senza muovere il bacino, ripetendo l’esercizio circa 10 volte. Sempre stando in piedi, distendete le braccia verso l’alto e inclinatevi a destra e sinistra, mantenendo la posizione per una decina di secondi.

Questi sono solo alcuni degli esercizi di stretching che potete praticare ma ve ne sono moltissimi altri dedicati a ogni singola parte del corpo, scegliete pertanto quelli specifici che vi possano aiutare a sciogliere la rigidità muscolare prima di iniziare l’elettrostimolazione.

Chi non può utilizzare l’elettrostimolatore

Esistono alcune categorie di persone che non possono sfruttare questi dispositivi, innanzitutto chi ha un pacemaker ma anche le donne in gravidanza, persone affette da cardiopatie o diabete, soggetti a rischio di trombosi, chi soffre di ulcera, irritazioni alla pelle o anche chi è in stato febbrile. Se non siete sicuri delle vostre condizioni fisiche, prima di effettuare l’acquisto e sperperare così inutilmente il vostro denaro, sarebbe il caso di rivolgersi a uno specialista del settore, che possa così certificare il vostro stato di salute.

 

 

 

Domande frequenti

 

Un elettrostimolatore per addominali funziona?

Anche il miglior elettrostimolatore per addominali, per poter essere davvero efficace e restituire dei risultati, deve essere associato a una dieta più o meno ferrea e l’immancabile attività fisica. Pensare che indossare una cintura che invia impulsi elettrici ai muscoli possa effettivamente far dimagrire è un po’ ingenuo e utopistico. Se il vostro scopo è quello di perdere peso senza muovervi, allora abbiamo brutte notizie, l’elettrostimolatore non funziona così.

La sua efficacia è garantita quando non c’è uno strato adiposo importante e l’impulso riesce effettivamente ad arrivare ai muscoli, serve pertanto a definire e tonificare un addome allenato.

Quante volte al giorno si può utilizzare un elettrostimolatore per addominali?

Generalmente è consigliato utilizzare l’elettrostimolatore per non più di 60 minuti al giorno, inoltre, se sfruttate il dispositivo ogni giorno della settimana, dovreste alternare il gruppo di muscoli che stimolate con gli impulsi elettrici, passando per esempio dagli addominali a quelli dei glutei e così via.

 

Dopo quanto tempo si possono vedere i risultati?

Il trattamento con elettrostimolatore non è miracoloso e richiede un lungo periodo di utilizzo prima di mostrare una vera e propria efficacia. Solitamente chi ha muscoli ben allenati e vuole una semplice definizione, potrà vedere dei risultati dopo un paio di settimane di utilizzo mentre invece, chi ha bisogno di una tonificazione maggiore, dovrà attendere un periodo superiore, stimato intorno alle quattro settimane.

 

L’elettrostimolatore può essere usato dopo il parto?

L’uso dell’elettrostimolatore è sconsigliato, come prevedibile, in gravidanza, ma non necessariamente dopo il parto. Gli esperti sconsigliano di farne uso durante l’allattamento poiché può modificare i livelli di acido lattico, tuttavia è possibile tornare in forma e sfruttare il dispositivo per rassodare il seno, tonificare l’addome e recuperare la giusta muscolatura del pavimento pelvico, per ridurre l’incontinenza causata dalla pressione del bambino.

La situazione è un po’ diversa in caso di parto cesareo, prima di utilizzare l’elettrostimolatore è dunque importante rivolgersi al proprio medico di fiducia, che vi saprà consigliare al meglio.

 

Gli anziani possono usare l’elettrostimolatore?

Con l’avanzare dell’età si presentano dolori legati all’invecchiamento, si perde la massa muscolare e anche la forza, quindi l’uso di un elettrostimolatore per alleviare i dolori e far sì che i muscoli restino sempre tonici non è un’idea da escludere. È ottimo anche per chi ha avuto un incidente e, costretto a letto, non può muoversi come vorrebbe. Come sempre, non tutti i casi sono uguali e prima di utilizzare il dispositivo è importante consultarsi con il proprio medico di fiducia.

 

 

 

Categories
Calcio

I calciatori più forti della Champions League 2024 e le squadre favorite

 

Se scommetti sulle partite di Champions League di oggi non puoi tralasciare l’impatto che i calciatori più forti del torneo hanno sul terreno di gioco e come facciano volare in alto le squadre con ambizioni di vittoria. Perché essere o diventare una squadra favorita alla conquista della Coppa dalle Orecchie Grandi, significa inevitabilmente segnare tanti gol e una delle equazioni calcioscientifiche più utili per arrivare alla vittoria è proprio Gol : Vittoria = Calciatori più forti : Squadre favorite, con qualche variabile che potrebbe cambiare decisamente il risultato finale. La relazione fra gol e calciatori più forti è strettissima ed ecco quali sono i campioni che stanno portando in alto le loro squadre quest’anno.

 

Haller dell’Ajax

L’attaccante francese (naturalizzato ivoriano) classe ’94 è il capocannoniere parziale della massima competizione europea. Nei gironi ha segnato ben 10 gol in 6 gare, la metà delle 20 reti totali messe a segno dall’Ajax che, con 18 punti, è entrata nella storia per essere fra le dieci squadre ad aver superato il turno vincendo tutte le gare del girone. Sicuramente, la compagine olandese non ha un cammino facile dinanzi a sé ma il Benfica, avversario del prossimo turno, potrebbe essere una squadra ampiamente alla portata degli uomini di mister Erik ten Hag.

 

Lewandowski e Sane del Bayern Monaco

Il Bayern 2024 non ha bisogno di presentazioni, come l’Ajax è entrato nella storia della competizione vincendo il girone con 18 punti, per un totale di 22 reti segnate, di cui 9 dal sua stella più brillante, Robert Lewandowski, e 5 da Sane. La squadra tedesca è una vera e propria armata indistruttibile, che molto probabilmente sarà protagonista assoluta della competizione fino alla finale.

 

Salah del Liverpool

A dimostrazione del fatto che quest’anno la Champions è fra le più spettacolari di sempre, ecco la terza squadra a entrare nel club delle vincenti dei girone a pieno punteggio: il Liverpool. Il suo giocatore simbolo, Momo Salah, ha segnato 7 delle 17 reti nelle 6 gare di qualificazione, e si prepara a giocare gli ottavi di finale, contro l’Inter, in una sfida che si preannuncia scintillante e mai banale per tutti i 180 minuti (più recupero). Nelle file della squadra di Milano ci sono giocatori esperti come Dzeko, Perisic e Vidal ma i nerazzurri partono ampiamente sfavoriti secondo le statistiche dei bookmakers. Il Liverpool non è una squadra che si arrende e sono in molti a vederla almeno in semifinale (se non addirittura in finale).

Ronaldo del Manchester United

Se c’è un giocatore che in questa competizione ha rovesciato le sorti del Manchester United è proprio CR7. Contro il Villarreal è stato determinante per portare a casa i 3 punti e ribaltare l’1 a 0 in 2 a 1, con la Dea del Gasp è stato a dir poco feroce, avviando la rimonta da 0 – 2 a 3 – 2 e pareggiando nella gara di ritorno (2 – 2). Sicuramente, il Manchester United è una squadra più che attrezzata per arrivare fino in fondo, in modo particolare se Ronaldo riuscirà ancora a fare la differenza nella competizione che ha già vinto cinque volte.

 

Messi e Mbappè del Paris Saint Germain

Potrebbe sembrare che il PSG zoppichi ma il potenziale della squadra è sterminato, a cominciare dalla coppia di attaccanti formata dalla Pulce Atomica e dal campione mondiale francese Mbappè. Se già solo questi due nomi non fossero sufficienti, basta elencare gli altri componenti della rosa, giocatori dal talento puro come Hakimi, Donnarumma. Di Maria, Icardi, Verratti, Neymar, Sergio Ramos e Draxler. Insomma, almeno sulla carta, questa è la squadra favorita in assoluto per la vittoria della coppa.