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Cardiofrequenzimetro

Garmin Forerunner 935 – Recensione

 

Principale Vantaggio:

Ampia copertura satellitare, con un doppio sistema di tracciamento degli spostamenti dell’utente tramite i satelliti GPS Glonass e Galileo. Il peso ridotto tocca i 49 grammi, con funzionalità di metriche avanzate utili agli sportivi secondo diverse fasce, dall’amatore che desidera migliorare il suo stato fisico, passando poi per il professionista che ama tracciare e creare un archivio di tutti i parametri fondamentali.

 

Principale Svantaggio:

Avere un prodotto di livello come il Garmin Forerunner comporta una spesa elevata, una nota di cui è bene essere informati e che ha lasciato a bocca asciutta tutti quegli utenti che puntavano a un esborso più contenuto.

 

Verdetto: 9.8/10

Qualità costruttiva al top, con una ghiera in polimero rinforzato in fibra e una buona risoluzione dello schermo. Questi aspetti rappresentano la punta dell’iceberg di un oggetto creato per chi non vuole lasciare nulla al caso e fare affidamento su un orologio multifunzione di fascia alta. Una volta attivata la modalità GPS, il dispositivo conserva un’autonomia massima di 24 ore. 

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DESCRIZIONE CARATTERISTICHE PRINCIPALI

 

Tracking

Affidandosi ai satelliti Glonass e Galileo, l’orologio Garmin mantiene il segnale in maniera eccellente, con diverse modalità che aiutano nel tracciamento della posizione anche in situazioni e su percorsi avversi. Con la funzione GroupTrack si amplia il raggio d’azione anche ai compagni di squadra, con una visualizzazione chiara e precisa della posizione degli altri partecipanti all’uscita. 

Passi da gigante anche sul fronte della sicurezza, con LiveTrack che segnala ad amici o conoscenti il percorso e il tracciato che si sta affrontando. Oltre al sistema GPS multi satellitare, l’orologio monta anche una bussola, un altimetro barometrico comodo per chi pratica scalate o ciclismo, con tracciati e grafici a colori sugli obiettivi raggiunti. 

Accelerometro e termometro aggiungono poi altre informazioni legate alla temperatura esterna e alla velocità di crociera.

Connettività

Wi-Fi, Bluetooth e la rete di sensori ANT, aiutano l’utente a non perdere mai la connessione con il dispositivo, raccogliendo dati e sfruttando le diverse App di terze parti in modo pratico e funzionale. Il dispositivo è perfettamente compatibile con sistemi operativi Android, Windows e Mac. 

Come da manuale, l’oggetto si collega in un attimo allo smartphone, così da accedere attraverso l’app Garmin Connect a tutte le features per il monitoraggio delle attività quotidiane. Chi è in cerca di un motivatore può accedere ai programmi multilivello gratuiti dei Garmin Coach, con in più l’elenco completo delle statistiche quotidiane su ritmi sonno/veglia, consumo calorico e tempi di recupero. 

Si possono anche personalizzare i diversi piani di allenamento, inviandoli poi direttamente al dispositivo Garmin. Una dimensione ideale in cui, oltre alla sfida con se stessi, si passa anche a una competizione e un confronto con gli altri utenti della community.

 

Cardiofrequenzimetro

Grazie alla tecnologia proprietaria Garmin Elevate, il dispositivo monitora costantemente la frequenza cardiaca, sette giorni su sette. Con un sistema ottico di precisione vengono raccolti dati in modo progressivo e in tempo reale, con una metodologia che sfrutta a dovere i tre sensori LED. 

L’utente non deve perciò indossare per forza una fascia cardio, con un supporto da polso di grande precisione. La lettura e le funzioni legate alla raccolta di metriche avanzate, forniscono poi anche lo Stress score, una valutazione che considera la variazione della frequenza cardiaca a seguito dei dati raccolti dopo sette uscite.

Altro elemento messo sotto la lente d’ingrandimento è quello della soglia anaerobica, un valore fondamentale per chi pratica sport ad alto livello e superato il quale si ha una produzione elevata di acido lattico nei tessuti muscolari. Tutte queste funzioni possono essere misurate sia all’aperto sia indoor, grazie all’accelerometro che raccoglie e archivia informazioni sul passo e la distanza percorsa.

 

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Calcolatore

Indice di massa corporea. Cos’è e come si calcola


RISULTATO

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L’indice di massa corporea è un valore che può tornare utile per chi pratica sport in generale e per il bodybuilding in particolare. Analizziamo insieme le sue origini e i sistemi per calcolarlo.

 

Passato e presente dell’antropometria

Matematica e statistica si sono occupate nel tempo non solo di numeri e valori astratti, indirizzando il proprio sguardo e la propria attenzione anche sull’uomo. È nata addirittura una scienza, denominata antropometria, il cui obiettivo è stato proprio quello della misurazione del corpo umano nel suo complesso o nelle sue diverse componenti. 

Si tratta di un contributo che ha arricchito le conoscenze e i progressi in campo statistico e anche a beneficio dell’antropologia. Se si analizza la stessa origine del nome si capisce subito il ruolo preminente dell’uomo e della misura, ovvero la raccolta di dati numerici e stime precise che possono servire da riferimento. 

Alle origini dell’indice di massa corporea

Già nel 1831, un matematico e statista di origine belga, Adolphe Quetelet mise in stretta relazione due parametri essenziali come il peso e l’altezza umana nella determinazione dello sviluppo e della crescita. La relazione tra le due misure prese il nome di indice Quetelet ed è definita come quel valore per cui il peso cresce con il quadrato dell’altezza. 

Poco più di cento anni dopo, spetterà ad Ancel Keys, un fisiologo e biologo americano (che dedicò gran parte della sua vita allo studio della dieta per la salute umana), confermare e riconoscere nell’indice di massa corporea uno degli strumenti più efficaci per determinare e individuare i vari gradi di obesità.

Questo dato biometrico, che mette in stretta correlazione il peso e il quadrato dell’altezza di un individuo, ha vissuto fortune alterne arricchendosi anche di altre e importanti variabili.

Le vecchie tabelle di un tempo presentavano infatti peso e altezza, mentre si è visto che altri elementi e informazioni possono rendere ancora più precisi il risultato e l’esito finale. Oltre al sesso della persona esaminata, altri fattori concomitanti per una corretta misurazione sono anche la larghezza delle spalle, l’ampiezza delle ossa del bacino, il rapporto tra la lunghezza delle gambe e quella del tronco.

Si capisce dunque che, vista la grande varietà morfologica dei soggetti, è un insieme ricco e vario di cose che deve essere racchiuso nella sigla IMC (acronimo che sta ovviamente per Indice di Massa Corporea). La corporatura dei soggetti gioca un ruolo chiave, insieme al rapporto tra massa magra e massa grassa dell’individuo preso in esame.

 

Il calcolo in termini pratici

In maniera sintetica, si può calcolare questo valore attraverso una divisione. Il primo parametro da inserire è quello del proprio peso corporeo espresso in chilogrammi. 

Questo va diviso per il quadrato dell’altezza che viene invece espressa in metri.

Schematicamente riportiamo qui sotto come calcolare l’indice di massa corporea.

IMC = massa corporea (Kg) : statura (m2)

Le categorizzazioni dell’OMS

Da parte sua, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha raccolto in una tabella le quattro categorie in base ai valori e ai risultati ottenuti da questa divisione. Vediamole qui di seguito, in modo da darvi immediatamente un’indicazione della vostra situazione. 

Con un IMC inferiore a 19 si rientra nella categoria sottopeso, mentre se l’esito rientra in un numero tra 19 e 24 si parla di medio peso. Con valori che raggiungono poi 25 e 30 si considera la persona in sovrappeso, mentre con un IMC al di sopra di 30 si parla di obesità.

È bene precisare che l’indice di massa corporea è un sistema di riferimento utilizzabile su individui che hanno raggiunto e superato i 18 anni di età. Nei bambini e negli adolescenti bisogna far riferimento alle curve di crescita. Un discorso simile riguarda anche le donne in gravidanza e gli anziani che hanno raggiunto 70 anni. Per queste due categorie è bene far riferimento ad altre misurazioni più specifiche.

 

Misurazione rapida

Per chi è curioso di verificare e controllare questo indice abbiamo creato un sistema semplice e intuitivo per il calcolo online. Tra le voci da inserire troviamo l’età, il sesso, l’altezza e il peso. Se volete dunque avere un primo sguardo sull’IMC non vi resta altro che compilare gli appositi spazi con i vostri dati e premere calcola.

 

Pro e contro dell’IMC

Da quanto avete visto il calcolo dell’indice di massa corporea è un’operazione relativamente semplice. Si inseriscono certi dati e si va a leggere nella tabella di riferimento in quale gruppo si rientra. C’è da dire però che la varietà e la complessità umana sono molto più ampie e diversi fattori ed esami possono offrire un maggiore spettro di risultati. Col passare degli anni infatti il rapporto tra massa magra e massa grassa tende a modficarsi, per cui in persone anziane si è vista una naturale e fisiologica diminuzione del peso corporeo. 

Questo primo esame può dunque e deve essere visto all’interno di un quadro generale che va approfondito con altre misurazioni e calcoli. Massa magra e massa grassa, così come lo spessore delle ossa e i liquidi, sono variabili di cui tenere conto e i cui esami possono fornire ulteriori informazioni riguardo questi elementi. 

IMC e massa grassa

Nell’insorgenza e nello sviluppo di malattie croniche un valore importante che spesso non si calcola in modo adeguato è quello relativo alla massa grassa. L’indice di massa corporea degli atleti a volte può essere più alto anche in virtù di una muscolatura più potenziata rispetto a chi invece non pratica attività fisica con una certa frequenza o sport come il bodybuilding che tendono ad accrescere nel tempo la massa in tal senso.

Sul fronte opposto, la massa grassa di un individuo può essere un indicatore importante di un certo sovrappeso o di un’obesità più o meno sottolineata. La misura del girovita e il rapporto vita/fianchi, sono tra le misurazioni più utilizzate per determinare certe anomalie nella struttura fisica dell’utente. Il livello di forma fisica del paziente e la sua storia precedente, eventuali patologie come una familiarità a prendere peso o il diabete, entrano in gioco nel rappresentare un quadro complesso e in cui ogni persona fa storia a sé. Un calcolo del solo indice di massa corporea presenta dunque da un lato un’indubbia semplicità e rapidità, ma questi valori devono poi essere inseriti e contestualizzati all’interno di una cornice più ampia e ricca di sfaccettature. 

A livello di salute, e quando non sono presenti patologie pregresse, la pratica e l’attività sportiva rivestono un ruolo molto importante, quasi come e a volte anche più del semplice peso corporeo. Questo per dirvi che una vita attiva, deve sempre comprendere al suo interno il movimento, anche se a bassa intensità e una costanza capace di tenere in forma il corpo e la mente a qualsiasi età.

 

Considerazioni finali 

Abbiamo ripercorso un poco la storia della sigla IMC, un valore numerico che nel passato ha segnato certe specifiche e delle tabelle di riferimento che via via si sono perfezionate. Da quanto si è visto e letto, calcolare l’indice di massa corporea è un’operazione pratica e comoda, che non richiede troppi sforzi se non una divisione o l’inserimento dei dati in una tabella che fa il lavoro al posto vostro. 

Precisiamo però che si tratta di un risultato da prendere con le giuste cautele e che sono numerose le variabili e la complessità della struttura di ognuno di noi. Siamo esseri in continua evoluzione e la nostra età e stile di vita contano tanto quanto un valore numerico di riferimento.

L’invito che vogliamo farvi è questo: partite se volete dal calcolo dell’IMC ma approfondite la questione anche con professionisti che si occupano di salute, alimentazione e misurazioni più approfondite di tutta la complessa macchina umana. Più ricco e diversificato il quadro di riferimento, migliore sarà il lavoro e le azioni da mettere in campo per cercare di migliorare la situazione. Quando si tratta di salute, non si è mai troppo scrupolosi.

 

 

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Cardiofrequenzimetro

Fitbit Versa – Recensione

 

Principale Vantaggio:

Il sistema Pure Pulse segue l’utente continuamente, con un tracciamento preciso e puntuale del battito cardiaco e un calcolo altrettanto importante delle calorie consumate. La versatilità è uno dei punti forti del prodotto. Oltre alla classica funzione di orologio, l’aggiunta del sistema Smarttrack capisce e legge attività come la corsa e altri tipi di allenamenti aerobici.

Il cinturino è in silicone rastremato, solido e robusto da indossare quanto comodo una volta al polso.

 

Principale Svantaggio:

Emergono alcuni limiti del modello Versa sul fronte delle App. Il software infatti non è troppo responsivo, con una certa lentezza di risposta che potrebbe non piacere a quanti puntano a una velocità e un’agilità a 360 gradi. Un problema che emerge a volte anche con il sistema di sincronizzazione con il telefono, con il segnale che a volte fatica un poco a essere agganciato. Altro grande assente è il sistema GPS, ma per il prezzo pagato è una mancanza quasi scontata.

 

Verdetto: 9.5/10

Per la fascia di prezzo in cui rientra, lo smartwatch Fitbit mantiene al meglio quanto promesso. Molto comodo da indossare, si attiva in pochi secondi, con un’offerta soddisfacente di App e funzioni proprietarie in linea con la dimensione sportiva per cui è nato. In modalità offline la batteria si comporta alla grande, con una tenuta che raggiunge senza problemi i quattro giorni. L’oggetto si dimostra un buon motivatore e uno stimolo con cui riuscire a dare il meglio, uscita dopo uscita, con un punteggio altamente personalizzato sull’attività cardio svolta giorno per giorno.

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DESCRIZIONE CARATTERISTICHE PRINCIPALI

 

Supporto

Tra le funzionalità dell’orologio, piacciono molto quelle legate alla motivazione e allo stimolo quotidiano a mettersi in moto. Lo smartwatch si attiva infatti per solleticare l’utente a rendersi attivo durante la giornata, con delle sezioni dedicate anche al relax, con una seduta guidata di respirazione utile per staccare un poco la spina e ritrovare la giusta frequenza, rilassandosi e avendo così modo di distendersi come si deve. 

Altro aspetto interessante arriva dalla funzione “sonno”, con un sistema di regolazione che ti aiuta a capire come e quanto stai dormendo in modo giusto. Spunti interessanti anche per il pubblico femminile, con un sistema che si occupa di tenere traccia del ciclo mestruale, segnando anche i tempi di ovulazione. 

Con un semplice tocco, è poi possibile accedere a diverse app, con una lettura e visione dei messaggi di posta elettronica, avvisi di chiamata e promemoria sul calendario.

Funzionalità

Il Fitbit presenta un’ampia offerta di modalità con cui gestire attività e prestazioni. Si va dal sistema Pure Pulse, che monitora costantemente la frequenza cardiaca, per poi gestire anche il consumo calorico in base all’attività che si sta svolgendo. Attraverso il collegamento con il GPS del telefono si aumentano la precisione e la lettura dettagliata del tragitto, sia che si stia correndo, sia che si esca per una passeggiata tranquilla per le vie cittadine. 

Le quindici modalità di allenamento presente si adattano a sport come il nuoto, il ciclismo, o a pratiche come lo yoga. Anche per quel che riguarda l’orologio, si possono scegliere diversi stili per uno stile sempre più personalizzato e che si affida a 500 sfondi e impostazioni tra cui optare.

L’aiuto e il supporto offerto, vanno anche oltre le semplici modalità legate al fitness, così che Fitbit diventi un organizer all’occorrenza, con un calendario ricco di notifiche con suggerimenti e consigli sulla nutrizione e sul ritmo sonno/veglia.

 

Comodità

A detta di chi l’ha provato, il Fitbit si adatta bene al polso, grazie a un cinturino rastremato in silicone che non crea fastidio anche se indossato nel corso di tutta la giornata. Lo schermo è ad alta risoluzione, con un sistema di modifica della luminosità. 

L’oggetto è robusto, anche se la linea del quadrante e della ghiera sono sottili al punto giusto. Un compagno di viaggio, da portare anche quando si nuota al mare, con una resistenza che si mantiene tale fino a cinquanta metri di profondità. 

Con un semplice tocco si connette tutto il necessario, avendo poi l’opportunità di confrontarsi con gli altri utenti, così da avere una dimensione in cui si cerca di migliorare e raggiungere altri obiettivi, sempre più sfidanti.

 

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Cyclette

Diadora Fitness Smarty Hand Pulse – Recensione

 

Principale Vantaggio:

Compattezza delle dimensioni, con un sistema di chiusura della bicicletta ideale per chi cerca un oggetto dal design innovativo e dalla linea accattivante, progettata con cura e che offre un ingombro minimo a chi deve fare economia di spazio in casa. Il piccolo display, collocato nella zona del manubrio aiuta a tenere traccia della distanza percorsa, del tempo e con una stima del battito cardiaco e delle pulsazioni nel corso della sessione d’allenamento.

 

Principale Svantaggio:

La leggerezza del sistema di regolazione dello sforzo, non consente all’utente di impostare valori più alti di resistenza, una nota dolente per quanti vogliono cimentarsi in un allenamento più sfidante. Limiti dunque che pesano sul giudizio finale di un prodotto pensato per mantenersi in forma o conservare il buon stato di salute e reattività sulle gambe.

 

Verdetto: 9.2/10

La proposta Diadora si caratterizza per un prezzo contenuto e una buona componentistica. Le parti come il sellino e il manubrio sono regolabili, uno in altezza e l’altro per quel che riguarda la resistenza offerta dai pedali. Le ruote di trasporto semplificano il movimento dell’oggetto, così da avere una buona libertà nel posizionare e collocare dove si preferisce la cyclette. Specifiche queste che fanno il paio con un costo e un’offerta interessante e conveniente, segnando così un punto in più tra gli aspetti positivi.

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DESCRIZIONE CARATTERISTICHE PRINCIPALI

 

Praticità

La cyclette ha un peso netto di 17 chili, con un sistema di spostamento e chiusura adatto a chi deve fare economia di spazio in casa. Nella zona inferiore sono posizionate poi delle pratiche ruote, con i piedini di livellamento alla base così da rispettare al meglio il pavimento.

Una volta richiusa, gli 80 cm di larghezza quando è aperta diventano 38 cm, così da trovare posto in un punto della stanza che non crea problemi di passaggio. Una comodità d’uso che si segnala come una delle carte vincenti di questa buona cyclette

Le manopole e la buona comodità del sellino ne fanno un oggetto semplice da utilizzare e capace di regalare soddisfazioni a quanti vogliono puntare su una buona forma fisica. Lo sgancio agevolato sblocca al meglio la cyclette, così da richiuderla in pochi minuti.

Zona manubrio

Nella zona superiore della cyclette trova posto un display LCD con sette diverse funzioni. Si va dalla lettura della velocità, per poi passare al tempo impiegato e alla lunghezza del tragitto percorso. Con la pressione di un solo tasto si scorre tra le varie voci del menù, compreso il calcolo delle calorie. 

Molto apprezzata la misurazione cardiaca palmare, semplice da verificare e che restituisce un valore utile a quanti vogliono controllare e verificare questo parametro. Nella zona inferiore, al centro rispetto al mozzo centrale è poi inserita una regolazione dello sforzo su otto livelli. Si possono così modificare la resistenza e l’impegno richiesto durante la pedalata. 

Uno svolgimento dell’allenamento che procede poi spedito anche grazie ai pedali antiscivolo che tengono bene il grip e l’aderenza della scarpa, pedalata dopo pedalata. Modificabile anche in altezza, il manubrio si adatta alla corporatura del ciclista con semplicità e in maniera intuitiva.

 

Rapporto qualità/prezzo

Chi ha necessità di una cyclette con cui tenersi in forma, senza per questo togliere spazio in casa, può puntare sulla Diadora Fitness Smarty. Compatta, una volta richiusa si muove al meglio grazie alle quattro ruote scorrevoli, protette da una copertura così da non rovinare il pavimento e ridurre i danni in caso di urti. 

Un display versatile e semplice da impostare, semplifica la gestione del controllo di valori e misurazioni differenti, compresa la lettura della frequenza cardiaca attraverso il sistema palmare. La cyclette sorregge al massimo 100 chili di peso, con i suoi 17 chili che non vanno a incidere troppo sulla sua portabilità. 

Una volta richiusa, l’ingombro e lo spazio si adattano ad ambienti dalla metratura ridotta, con la cyclette che si mantiene in posizione verticale senza necessità di essere appoggiata a un muro. Tutte queste caratteristiche creano un equilibrio adeguato tra spesa iniziale e risultati per la salute, con una convenienza che è il punto forte della proposta Diadora.

 

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Cyclette

Ultrasport F-Bike Advanced – Recensione

 

Principale Vantaggio

Praticità nel trasporto e un sistema di chiusura rapido sono le prime specifiche che emergono nel valutare il modello F-Bike Advance. La seduta è molto comoda e versatile, con una base per la schiena adatta a chi cerca la migliore postura possibile in tutti i momenti. Al centro del manubrio trova posto poi un piccolo computer di bordo, progettato per testare pulsazioni e prestazioni, così da ottenere informazioni sensibili nel corso di tutta la sessione.

 

Principale Svantaggio

Pesa sul giudizio finale l’assenza di regolazioni in due punti strategici fondamentali per una seduta comoda. La gestione del sedile posteriore non consente particolari inclinazioni e spostamenti dell’asse, così da avvicinare la parte alla schiena dell’utente. Un discorso simile tocca poi anche la questione della sella, con una posizione minima che non riesce a soddisfare tutti gli utenti, specie le persone di piccola corporatura.

 

Verdetto: 9.5/10

La cyclette di Ultrasport si sposta che è un piacere all’interno dell’ambiente domestico, potendo poi essere riposta a fine allenamento in un punto comodo in casa. Si ha così l’opportunità di gestire semplicemente la sua collocazione, specie per chi ha problemi di spazio in casa. Gli otto livelli di resistenza, permettono di regolare lo sforzo secondo il tipo di gestione e la voglia di mettersi alla prova, in un mix che unisce divertimento e pratica sportiva.

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DESCRIZIONE CARATTERISTICHE PRINCIPALI

 

Praticità

L’ergonomia e la forma scelta aiutano questa cyclette a ritagliarsi il suo spazio in casa. La forma liquida del telaio ricorda quasi la lettera x, con un incrocio tra la zona su cui sedersi e il manubrio. Ultrasport è riuscita a ottimizzare al meglio il disegno, con un sistema di chiusura per cui le diverse parti si piegano mantenendo la cyclette in posizione verticale anche da chiusa. 

Una comodità che si ritrova poi anche nelle manopole ampie e realizzate in gomma dura, così come in un sellino ergonomico. La zona dei pedali è caratterizzata poi da un sistema di chiusura capace di bloccare al meglio i piedi, così da procedere spediti verso il traguardo prefissato. 

Il peso dell’articolo si assesta su 18 chili, un valore che la dice lunga sulla capacità dell’oggetto di entrare in casa e trovare posto in un angolo così da non disturbare gli altri occupanti.

Funzionalità

A partire dal computer di bordo, passando per il sistema di regolazione dello sforzo, la cyclette si presta a una gestione semplice e rapida di tutte le sue modalità. Nella zona dei manubri, sono collegati due sensori per il riconoscimento e il tracciamento del battito cardiaco. Si può così procedere all’allenamento con un occhio puntato sui risultati e le prestazioni ottenute. 

Il piccolo display LCD aiuta poi a monitorare valori importanti. Si va da un calcolo sul consumo calorico, per poi passare alla distanza percorsa e al tempo impiegato. Il passaggio e la visualizzazione di questi parametri varia con la pressione di un semplice tasto, senza manovre complicate o la lettura di manuali d’uso lunghi dieci pagine.

Il collegamento con un sistema di monitoraggio dei battiti, migliora e approfondisce la questione, con informazioni più dettagliate con cui poter sapere e capire a che punto si è arrivati con la preparazione fisica.

 

Prestazioni

Il volano interno ruota senza creare troppi problemi, così da potersi allenare senza creare rumore e fastidio in casa. I pedali scorrono facilmente con un sellino comodo e l’aggiunta di uno schienale ottimo per chi cerca una posizione quanto mai comoda con cui rilassare anche le spalle e la zona dorsale. 

I materiali di cui è realizzata, insieme poi a una struttura ottimizzata al meglio per richiudersi a libretto, con una riduzione sensibile dell’ingombro e delle base solide una volta aperta e collocata nella stanza. Analizzare poi questa cyclette dal punto di vista della spesa richiesta, fa emergere un connubio funzionale e vincente tra costo finale e risultati. 

Molto lo fa anche la costanza e la continuità nello sforzo, ma dall’altra parte anche la cyclette per sua stessa natura aiuta a rimettersi in forma senza spendere cifre esorbitanti.  

 

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Scarpe da trekking

Salomon Speedcross 4 – Recensione

 

Principale Vantaggio

Tra i modelli più interessanti di scarpa progettata per il trail running, la quarta generazione del modello Speedcross brilla in quanto a leggerezza, tenuta e prestazioni. Un buon compromesso anche in quanto a traspirabilità, con il punto forte rappresentato dall’ammortizzazione. I tacchetti e la lavorazione nella zona inferiore, mordono bene il terreno, così da poter gestire terreni fangosi e asperità senza perdere il grip adatto e la tensione sul passaggio che si va ad affrontare.

 

Principale Svantaggio

Da più parti si lamenta una limitata impermeabilità della scarpa. Specie nella zona anteriore e in presenza di acqua, il supporto in goretex lascia comunque una via libera al passaggio dei liquidi, così che il piede non riesce a mantenersi completamente asciutto.

 

Verdetto: 9.6/10

Le scarpe Salomon sono tra le migliori scarpe da trekking nella categoria trail running. Presentano un’intersuola sottile ma molto ben ammortizzata, adatta a chi corre e si sposta agilmente tra punti diversi e zone con un fondo misto, in cui convivono la roccia e il fango.

Pratico e funzionale il sistema di chiusura dei lacci. Denominato Quicklace semplifica questo passaggio, proteggendo nello stesso tempo le stringhe e con una riduzione sensibile dei tempi di calzata e apertura della scarpa.

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DESCRIZIONE CARATTERISTICHE PRINCIPALI 

 

Design

Già a un primo colpo d’occhio si nota il grande lavoro che c’è dietro la realizzazione di una scarpa come la Speedcross 4. Progettata per un utilizzo anche intenso e adatta anche a certe competizioni, questa scarpa è capace di accompagnare l’utente lungo un percorso anche molto impegnativo e decisamente in salita. 

Lo fa attraverso una suola studiata ad hoc, con una tassellatura profonda data dal sistema ContagripTA. Si tratta di una serie di scanalature che favoriscono la presa su una superficie in pendenza o un passaggio fangoso, in cui la scarpa è fondamentale non perda il contatto con il terreno e con il punto d’appoggio. 

Una protezione e una sicurezza che si affidano anche a un sistema di chiusura rapido e funzionale. Il modello Quicklace velocizza e mantiene il piede ben stretto, rinunciando però a lacci che possono pendere e creare qualche intralcio al corridore.

Indossabilità

Salomon si è affidata per la realizzazione della tomaia al sistema Sensifit. In questo caso va a formare come un guanto che avvolge il piede, così da mantenere da un lato la stabilità e garantire un indice di traspirabilità soddisfacente. La calzata anatomica offre un tipo di supporto standard, bilanciato ed equilibrato a seconda del tipo di percorso che si andrà a percorrere. 

Per quel che riguarda poi la calzata biomeccanica, ovvero l’incidenza e la distribuzione del corpo si va in questo caso a incidere sulla zona del tallone. Il peso si mantiene sui 300 grammi con le doti fondamentali che emergono e su cui spicca l’ottima ammortizzazione offerta. 

Una volta ai piedi, la Speedcross 4 segue al meglio i movimenti e la gestione del peso dell’utente, trovando in questo modo una risposta a chi ama correre su sterrati in tutta sicurezza.

 

Qualità costruttiva

L’intersuola LightWeight Muscle si compone di una mescola sottile e leggera. Un mix interessante a cui però non manca la tenuta e l’ammortizzazione adeguata a supportare l’utente nel corso di una scalata a una superficie più o meno scoscesa. La costruzione della tomaia, l’intersuola e la stabilità sono punti fermi per questa scarpa, capace in più di un’occasione di dire la sua sul fronte dell’efficacia una volta indossata. 

I tasselli chevron sono la reale impalcatura a sostegno dell’utente, con un grip e una scolpitura che tiene al meglio il terreno e non lascia incertezze sulla tenuta e la capacità di imprimere la giusta potenza volta dopo volta. 

La soletta Ortho lite è sagomata a regola d’arte, così da funzionare in modo adeguato con tantissime calzature, lasciando il piede libero di muoversi e con una mobilità perfetta. Dalla punta fino al tallone, la scarpa si adatta al meglio al tipo di percorso, così da funzionare da perfetta compagna d’avventure e percorsi trail running.

 

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Calcio & Basket

Leone 1947 Sport Fight Activewear LSM395 – Recensione

 

Principale Vantaggio

Una tuta sportiva comoda e realizzata interamente in cotone. Il marchio Leone, attivo da tempo nella categoria di prodotti per sport da combattimento, propone in questo caso la sua idea di comodità declinata sempre con uno sguardo alle origini. Stampe resistenti e una serie di colori tra cui scegliere, passando da un bel grigio chiaro a combinazioni cromatiche più accattivanti e ardite.

 

Principale Svantaggio

Si lamenta una certa discrepanza delle taglie, con una vestibilità che punta a una misura in più rispetto alla propria, così da non ritrovarsi con una tuta troppa stretta nella zona dei fianchi.

 

Verdetto: 9.4/10

La tuta Leone è un tipo di abbigliamento ideale per chi cerca un supporto comodo e di una marca storica. Nella parte superiore è ben visibile al centro della maglia la scritta Leone, in combinazione diverse di colori a seconda della scelta. Un cappuccio con laccetti ripara dalla pioggia in caso di cambio improvviso del tempo. Nella parte inferiore troviamo poi un paio di pantaloni leggermente più stretti alla caviglia, con una linea che si avvicina a certi modelli “skinny” che piacciono molto agli sportivi più giovani.

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DESCRIZIONE CARATTERISTICHE PRINCIPALI

 

Qualità

Il primo elemento che spicca anche a prima vista, una volta aperta la confezione è la cura riposta nel dettaglio e nella finitura delle diverse parti che compongono tutta la tuta. Il cotone Terry è spesso quanto basta per tenere al caldo mentre i polsini e la chiusura nella parte delle caviglie non lasciano passare il freddo. 

Si mantengono così il comfort e la resistenza di un capo d’abbigliamento fatto e realizzato con lo sportivo come utente finale. Lavaggi numerosi non vanno a rovinare il tessuto che conserva intatte elasticità e un colore vivace anche nelle scritte.

Indossabilità

È bene precisare che la tuta ha una vestibilità leggermente più stretta rispetto alle solite tute sportive più comode e “rilassate”. Si tratta di un aspetto importante e di cui tenere conto, specie al momento di scegliere la misura che pensiate possa fare al caso vostro. 

I laccetti nella zona del cappuccio e in vita aiutano a proteggere quando c’è forte vento, senza rischiare di prendere freddo. Massima libertà poi di movimento, con il tessuto dall’elasticità adeguata che ben calza a uno sportivo. La tuta può essere indossata anche per uscire, magari in abbinamento a un paio di jeans per chi apprezza il look casual e informale.

 

Convenienza

Esistono sul mercato diverse tipologie di tute anche a buon mercato e dalla resistenza adeguata. In questo caso ci si porta a casa un prodotto made in Italy, frutto di un marchio dalla buona resa nel tempo e che riesce a impostare al meglio la questione dell’abbigliamento sportivo, mediando in maniera adeguata tra lavorazione, aspetto e prezzo interessante.

 

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Categories
Calcio & Basket

Givova Visa – Recensione

 

Principale Vantaggio

La convenienza di una tuta in poliestere, unita all’aspetto accattivante e alle tante possibilità cromatiche. In sintesi sono questi i due punti forti su cui scommettere per chi punta a prezzi bassi e a un capo d’abbigliamento da sfruttare al meglio in estate o durante la mezza stagione.

 

Principale Svantaggio

Diversi i pareri riguardo la comodità di alcune parti della tuta. Nel mirino sono finiti infatti le tasche e l’indossabilità in generale. Per alcune persone l’assenza di chiusura è un punto dolente, specie se si portano degli oggetti in tasca. Per chi invece ha una corporatura robusta sovente succede che il tessuto vada a tirare all’altezza del ginocchio.

 

Verdetto: 9.2/10

Nella ricerca di un prodotto  capace di fare la differenza in una fascia di prezzo molto conveniente, la tuta Givova spicca per una linea piacevole e numerose varianti di colore. Tra i prodotti più venduti in questa categoria è in grado di dire la sua, offrendo un supporto e un tipo di abbigliamento al tempo stesso informale e sportivo.

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DESCRIZIONE CARATTERISTICHE PRINCIPALI

 

Versatilità

Le numerose taglie disponibili, insieme a tutta una serie di colorazioni e pattern, vengono incontro e sono capaci di soddisfare i gusti più disparati degli utenti. Dalla tinta unita con inserti nella zona del petto, passando poi per le scritte in corrispondenza delle tasche e della coscia, il marchio Givova offre un ventaglio e l’imbarazzo della scelta, così da trovare la tuta che fa davvero al caso vostro. 

Tenuta

Pensata per chi ama l’abbigliamento con un’anima sportiva, questa tuta si presta bene a sport non troppo impegnativi. Il tessuto completamente in poliestere si adatta al meglio alle mezze stagioni, e serve anche da indumento per chi punta a una dimensione informale e più svagata. 

Le tasche laterali della giacca, insieme alla zip centrale offrono il giusto spazio e una buona protezione a chi cerca un supporto dinamico e leggero al tempo stesso. Discorso simile anche per la parte inferiore, con due tasche presenti anche nella parte dei pantaloni e una zona elasticizzata in prossimità delle caviglie.

 

Rapporto qualità/prezzo

Gli sportivi che puntano a una tuta da combattimento e non vogliono spendere troppo, possono in questo caso stare tranquilli. La proposta Givova risponde a questo interrogativo, lanciando sul mercato una soluzione economica e funzionale. La carta vincente sta nelle numerose varianti, tra loghi collocati nella parte superiore e combinazioni di colore vivaci e accattivanti. 

Il resto lo fanno poi le cuciture intorno ai loghi, e una protezione adeguata della parte superiore, con il collo chiuso con una zip a fare da barriere contro colpi d’aria e vento forte. Di fronte a tutti questi aspetti e visto in un’ottica di convenienza, il prodotto Givova ci sembra proporre un’alternativa interessante e a basso costo.

 

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Abbigliamento sportivo

Qual è il giusto abbigliamento per andare in bici

 

Quando si va in bicicletta è importante adottare i corretti accorgimenti per il vestiario, ecco alcuni consigli su cosa indossare a seconda delle circostanze.

 

Tutti gli amanti della bicicletta sanno bene quanto sia importante indossare l’abbigliamento giusto, e non soltanto per una questione di comodità. Chi pedala per sport, per esempio, tende a fare uso di vestiario tecnico, studiato apposta per garantire una elevata traspirazione e assorbimento del sudore; questo tipo di abbigliamento, però, non è assolutamente adatto per coloro che usano regolarmente la bici come mezzo di trasporto urbano.

Per chi ha la possibilità di affrancarsi dall’uso dell’automobile come mezzo per andare quotidianamente al lavoro, e quindi dalle relative spese di benzina e manutenzione, acquistare un’ottima bicicletta è soltanto il primo passo. 

A seconda della distanza da percorrere, infatti, se non si fa attenzione a scegliere i capi giusti da indossare si corre il rischio di arrivare sul posto di lavoro troppo sudati e con tutti i problemi che ne derivano, a cominciare dal comfort personale fino all’odore, oppure con gli abiti sgualciti e rovinati, e quindi con un aspetto poco decoroso davanti a colleghi e pubblico.

 

L’abbigliamento sportivo

Per quanto riguarda l’abbigliamento di tipo specifico, questo è da prendere in considerazione esclusivamente se la bicicletta viene usata per uso sportivo, a prescindere se si tratti di una mountain bike o di una bicicletta da corsa. Chi pedala per sport può tranquillamente utilizzare l’abbigliamento tecnico studiato proprio per questo scopo, senza doversi preoccupare del contesto, e soprattutto dell’odore.

Il vestiario tecnico da ciclista, infatti, offre il grande pregio di assicurare una traspirazione rapida del sudore, purtroppo però trattiene l’odore del corpo, con le ovvie conseguenze del caso. Ecco perché questo tipo di abbigliamento è adatto per lo sport e l’allenamento, ma è decisamente sconsigliato per il ciclismo urbano.

L’importanza di scegliere l’intimo corretto

Il guardaroba adatto per il ciclismo urbano comincia innanzitutto dalla biancheria intima proprio per le ragioni esposte nel paragrafo precedente, relativo all’abbigliamento sportivo; quindi è di importanza vitale evitare i capi intimi realizzati con spandex o altre fibre sintetiche, a prescindere dal fatto che siano più o meno indicati per andare in bicicletta.

Di conseguenza è meglio prediligere magliette, mutande, boxer, calze e calzini realizzati con fibre naturali: cotone, lino o canapa in estate, e lana in inverno. Alcuni potranno obiettare che queste fibre tendono ad assorbire e mantenere il sudore più a lungo, e ciò è vero; ma paradossalmente è proprio per questo motivo che si rivelano migliori per i ciclisti urbani.

A differenza del vestiario tecnico, la biancheria intima in fibra naturale rallenta la traspirazione quanto basta per evitare che i capi di vestiario indossati al di sopra si riempiano di sudore. È bene ricordare, infatti, che i completi giacca e cravatta, i tailleur e gli altri capi di abbigliamento formale, semi-formale o casual, non sono certo studiati per favorire in modo particolare la traspirazione, quindi se si bagnano di sudore impiegano molto tempo per asciugarsi, per non parlare degli aloni e delle macchie che rimangono.

La fibra naturale, di conseguenza, aiuta a evitare questo rischio; anche se si arriva al lavoro con la biancheria intima sudata, poi, sarà semplice risolvere il problema portando con sé un ricambio.

Per quanto concerne la tipologia specifica di biancheria intima da indossare, invece, la scelta dovrà essere basata sulle esigenze personali. Tanto per fare un esempio pratico, coloro che sudano molto sotto le ascelle farebbero meglio a usare una maglietta intima di cotone a mezze maniche piuttosto che una canotta, in questo modo si eviterà l’imbarazzo di presentarsi al lavoro con gli antiestetici aloni di sudore sotto le braccia.

 

Gli abiti e l’eventuale dress-code

Chi ha la fortuna di lavorare in un posto dove non c’è l’obbligo di seguire il dress-code, può permettersi di scegliere abiti comodi e casual, diversamente invece, business-men (o women) e professionisti in generale, sono quasi sempre tenuti a indossare un abbigliamento formale.

In entrambi i casi vale la stessa regola della biancheria intima, meglio prediligere capi in fibra naturale perché, a differenza della fibra sintetica, sono di gran lunga più efficienti per quanto riguarda il comfort e la traspirazione.

Anche in questo caso, inoltre, vale il discorso sul tipo di fibra; durante il periodo estivo, o comunque quando fa più caldo, è meglio prediligere il cotone, il lino, la canapa e le altre fibre naturali più fresche e leggere, mentre quando le temperature si fanno più rigide è meglio optare per la lana, possibilmente merinos, perché quest’ultima è più sottile rispetto alle altre varietà di lana e quindi facilita la traspirazione.

È importante scegliere il tipo e numero di capi da indossare anche in base alla distanza da percorrere, e non solo per il tipo di clima da affrontare; ricordate infatti che dopo qualche minuto di pedalata il corpo comincerà a scaldarsi, e di conseguenza la percezione del freddo calerà drasticamente.

Evitate quindi di usare soprabiti o cappotti troppo pesanti in inverno, e cercate di prediligere gli impermeabili leggeri, in caso di pioggia, oppure le giacche a vento; questi capi, seppur sottili, offrono il pregio di essere leggeri, di non impedire i movimenti del corpo e di proteggere in modo egregio dal vento.

Le borse e gli accessori

Il ciclista urbano usa la bici come mezzo di trasporto, quindi la dotazione di borse e accessori diventa imprescindibile; anche in questo caso meglio scegliere con oculatezza e in base alla distanza da percorrere.

Evitate quindi gli zaini se non volete ritrovarvi la schiena madida di sudore; per quanto comodi possano essere, infatti, coprono interamente la parte posteriore del corpo e impediscono la traspirazione. È preferibile usare borse a tracolla, o meglio ancora borse da bicicletta nel caso in cui il modello che avete acquistato sia predisposto per montarle.

Evitate assolutamente, invece, di pedalare con borse di qualsiasi tipo provviste di lunghe cinghie penzolanti, in quanto potrebbero facilmente finire nei raggi delle ruote o nella catena ed essere causa di incidenti più o meno gravi.

 

 

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Bici pieghevole

Vantaggi e svantaggi di una bici pieghevole

 

Alcuni di noi le ricordano con affetto; per altri, invece, sono state un vero incubo. Vediamo quindi quali sono i pro e i contro di una bicicletta pieghevole.

 

Quasi tutti coloro che appartengono alla generazione immediatamente precedente alla cosiddetta Millennial Generation, fatte le debite eccezioni del caso, ricorderanno di avere ricevuto in regalo una bicicletta pieghevole durante l’infanzia, e di averla utilizzata fino alla completa demolizione. In passato erano molto diffuse, infatti, ed erano richieste soprattutto dai bambini perché la possibilità di poterle ripiegare dava l’opportunità, ai genitori, di poterle trasportare con una certa facilità in macchina, quando d’estate si andava a trascorrere le vacanze al mare.

Al giorno d’oggi molte abitudini sono cambiate; le nuove tecnologie, soprattutto internet, hanno rivoluzionato non soltanto gli stili di vita, ma anche il commercio. Se anni fa la bicicletta doveva essere acquistata in negozio per forza in un negozio, adesso la si può tranquillamente acquistare in rete e farsela spedire fino a casa in tutta comodità. 

Tra le numerose tipologie di biciclette vendute online quelle pieghevoli occupano ancora una discreta fetta di mercato, e non soltanto come bici da regalare ai bambini; il loro utilizzo, infatti, è abbastanza apprezzato anche per l’uso urbano da parte di coloro che sono abituati a spostarsi con questo mezzo estremamente pratico, ecologico e soprattutto salutare.

Di conseguenza, nonostante alcuni svantaggi dovuti alla loro caratteristica primaria, le biciclette pieghevoli vengono fabbricate ancora oggi; rispetto al passato, però, sono profondamente cambiati il design, i materiali e le dimensioni delle ruote, sia per rimanere al passo con la tecnologia odierna sia per cercare di risolvere, per quanto possibile, alcuni dei tipici problemi che affliggevano i modelli prodotti oltre trenta anni fa.

Gli svantaggi delle vecchie bici pieghevoli in termini strutturali e di utilizzo

Le problematiche connesse alle vecchie biciclette pieghevoli, e in parte anche a quelle di nuova produzione, derivano innanzitutto dal fatto che in questi modelli il telaio, che rappresenta la struttura portante della bicicletta, non è una struttura unica ma è separata in due sezioni; e nella maggior parte dei casi questa interruzione è localizzata proprio nel centro.

Ne consegue, quindi, che lo svantaggio principale è dato da una minore rigidità e resistenza rispetto alle normali biciclette, dove il telaio è costituito da una struttura unica. A lungo andare, quindi, le forze che agiscono sul punto cardine del modello pieghevole, contribuiscono all’usura di quest’ultimo e al rischio che possa cedere in qualsiasi momento durante l’utilizzo.

Per cercare di evitare questo tipo di problema, le vecchie biciclette pieghevoli venivano realizzate con grossi tubolari di acciaio, e il punto dove era collocata la cerniera pieghevole veniva pesantemente imbullonato in modo da garantire il massimo della stabilità e della resistenza. 

L’uso di acciaio e bulloni, però, se da un lato allungava la vita del telaio e del punto cardine centrale, dall’altro contribuiva ad appesantire notevolmente la bicicletta, con il risultato che il vantaggio derivante dal poter ridurre l’ingombro durante il trasporto, veniva annullato dal notevole incremento di peso.

 

Le bici pieghevoli di nuova generazione: pregi e difetti

Le nuove biciclette sono costruite con materiali all’avanguardia invece, molto più leggeri e resistenti, come per esempio le leghe di alluminio e magnesio, oppure la fibra di carbonio; questi materiali, grazie alle loro peculiari caratteristiche, hanno consentito anche di rivedere radicalmente il design dei telai e di eliminare molte parti che sulle vecchie biciclette, invece, erano necessarie a garantire la giusta rigidità della struttura.

Il vantaggio della leggerezza si è quindi aggiunto a quello della riduzione d’ingombro, aumentando la praticità per quanto riguarda il rimessaggio e l’eventuale trasporto della bicicletta.

I problemi dovuti all’usura e al lento cedimento del punto cardine centrale a causa delle sollecitazioni a cui viene sottoposto, invece, permangono ancora oggi a dispetto dell’utilizzo dei nuovi materiali. Per quanto resistenti questi possano essere, infatti, a un certo punto sono comunque soggetti a rottura, in quanto il punto cardine dove il telaio si piega è costretto a sopportare l’azione di forze alle quali un normale telaio di bicicletta (ovvero non pieghevole) non è affatto soggetto.

Quando si pedala su una bicicletta pieghevole, quindi, bisogna cercare di evitare il più possibile di sottoporla a stress eccessivo: meglio evitare di pedalare su fondi irregolari o troppo sconnessi, su ostacoli come i piccoli dossi oppure i bordi dei marciapiedi, e qualsiasi altro contesto nel quale il telaio sia sottoposto a scosse continue e prolungate.

La dimensione delle ruote: i pro e i contro

Un altro importante aspetto che è profondamente cambiato nelle biciclette pieghevoli di nuova generazione, rispetto ai modelli del passato, è la dimensione delle ruote. Nelle odierne bici pieghevoli, infatti, queste tendono a essere decisamente più piccole allo scopo di incrementare ulteriormente i vantaggi derivanti dalla riduzione dell’ingombro e del peso, e chi possiede una bicicletta pieghevole per uso urbano sa perfettamente a cosa ci riferiamo.

La maggior parte delle bici pieghevoli per uso urbano in commercio oggigiorno, infatti, hanno le ruote piccole; i vantaggi derivanti da questo sono molteplici, innanzitutto in termini di maneggevolezza. Le ruote piccole hanno un momento di inerzia minore e permettono di ridurre l’effetto giroscopico, quindi rendono la bici di gran lunga più maneggevole e consentono di cambiare direzione molto più facilmente, la qual cosa è ideale nel traffico cittadino e nei piccoli spazi.

Quello che si acquista in maneggevolezza, però, lo si perde in stabilità, di conseguenza su questo tipo di biciclette bisogna fare molta più attenzione a mantenere il corretto equilibrio. Un ulteriore problema delle bici pieghevoli con ruote piccole, inoltre, che va a incidere sul problema riguardante le sollecitazioni a cui è soggetto il punto cardine del telaio, è che in presenza di ostacoli, anche piccoli, le ruote piccole trasmettono sobbalzi e vibrazioni con una intensità nettamente maggiore rispetto alle biciclette con le ruote di dimensioni standard.