Differenza tra scarpe MTB e BDC

Ultimo aggiornamento: 20.04.24

 

A ogni sport la sua scarpa. MTB e bici da corsa non fanno differenza. In questo articolo esaminiamo le specifiche e le caratteristiche da non sfarsi sfuggire.

 

Se volete acquistare un paio di nuove scarpe MTB o BDC ma non sapete quali siano le differenze o perché optare per le une piuttosto che le altre, sappiate che è necessario innanzitutto capire le differenze che intercorrono tra queste due tipologie di calzature.

Facciamo quindi un passo indietro e vediamo insieme a cosa si riferiscono questi acronimi. Per MTB si intende la mountain bike, si tratta di una bicicletta maneggevole ma soprattutto robusta, con ruote da 26 pollici e trasmissione a tre corone per affrontare le salite impervie e qualsiasi tipo di terreno, da quelli fangosi a quelli accidentati. Se vi trovate spesso a girare in bici immersi nella natura, la mountain bike è il mezzo che fa per voi.

Con il termine BDC, invece, ci si riferisce alle bici da corsa, leggermente diverse per la struttura del telaio, del manubrio e, naturalmente, delle ruote. Partendo dal primo elemento, il telaio, è la parte più importante di questo tipo di bici e determina la posizione che assumerete una volta saliti in sella, va sempre scelta quindi con particolare attenzione. Il manubrio, dalla forma curva, può essere afferrato in tre modi diversi: la presa classica orizzontale, quella verticale superiore o quella verticale inferiore. Le ruote, infine, sono molto più sottili e sono pensate per avere una perfetta aderenza con l’asfalto, cosa che porterà la bici a raggiungere velocità maggiori rispetto alla MTB.

 

Scarpe e pedali MTB

Come avete avuto modo di leggere, le due bici in questione sono molto diverse e questo comporta anche la necessità di optare per scarpe differenti qualora abbiate tutte e due le tipologie di biciclette descritte. Una scarpa pensata per mountain bike può essere di due tipi, a seconda dei pedali della bici: flat o SPD.

 

 

Un pedale flat è, come dice il termine inglese, piatto, non dovrete quindi acquistare scarpe con caratteristiche univoche dal momento che qualsiasi calzatura con una suola piatta potrà aderire bene al pedale. Talvolta questi ultimi sono dotati di piccoli pin, dei punteruoli che penetrano leggermente nella suola delle scarpe per garantire una presa migliore anche nelle situazioni più concitate dove c’è bisogno di pedalare più forte e non potete rischiare di perdere il controllo. Il pedale flat è molto versatile ed è il preferito degli utenti che praticano freeride oppure freestyle ed enduro, dove rimuovere il piede dal pedale deve essere un’operazione veloce e immediata.

I pedali SPD, acronimo che sta per Shimano Pedaling System, sono stati brevettati dall’omonima azienda giapponese nel 1990 e da allora sono divenuti uno standard per le mountain bike. Sono dotati di un sistema di aggancio che richiede una scarpa ben precisa dotata di tacchetta nella parte inferiore.

I vantaggi del pedale SPD sono nel maggiore controllo che si ha sulla bicicletta e una forza di pedalata superiore, evitando al contempo anche posizioni errate come la cosiddetta pedalata di tallone o di punta. Inizialmente potrebbe sembrare un sistema scomodo poiché bisogna eseguire un movimento ben preciso per staccare il piede dal pedale, tuttavia, una volta fatta l’abitudine, possono offrire prestazioni molto soddisfacenti, soprattutto per chi pratica la disciplina cross-country.

Le scarpe, dunque, se per pedali flat, possono avere una suola di qualsiasi tipo, mentre, qualora siano per pedali SPD, devono necessariamente avere l’aggancio apposito.

Le caratteristiche che dovrebbero essere comuni a tutte le calzature sono invece il comfort, l’impermeabilità qualora le utilizziate spesso d’inverno e soprattutto l’aerazione.

Per il comfort è importante scegliere scarpe che non siano troppo rigide, tuttavia bisogna considerare che scarpe troppo morbide non aiutano a pedalare meglio. I professionisti del settore possono sicuramente optare per calzature con suola in carbonio ma ricordate che si tratta di scarpe molto rigide che non possono essere usate a lungo per un’uscita di piacere.

La pioggia non deve mai penetrare nelle scarpe poiché bagnando i piedi crea non solo una situazione di disagio ma rischia anche di creare un microclima che può portare all’insorgenza di batteri. L’aerazione è quindi l’ultimo elemento essenziale, assicuratevi che le scarpe abbiano dei micro-fori da cui far entrare l’aria facendo uscire quella viziata.

 

Scarpe BDC

Le scarpe per la bici da corsa, a differenza di quelle per MTB, non sono pensate per camminare, quindi hanno una suola molto rigida e liscia che come abbiamo accennato precedentemente serve a sprigionare tutta la forza in fase di pedalata.

 

 

Spesso i prodotti professionali hanno una suola in carbonio, che è la preferita degli esperti e quella più consigliata dai biomeccanici, tuttavia non sono le uniche scarpe soddisfacenti, ve ne sono infatti anche con suola più o meno rigida, in plastica, per andare incontro a tutte le esigenze, sia di chi vuole spendere di più sia di chi ha un budget limitato.

Queste calzature hanno sempre una tacchetta per lo sgancio rapido, spesso molto grande e visibile, che serve ad agganciare il piede al pedale ed evitare che questo possa scivolare via mentre ci si trova in salita o in discesa. Differentemente dalle scarpe per MTB, quindi, non potrete optare per un paio di scarpe che possa essere comodo anche per la camminata, ricordate dunque di portare sempre con voi anche un paio di scarpe di ricambio.

Il sistema di chiusura è invece simile a quello che troviamo sulle scarpe da mountain bike, abbiamo dunque lacci, il velcro che è la scelta migliore per principianti e per chi pratica triathlon, rendendo la rimozione della scarpa nel cambio di disciplina molto veloce, e infine le leve micrometriche. Queste ultime si trovano su scarpe dal costo decisamente elevato ma permettono di regolare al millimetro la chiusura della scarpa.

 

 

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2 COMMENTI

gerardo bonacina

August 12, 2021 at 12:17 pm

avendouna calzata corrispondente al n. 42 ,dovendo acquistare una scarpa da mtb da montagna con soletta piana il numero ideale potrebbe essere 42,5 ?
Gerardo

Risposta
Marcelino

August 16, 2021 at 1:41 pm

Salve Gerardo,

sì concordiamo con te, perché scegliere mezza taglia in più rispetto a quella che utilizzi abitualmente ti permetterà di avere uno spazio in punta così da scongiurare il rischio di contatto tra la tomaia e il piede. Si tratta di un dettaglio da non sottovalutare, così non batterai le dita, in modo particolare in discesa e su terreni irregolari.

Saluti

Team SeiF

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