Hitball: regole e modalità di gioco

Ultimo aggiornamento: 26.04.24

 

Tra gli ultimi giochi nati nell’ambito dello sport di squadra, lo hitball è uno dei più apprezzati. Scopriamo di cosa si tratta e come si gioca.

 

Lo sport è sempre stato un mezzo di aggregazione e divertimento, ma anche di competizione, e ovviamente molto più di tutto ciò. Per questo motivo, essendo un’attività legata molto ai bisogni dell’essere umano, è normale che nel tempo nascono anche nuove forme. Un esempio lampante è lo Hitball. Di che cosa si tratta? Di uno degli ultimi (per nascita) sport di squadra, particolarmente dinamico e veloce, caratterizzato da spostamenti in spazi molto ridotti e perciò difficile per chi non ha una buona mobilità.

Come si gioca? Be’, per partecipare a una partita avrete bisogno di poche cose, ma assolutamente necessarie, come il saper utilizzare gesti naturali e istintivi che vi permettono di approcciarvi al gioco senza difficoltà.

Coordinazione, agilità, rapidità di movimenti, potenza dei colpi e resistenza sono solo alcune delle qualità fondamentali per praticare hitball anche a livello amatoriale.

Ma bando alle ciance e iniziare a capire meglio di cosa si tratta.

 

Pillole di storia

Questo nuovo sport di squadra ha origini torinesi e deve i suoi natali alla ricerca del professor Luigi Gigante, insegnante di Educazione Fisica e Presidente della FIH (Federazione Italiana Hitball) All’inizio tutto partì con un progetto un po’ differente, chiamato “Baraonda”: sul finire degli anni ‘70; questo tipo di attività motoria molto particolare rappresentava una variante del calcio di origine svedese, utile per potenziare gli arti superiori grazie al gioco da seduti.

Ed è proprio nella Torino di questo periodo che i ragazzi delle scuole, con la loro borraccia termica e i completi da allenamento, iniziarono a confrontarsi in campo non più da seduti ma direttamente in piedi, dando vita a un nuovo modo di eseguire azioni di gioco e colpi fondamentali.

La vera e prima società sportiva di hitball venne poi costituita più di 10 anni dopo, più precisamente nel 1989, e da questo momento sempre più appassionati cominceranno a svolgere attività di avviamento per la pratica agonistica effettiva.

Per l’inaugurazione dell’impianto di hitball a struttura gonfiabile si attese fino a maggio 1999, dando così la scintilla per l’inizio di più di sempre più frequenti manifestazioni che si svolgono in città come Orvieto, Rimini, Cento, Cologno Monzese e tante altre.

Insomma, come si può immaginare, uno sport nato da così poco tempo e che è riuscito a conquistare moltissimi adulti e ragazzi, ha subito poi una lenta ma inesorabile evoluzione nelle regole e nel tipo di gioco. Senza però mai snaturare l’obiettivo principale per cui è stato pensato: ossia trovare un nuovo metodo di potenziamento e divertimento per i ragazzi, portato avanti proprio dal summenzionato professore.

A oggi si possono trovare comunque numerose associazioni sul territorio italiano, che si impegnano a portare avanti lo hitball nelle scuole o nei centri educativi, permettendo quindi anche una diversificazione dell’offerta sportiva.

Definizione

Come potete sicuramente immaginare, “hitball”  è un termine anglofono che si può facilmente tradurre in “palla colpita”. Quest’ultimo significato si riferisce in effetti alla prima regola di questo sport di squadra: la palla va sempre colpita o respinta e non può mai essere bloccata oppure trattenuta, nemmeno per un secondo.

Ed è un po’ diverso dal più comune e popolare “palla avvelenata”, anche perché almeno in questo caso il gioco si struttura in modo preciso, grazie a obiettivi e regole specifiche che fanno capo allo scopo principale: il movimento funzionale.

 

L’obiettivo del gioco

Se a questo punto vi state chiedendo “ok, ma quindi come si fa a giocare?”, dovete sapere che l’obiettivo di ogni partita è quello di fare più punti (o hits) della squadra avversaria.

Per riuscirci dovrete colpire la palla centrando il muro degli sfidanti, in particolare una porzione piuttosto piccola, perciò complicata da raggiungere per chi non ha dimestichezza e agilità. Per giocare a hitball è poi necessario avere due formazioni da cinque giocatori l’una, oppure da sei nel caso di competizioni di giovanissimi under 14.

Campo da gioco e regole

Lo hitball si gioca praticamente in un campo chiuso, una sorta di scatola a forma di parallelepipedo, con una lunghezza di circa 20 metri, una larghezza di 10 metri e un’altezza di almeno 4 metri. In questo caso non esistono delle linee che sanciscono il perimetro interno, perché sia il soffitto e sia le pareti di fondo e quelle laterali vengono integrate durante le partite. 

Dei succitati cinque giocatori, tre hanno il compito di proteggere la propria porta, che ha una larghezza di 10 metri e un’altezza di 2,2 metri, mentre i due restanti si occupano delle fasi d’attacco e dunque si cercare di segnare un goal. Questi ruoli non sono fissi perciò, di volta in volta, ogni giocatore si può trovare a fare sia portiere sia il tiratore, in base allo sviluppo del gioco. Le due compagini sono separate da una linea di metà campo che non può essere superata da alcun giocatore. 

Come accennato una delle regole più importanti è che la palla non deve mai essere fermata o trattenuta bensì deve essere in costante movimento. Può essere colpita con ogni parte del corpo ma il tiro deve essere effettuato solo con quella superiore, dunque non con piedi o gambe. 

La partita si divide in tre tempi da 15 minuti ciascuno, durante i quali ogni squadra ha a disposizione solo cinque secondi per imbastire un’azione. Durante il gioco, così da mantenere alto il ritmo, le due compagni possono effettuare sostituzioni senza interruzioni, semplicemente facendo avvicendare i giocatori. In caso di parità alla fine dei tempi regolamentari si procede allo svolgimento di un tempo supplementare. 

 

 

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