Il Tiro con l’arco, una disciplina antica.

Ultimo aggiornamento: 26.04.24

 

Molte discipline sportive di livello olimpionico si sono tramandate nel corso dei secoli, fino ad arrivare ai giorni nostri. Il tiro con l’arco è una delle più conosciute, scopriamone di più.

 

Probabilmente una delle attività più antiche mai praticate dall’uomo, il tiro con l’arco prima di diventare una disciplina militare veniva adoperato per sopravvivere. Arco e frecce infatti erano tra gli gli degli strumenti di caccia più utilizzati, non a caso si possono trovare pitture rupestri che risalgono a 30.000 anni fa in alcune grotte sparse per l’Europa. La caccia con l’arco fece subito capire all’uomo il potenziale di quest’arma, infatti gli Antichi Egizi la adoperarono sia a piedi, mentre gli Assiri svilupparono le tecniche di arcieria a cavallo o dai carri, utilizzate anche per la caccia ai leoni e altri animali feroci. 

Nel Medioevo si riteneva che un cavaliere dovesse eccellere nelle arti del combattimento, ovvero la scherma, l’arcieria e il combattimento a mani nude. Chiaramente lo studio di queste discipline era prerogativa della nobiltà, sebbene in determinati luoghi si organizzavano tornei dove potevano partecipare anche i comuni cittadini. Sebbene la plebe non aveva le stesse possibilità della nobiltà, veniva comunque tenuta pronta al combattimento dai feudatari e i governanti delle varie città, nel caso ci fosse bisogno di una milizia improvvisata per difendersi da un attacco dei nemici. 

Questo portò alla nascita delle scuole di scherma e di tiro con l’arco, le quali tecniche si sono poi tramandate nel corso di generazioni. La scherma Medievale europea a differenza di quella orientale si è persa negli anni, con le varie tecniche codificate che solo recentemente sono state recuperate. Questa tipologia di scherma che prevede l’utilizzo di armi cavalleresche come spade a due mani, spada e scudo fu soppiantata dalla scherma più ‘leggera’ del sedicesimo e diciassettesimo secolo che prevedeva l’uso dello stocco e della sciabola. 

Mentre la scherma fu praticata assiduamente fino al diciannovesimo secolo anche come arte bellica, il tiro con l’arco si trasformò in una disciplina sportiva a causa dell’invenzione delle prime armi da fuoco. I primi tornei furono indetti nel sedicesimo secolo, durante il quale venne creata anche la prima società arcieristica. 

 

Una disciplina olimpica

Nel ventesimo secolo il tiro con l’arco fu inserito nelle discipline olimpiche, nello specifico nell’edizione di Parigi del 1900. In realtà però un primo regolamento per le gare fu creato solo nel 1931 per le Olimpiadi di Leopoli in Polonia, cosa che portò alla creazione della FITA (Federazione Internazionale di Tiro con l’Arco).

Le caratteristiche di questo sport sono decisamente cambiate nel corso degli anni, a cominciare dallo stesso arco che da un singolo pezzo si è diviso in diverse parti modificabili. Un arco da tiro moderno è composto dall’impugnatura, corda in kevlar, un mirino, i flettenti e il riser. Fondamentalmente le varie parti lavorano in sinergia per permettere agli atleti di tirare sfruttando tutta la loro tecnica, in modo da ottenere prestazioni altrimenti irraggiungibili con un normale arco. Anche le frecce si sono trasformate: da semplici aste con punta e penne, sono passate all’alluminio con rivestimento in carbonio. 

Il regolamento del tiro con l’arco prevede tre tipologie diverse con relativi regolamenti. L’Arco Olimpico ad esempio permette agli arcieri di modificare il proprio arco per migliorarne la stabilità, applicando anche un mirino ed ammortizzatori per le vibrazioni. Nell’arco compound (acquistabile online o in tutti i negozi di arcieria) si può usare solo questo tipo di arco, aggiungendo però un mirino ad ingrandimento. I puristi invece preferiscono cimentarsi nell’Arco Nudo nel quale è vietata qualsiasi tipo di personalizzazione. 

Lo scopo di questa disciplina nelle sue tre tipologie è sempre lo stesso: cercare di colpire il bersaglio quanto più possibile al centro. Ogni zona del bersaglio del tiro con l’arco vale un numero di punti che ovviamente è maggiore vicino al centro. Gli arcieri avranno a disposizione frecce limitate per ogni sessione di tiro, con le quali dovranno cercare di raggiungere il punteggio massimo. Sebbene da vedere non sia dinamica come la scherma o altre discipline olimpiche, il tiro con l’arco può regalare comunque molte emozioni: vedere la parabola della freccia è sempre spettacolare, inoltre fa capire quanto sia effettivamente difficile tirare con l’arco. 

 

La tecnica di tiro

Il tiro con l’arco è uno di quegli sport che può sembrare relativamente facile. Se però provate a tendere la corda dell’arco, vi renderete conto che per poter tirare ci vuole una determinata tecnica, nonché una certa forza fisica, alle quali ovviamente si aggiunge anche la mira. La tecnica di tiro comincia dalla posizione chiamata ‘sagittale’ dalla quale si incocca la freccia sulla corda dell’arco. La mano sull’impugnatura deve avere una presa salda, in quanto per tirare la corda occorre usare la forza di entrambe le braccia e delle spalle. La trazione infatti viene svolta dalle spalle e dal torace, in modo fluido e cercando di portare la corda all’indietro, fino a formare un punto di contatto con il viso. 

Il rilascio della freccia avviene in modo naturale, gli arcieri esperti infatti lo eseguono senza neanche pensarci. Si scocca la freccia una volta presa la mira, senza ovviamente aspettare troppo tempo in quanto la tensione dell’arco può affaticare i muscoli e far perdere la posizione ottimale per il tiro. Dopo il rilascio della freccia segue il Follow Through che prevede il mantenimento della mira e della posizione corretta fino a che la freccia non ha colpito il bersaglio. Il Follow Through permette agli atleti di mantenere alta la concentrazione mentale e muscolare, inoltre viene sfruttato per rendersi conto di errori di posizione e di mira. 

Se siete interessati alla disciplina, potete cercare un corso di tiro con l’arco dove un maestro vi insegnerà la tecnica in modo corretto.

 

 

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