Quali sono le categorie nel pugilato per dilettanti e professionisti

Ultimo aggiornamento: 25.04.24

 

Come molti altri sport di combattimento, il pugilato è diviso in categorie di peso specifiche per l’attività agonistica professionale e a livello dilettantistico, scopriamo quali sono. 

 

Il pugilato è uno degli sport più affascinanti e antichi che per anni ha spopolato grazie a campioni storici dei pesi massimi del calibro di Muhammad Ali, Mike Tyson e i fratelli Klitschko. Ultimamente però il pubblico ha perso un po’ di interesse in favore delle arti marziali miste, ambiente dove al momento ci sono molte più opportunità per i combattenti, tanto che alcuni ex-pugili e wrestler professionisti tentano la fortuna nelle varie federazioni. 

Nonostante questo il mondo del pugilato non si è fermato e ha vissuto un passaggio di popolarità dai pesi massimi a pesi medi e pesi welter grazie a pugili spettacolari come Manny Pacquiao, Floyd Mayweather Jr. Saul Canelo Alvarez, Vasyl Lomachenko, Naoya Inoue e Gennady Golovkin. Ma cosa sono le categorie di peso nel pugilato e perché sono state create? Bè, provate a pensare a un incontro tra un pugile di 60 kg e uno che ne pesa 100: quello più minuto rischierebbe gravi infortuni o addirittura la vita anche solo prendendo un paio di pugni in pieno volto da parte dell’atleta più grosso. 

In generale quindi le categorie sono state create prima di tutto per salvaguardare la salute degli atleti e in secondo luogo per creare delle divisioni di peso con relative classifiche, statistiche e ovviamente titoli. Questa divisione viene fatta in tutti gli sport di combattimento regolamentati, infatti la troviamo anche nel Judo e nelle suddette Arti Marziali Miste. L’unico ‘sport’ di combattimento dove questa divisione non esiste è il wrestling professionistico, ma in quel caso parliamo più di uno spettacolo che di una competizione, infatti i combattimenti sono predeterminati. Le categorie di peso vengono calcolate in kg o libbre

Categorie per dilettanti

Il pugilato dilettantistico si differenzia da quello professionistico per una serie di diverse regole, così come le categorie. Per quanto riguarda le categorie di peso troviamo i pesi leggeri che includono le categorie mosca (52 kg), piuma (57 kg) e leggeri (63 kg). Tra i pesi intermedi troviamo i welter (69 kg) e i medi (75 kg), mentre i massimi si dividono in massimi leggeri (81 kg), massimi (91 kg) e Supermassimi (91 kg). 

Diverse sono le categorie della boxe femminile dilettantistica che arrivano fino ai massimi (81 kg), con i mosca (51 kg) e i leggeri (60 kg), mentre i welter mantengono gli stessi kg della divisione maschile. Le categorie del pugilato a livello olimpionico possono avere delle variazioni in base all’organizzazione dell’evento. 

 

Categorie per professionisti

Sebbene la boxe dilettantistica sia quella ufficiale delle Olimpiadi, la boxe deve la sua fama livello mondiale al professionismo. I pesi del pugilato professionistico vanno dai pesi paglia (47 kg) fino ai massimi (90 kg). I pesi ultraleggeri sono: minimosca (48 kg), mosca (50 kg), supermosca (52 kg), gallo (53 kg), supergallo (55 kg). Passando ai pesi leggeri troviamo i piuma (57 kg), i leggeri jr o superpiuma (58 kg), leggeri (61 kg).

Nelle categorie medie ci sono i welter jr (63 kg), i welter (66 kg), i super welter (69 kg), i medi (72 kg) e i supermedi (76 kg). Infine troviamo i mediomassimi (79 kg) e i cruiser (90 kg). Queste categorie sono molto simili anche nel pugilato femminile, ma come per i dilettanti possono subire variazioni. 

Differenze tra il pugilato dilettantistico e professionistico

L’immagine comune del pugile lo vuole a torso nudo, con guantoni da boxe e pantaloncini. In realtà questo è il tipico abbigliamento da gara dei professionisti, in quanto per i dilettanti le cose sono ben diverse. Se guardate un qualsiasi incontro delle olimpiadi noterete che i pugili di tutte le categorie indossano il caschetto protettivo e una canotta, inoltre i guantoni vanno dalle 10 alle 12 once a differenza di quelli dei professionisti dalle 8 alle 10 once. Le once in più derivano da una particolare imbottitura che diminuisce l’impatto dei colpi, mentre quelli dei professionisti permettono di esprimere una maggiore potenza. Non a caso gli incontri dei professionisti (specialmente nella boxe di pesi massimi) finiscono con un KO o KO tecnico. 

Gli incontri tra dilettanti si basano più sul punteggio, in quanto durano solo quattro round. I giudici valutano la tecnica e i colpi messi a segno, alla fine dell’ultima ripresa attribuiscono un punteggio a ciascuno dei due combattenti per stabilire il vincitore. La vittoria a punti è presente anche nella boxe professionistica, ma gli incontri sono molto più lunghi in quanto comprendono ben dodici riprese.  

 

Incontri tra categorie diverse? No grazie! 

Nel mondo della boxe vige il divieto assoluto di far scontrare pugili di categorie diverse, come anche di organizzare manifestazioni miste tra dilettanti e professionisti. La mattina prima di ogni incontro viene eseguito il Weight Check degli atleti, ovvero vengono pesati in modo da controllare che abbiano raggiunto i kg giusti per poter partecipare all’incontro.

Nel mondo del pugilato professionistico spesso capita che un atleta ‘salga’ o ‘scenda’ di peso per passare di categoria, questo capita sia per l’organizzazione di incontri di alto livello sia perché un pugile particolare ha ormai vinto tutto nella sua categoria e vuole trovare nuove sfide. 

 

 

 

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