Elettroforesi delle proteine sieriche e urinarie

Ultimo aggiornamento: 26.04.24

 

Vi è stato prescritto questo esame e non sapete di cosa si tratti? Se volete saperne di più sull’elettroforesi delle proteine sieriche e urinarie, troverete tutte le informazioni che cercate nel nostro articolo.

 

Cos’è l’elettroforesi proteica

L’elettroforesi delle proteine è un esame utile a diagnosticare alcune malattie specifiche che vedono concentrazioni differenti di proteine nel plasma, qualora siano sieriche, o nelle urine. Prima di vedere insieme tutti i casi specifici in cui questo esame diventa necessario, diamo un’occhiata ad alcune caratteristiche principali, per esempio come viene effettuato e cosa misura.

Trattandosi di un esame che coinvolge le proteine totali, deve sfruttare un sistema per valutarne non solo la quantità ma anche la qualità e per farlo si avvale della loro carica elettrica. Le proteine vengono divise in cinque elementi: albumina, alfa globuline (1 e 2), beta globuline e gamma globuline. I rapporti tra i cinque devono essere stabili poiché delle variazioni potrebbero essere indice di malattie.

Prendendo il campione in esame, un liquido di tipo biologico che può essere siero sanguigno o urine, bisogna applicare un campo elettrico in modo che le proteine si suddividano in base alla propria carica elettrica e la massa molecolare. Il protidogramma rivelerà poi i cinque diversi gruppi e l’eventuale assenza di proteine normali o, qualora dovessero esserci, proteine anormali da tenere sotto controllo. L’elettroforesi è un esame che può essere prescritto dal vostro medico curante per tenere sotto controllo il vostro stato di salute e dovrebbe rientrare tra gli esami di routine.

 

Differenze tra i campioni

I risultati tra i campioni biologici possono variare, l’analisi standard è l’elettroforesi sieroproteica, in grado di restituire valori che coinvolgono tutto l’organismo mentre quella eseguita con campioni di urine può presentare variazioni dovute alla filtrazione messa in atto dai reni.

Quando si esegue l’elettroforesi

Come abbiamo già accennato, l’elettroforesi serve a individuare malattie che presentano un’alterazione delle proteine, come per esempio in caso di patologie a carico dei reni o del fegato, in caso di infiammazioni, sclerosi multipla o mieloma. L’elettroforesi delle sieroproteine viene generalmente prescritta quando i risultati di laboratorio, come l’albuminemia, restituiscono un quadro poco chiaro o risultati anomali, quando vi sono infiammazioni o infezioni, in caso di epatopatia o malattie come l’amiloidosi.

Se in seguito a un esame delle urine il medico nota un’alta concentrazione di proteine, invece, il problema potrebbe essere nella filtrazione messa in atto da fegato e reni, per questo il professionista può prescrivere l’elettroforesi delle proteine urinarie.

 

Valori normali

Questi possono variare, generalmente la concentrazione normale di proteine nel sangue è compresa tra 6,4 e 8,3 grammi per decilitro di plasma. A loro volta, i singoli componenti che abbiamo citato in apertura, devono rientrare in una forbice specifica per essere considerati normali, vediamoli quindi singolarmente: l’albumina, quella con concentrazione maggiore, rappresenta più del 60% delle proteine plasmatiche e deve oscillare tra 3,6 e 4,9 grammi per decilitro; le alfa 1 globuline rientrano tra il 2,0 e 3,5%, mentre il valore di riferimento non deve essere inferiore a 0,2 o superiore a 0,4 g/dl; alfa 2 globuline sono tra il 6 e l’11% delle proteine totali e devono avere concentrazione tra 0,4 e 0,8 grammi per decilitro di plasma; le beta globuline devono rientrare tra 0,6 e 1 grammi per decilitro mentre le gamma globuline tra 0,9 e 1,4 g/dl, rappresentando il 9/20% del totale.

Valori alti

Ognuna delle proteine citate può rappresentare problemi specifici quando presenta valori troppo alti, nel caso dell’albumina potrebbe essere in atto disidratazione dovuta a sudorazione eccessiva, diarrea persistente o malattie specifiche come il morbo di Addison o sarcoidosi. Se a essere alte sono le alfa 1 globuline potrebbero esservi dei processi infiammatori in corso, probabile infarto o anche gravidanza. 

Le alfa 2 globuline alte invece indicano sindrome di Down, tumori, diabete o malattie a carico dei reni. Beta globuline alte indicano anemia e mancanza di ferro, mieloma o colesterolo nel sangue, le gamma globuline alte hanno vari significati come l’insorgere di artrite reumatoide, malattie infiammatorie, lupus, o infezioni acute. Le gamma globuline però possono essere anche monoclonali e il valore alto può indicare tumori, linfoma o mieloma, al fine di scoprire le gamma globuline monoclonali si può eseguire il test di immunofissazione.

 

Valori bassi

L’elettroforesi delle sieroproteine può anche restituire valori più bassi del normale, quindi vediamo insieme cosa indicano i risultati. In caso di albumina bassa, si può riscontrare malnutrizione, problemi di malassorbimento, cirrosi epatica, epatite o malattie a carico dei reni. Le alfa 1 globuline basse indicano probabili malattie renali o epatiche, così come le alfa 2 globuline.

Quando ad avere valori inferiori alla norma sono le beta globuline si può parlare di malnutrizione mentre le gamma globuline basse potrebbero essere indice di patologie relative al sistema immunitario.

Cosa può alterare l’esame

Generalmente l’attività fisica non influisce sull’esito dell’esame, per esempio se avete usato una corda per saltare poco prima dei test non avrete valori fuori norma, tuttavia bisogna prestare attenzione qualora seguiate una dieta vegetariana o vi sia una gran quantità di grassi nel sangue, questi fattori potrebbero infatti alterare il risultato dell’elettroforesi.

 

Precisazioni

I valori di riferimento che abbiamo indicato nel nostro articolo non dovrebbero essere considerati come sostitutivi del parere medico. Sconsigliamo quindi di effettuare autodiagnosi leggendo da sé i risultati del test poiché, a meno che non siate voi stessi dei medici, potreste male interpretare il quadro clinico, ritrovandovi a diagnosticare malattie che invece non avete. 

Il corso d’azione corretto è sempre quello di recarsi dal proprio medico di fiducia e attendere una valutazione competente e professionale in merito. Inoltre, non è raro che i valori cambino qualora si eseguano le stesse analisi presso due laboratori differenti, fidatevi dunque sempre del vostro medico per quanto riguarda le strutture migliori dove eseguire tali esami.

 

 

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