Italia Argentina 1990: la notte del San Paolo, Maradona e i rigori

Ultimo aggiornamento: 25.04.24

 

Il 3 luglio 1990, l’Italia esce a testa bassa dal suo mondiale, battuta al dischetto dall’Argentina. Una sconfitta dolorosa che ancora oggi fa male.

 

Mondiali Italia Argentina 1990: 1-1, calci di rigore 3-4, la nazionale azzurra appende al chiodo le sue scarpette da calcio e non va in finale. Un risultato che ci ha lasciato l’amaro in bocca, dopo aver affrontato una partita molto dura.

 

Mondiali Italia 90

Se c’è una ferita calcistica che brucia ancora oggi nel cuore dei tifosi azzurri, è proprio quella che ci fu inferta nella semifinale dei Mondiali del 90. La partita Italia Argentina fu una vera sofferenza in campo e purtroppo l’infelice epilogo lo conosciamo tutti.
Il grande Totò Schillaci ci regalò il primo gol del match al 18’ ma fu un momento di gloria relativamente breve, in quanto al 68’ Caniggia segnò il gol del pareggio. Furono inutili anche i tempi supplementari e ciò portò le due squadre ad affrontarsi ai calci di rigore.
Purtroppo dai calci dal dischetto sbagliarono Donadoni e Serena e ciò fu sufficiente a determinare la fine del nostro mondiale Italia 90. È bene dire però, che la colpa non fu esclusivamente dei due giocatori (stremati), perché quando si perde in campo, si perde in undici.
Tanti errori furono commessi anche dalla guida tecnica degli azzurri, affidata all’epoca al CT Azeglio Vicini. Quando alla fine dei giochi, all’allenatore fu chiesto un bilancio della partita, questi dichiarò: “Posso dire che usciamo da questa avventura con la consapevolezza di aver fatto tutto il possibile per arrivare in finale.
E’ stata una partita equilibrata, sofferta, dura e molto difficile. lo credo che noi tutti, forse avremmo meritato qualcosa in più, ma purtroppo questo è il calcio».

Italia 90 formazione

Come abbiamo anticipato, dopo il fallimentare epilogo dei mondiali in Messico nell’86, la direzione della squadra azzurra venne affidata al commissario tecnico Azeglio Vicini, già allenatore della nazionale under 21.

Ecco come si presentava la formazione Italia 90:  

Portieri:

Walter Zenga (Inter), Stefano Tacconi (Juventus), Gianluca Pagliuca (Sampdoria).

Difensori:

Franco Baresi (Milan), Paolo Maldini (Milan), Giuseppe Bergomi (Inter), Luigi De Agostini (Juventus), Riccardo Ferri (Inter), Ciro Ferrara (Napoli), Pietro Vierchowod (Sampdoria).

Centrocampisti:

Carlo Ancelotti (Milan), Nicola Berti (Inter), Roberto Donadoni (Milan), Fernando De Napoli (Napoli), Giuseppe Giannini (Roma), Giancarlo Marocchi (Juventus).

Attaccanti:

Roberto Baggio (Fiorentina), Andrea Carnevale (Napoli), Salvatore Schillaci (Juventus), Roberto Mancini (Sampdoria), Aldo Serena (Inter), Gianluca Vialli (Sampdoria).

 

Formazione nazionale argentina

Con Italia ’90, il CT argentino Carlos Salvador Bilardo tentò di replicare il successo ottenuto quattro anni prima nei mondiali giocati in Messico. Passata la semifinale con gli azzurri però, dovette fare i conti con la Germania, che si portò a casa la terza coppa del mondo.
In realtà la partita regalò poche emozioni e fu solo grazie a un rigore molto contestato di A. Brehme che i tedeschi si aggiudicarono la vittoria.

Di seguito la formazione argentina nei mondiali di Italia 90:

Portieri:

Sergio Goycochea, Angel Comizzo, Nery Pumpido.

Difensori:

Julio Olarticoechea, José Serrizuela, Juan Simón, Oscar Ruggeri.

Centrocampisti:

Gabriel Calderón, Sergio Batista, Ricardo Omar Giusti, José Basualdo, Jorge Burruchaga, Néstor Lorenzo, Pedro Troglio, Roberto Néstor Sensini.   

Attaccanti:

Diego Armando Maradona, Gustavo Dezotti, Claudio Paul Caniggia.

 

Scelte di gioco

Per molti tifosi azzurri, la scelta di Vicini di mettere in campo Vialli come punta, non è stata una buona idea, tuttavia il CT ha sempre sostenuto che l’attaccante ha disputato una buona partita contro l’Argentina.
A un certo punto, dopo aver sfruttato due sostituzioni, Vicini ha fatto giocare l’Italia con ben due punte (Schillaci e Serena) e con due rifinitori quali Donadoni e Baggio. Gli sforzi di attuare delle scelte di gioco vincenti sono state apprezzabili ma la fatica accumulata durante le partite precedenti si è fatta sentire.
Inoltre il livello di bravura della squadra avversaria, di certo ha inciso sul livello di difficoltà della semifinale. Gli argentini sono sempre stati degli avversari duri da battere e la nazionale azzurra ha cercato con tutte le sue forze di reggere l’urto. In poche parole, un finale disputato ai rigori era quasi prevedibile.

I calci di rigore

Purtroppo l’Italia è arrivata ai calci dal dischetto molto stanca e provata, per esempio Totò Schillaci aveva un stiramento all’inguine e Ferri accusava dei forti crampi alle gambe. Inizialmente i rigori sono stati battuti bene ma poi sono arrivati due sbagli e ciò ha determinato il corso degli eventi a favore degli argentini, che sicuramente hanno calciato meglio.

 

Il pagellone:

Zenga: 5

Sicuramente ha giocato un buon campionato e ha effettuato diverse belle parate, ma la goffa e ritardata uscita su Caniggia, ci è costato il pareggio e tutto ciò che ne è conseguito.

Baresi: 6,5

Un difensore eccellente che purtroppo ha risentito delle difficili condizioni della partita. Neanche la sua maestria e la sua esperienza sono servite a tenere insieme una squadra provata che stava perdendo i pezzi in campo.

Bergomi: 6,5

Durante la prima parte della partita ha saputo tenere testa a Maradona, poi gli è toccato Caniggia e lo ha affrontato con la stessa sicurezza. Purtroppo nella ripresa ha pagato il prezzo di tanti sforzi.

Maldini: 5,5

Dopo l’agguerrita partita contro l’Irlanda, il difensore azzurro ha accusato un po’ di stanchezza, che lo ha provato non poco in campo con gli argentini.

Ferri: 6

Sempre molto attento durante la partita, purtroppo si è distratto proprio durante l’azione d’attacco di Caniggia.

De Agostini: 6,5

Ha dimostrato grande impegno, anche quando la squadra stava perdendo colpi. Purtroppo ha sprecato un’occasione d’oro su appoggio di Donadoni, facendo finire la palla proprio tra le braccia del portiere argentino.

Donadoni: 7

Nonostante abbia sbagliato il calcio di rigore, è sempre stato sul pezzo durante la partita. Purtroppo il suo grande impegno non era in linea con quello del resto della squadra, che risultava troppo distratta. 

Giannini: 5,5

Partito carico, si è perso per strada, a causa dello scarso appoggio che il CT gli ha messo a disposizione in campo.

De Napoli: 6,5

Grande impegno in centrocampo, anche se non ha avuto grandi possibilità di tenere insieme i suoi colleghi, che piano piano stavano perdendo smalto e lucidità.

 

Schillaci: 6,5

Sicuramente lodevole la sua foga durante la partita, anche se spesso ha peccato di mancanza di autocontrollo, infatti spesso è stato pescato in fuorigioco. Il gol segnato al 18’ non è stato da antologia ma l’azione eseguita è stata caratterizzata da un ottimo tempismo.

Baggio: 6,5

Entrato ormai a partita compromessa, ha saputo gestire una competizione già calda, specialmente durante i tempi supplementari. Ricordiamo una punizione battuta dal Divin Codino, che ha costretto il portiere argentino a un volo rocambolesco per fermare la palla ed evitare che questa entrasse in rete.

Vialli: 5

Purtroppo il doriano non era nelle condizioni fisiche e mentali di affrontare una partita del genere. Forse avrebbe dovuto smorzare le aspettative di Vicini e rifiutarsi di entrare in campo.

Serena: 6

Ha fatto il suo dovere senza infamia né lode, comunque si è meritato la sufficienza.

 

 

 

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