Overboard e circolazione per le strade

Ultimo aggiornamento: 19.04.24

 

Il mondo della mobilità su due ruote sta vivendo un momento ricco di novità e promesse: analizziamo meglio la questione dal punto di vista della circolazione stradale.

 

L’overboard è un simpatico mezzo a due ruote che si vede sempre più spesso in giro per le strade e i marciapiedi di diverse città. Ma qual è la normativa a riguardo e soprattutto esiste una legge che vada a indicare luoghi e passaggi adatti al loro utilizzo? Cerchiamo di far luce insieme sulla questione.

 

LEV

Con questa sigla si vanno a individuare tutta una serie di veicoli elettrici leggeri, come bici dalla pedalata assistita o scooter appositamente progettati. In Europa la presenza di queste alternative alla mobilità vorrebbe andare a proporre una soluzione differente e a basso impatto ambientale per decongestionare il traffico e alcuni tipi di spostamente in aree urbane.

L’overboard può essere inserito tra questa tipologia di mezzi, visto che è elettrico e permette di muoversi abbastanza agilmente in alcuni spazi. È costituito da due pedane unite tra loro e ai cui lati sono posizionate due ruote. Il movimento avviene attraverso gli input che l’utente trasmette sfruttando uno spostamento del peso in avanti o indietro. Un giroscopio interno si occupa poi di tradurre queste informazioni facendo di fatto muovere il mezzo.

Come si vede, rispetto a uno skateboard o anche al migliore rollerblade in circolazione (ecco i migliori modelli) la questione assume un tono e delle caratteristiche molto diverse, vista la velocità raggiunta e il tipo di alimentazione utilizzata.

 

 

Impatto sulla mobilità

La proposta di valide alternative a macchine o altri mezzi inquinanti, rientra a pieno titolo tra i temi su cui diversi paesi si stanno confrontando da qualche anno a questa parte. È giusto infatti consentire dove possibile il raggiungimento di un posto di lavoro o una mobilità più smart, rispettando le norme del codice stradale e le direttive. 

Bici elettriche, bike e car sharing sono realtà che stanno allargandosi a macchia d’olio, facendo emergere così una questione scottante. Quali sono gli spazi dedicati e leciti dove è possibile sfruttare questa alternativa?

 

La situazione in Italia

Al momento nel nostro paese si fa riferimento alla normativa per cui è vietata la circolazioni di quelli che vengono definiti acceleratori di andatura. A luglio 2024 un decreto firmato dall’allora ministro Toninelli ha di fatto avviato le procedure di sperimentazione nei comuni della circolazione di questi mezzi, compresi monopattini elettrici, segway, monowheel e, appunto l’overboard. 

Ai sindaci il compito di stabilire le strade dove sarà possibile circolare, le protezioni necessarie a seconda dell’età e altri requisiti fondamentali per non incorrere in una multa. Una questione spinosa tocca poi l’assenza al momento di un codice di omologazione che stabilisca in modo chiaro quali veicoli possono circolare e in quali zone. La trafila burocratica e gli studi stanno partendo da sperimentazioni limitate, così da raccogliere dati e capire la reale fattibilità dell’inserimento di questi mezzi in spazi ad hoc.

 

Cosa stabilisce il Codice della Strada

La norma 190 che regolamenta il comportamento dei pedoni, al comma 8 specifica chiaramente che sulla carreggiata non si possono utilizzare i cosiddetti acceleratori di andatura. Discorso che poi si allarga al comma 9 anche ai marciapiedi. L’overboard e anche i monopattini elettrici al momento dunque non possono circolare su queste zone ma con l’attuale decreto si sta lentamente facendo ordine sul tema. 

Solo una volta che ogni Comune avrà deliberato la situazione in materia, verranno individuati spazi idonei e dunque attraversabili. Le piste ciclabili rientrano tra le vie più papabili per la condivisione di questa micro mobilità in crescente espansione. Gli stessi comuni potranno indicare delle aree pedonali apposite o delle strade a velocità ridotta (massimo 30 km/h).

 

Requisiti del mezzo

Le prime e importanti specifiche dei mezzi in questione riguardano in primis la sicurezza.

Obbligatorio un segnalatore acustico, e una batteria con una potenza nominale che non oltrepassi i 500 watt. L’illuminazione del mezzo con luce fissa anteriore e posteriore è un altro punto fermo. 

In assenza di una luce bianca fissa anteriore e di una luce fissa posteriore, così come di un catarifrangente rosso, questo tipo di veicoli andranno condotti a mano mezz’ora dopo il tramonto, di notte e di giorno con situazione di scarsa visibilità. Per chi circola su strada o una pista ciclabile sarà obbligatorio indossare il giubbotto retroriflettente.

Su piste ciclabili protette, nelle zone con limitazione di velocità a 30 km/h e su corsie riservate, l’accesso viene permesso solo a monopattini e segway, con l’esclusione di monowheel e overboard.

 

 

Requisiti del conducente

Per la categoria dei veicoli elettrici che si spostano sfruttando la micromobilità, è necessario essere maggiorenni o possedere la patente AM (la stessa che consente l’utilizzo di un motorino). Vietato il trasporto di più persone e una guida poco consona e rispettosa delle norme della strada e del passaggio di pedoni e altri mezzi su due ruote.

L’iter di adeguamento è ancora lungo e tra problemi strutturalmente legati alla geografia urbana di certe città e vuoti legislativi, si dovrà attendere ancora del tempo prima di vedere chiarita la questione.

 

 

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