Storia del calcio: le origini dello sport più famoso al mondo

Ultimo aggiornamento: 20.04.24

 

La passione degli italiani per il calcio è scritta nel loro DNA, ma sono in pochi a conoscere le origini di quest’antica disciplina sportiva. Dallo Tsu-Chu cinese ai moduli di gioco moderni, scopriamo come nasce lo sport più seguito e amato al mondo.

 

Quella fra gli italiani e il calcio è una grande storia d’amore che affonda le sue radici fin dalla notte dei tempi. Non a caso, nel nostro Paese questo sport conta circa 1,3 milioni di praticanti e più di 13.000 Club Ufficiali, il che lo rende la disciplina sportiva più praticata e seguita.

I fondamentali del calcio (ossia quelle azioni che si ripetono maggiormente nei novanta minuti di gioco) bene o male li conoscono tutti, ma in quanti sanno esattamente come è nato e chi lo ha inventato? A dispetto di quanto si possa immaginare, il gioco del calcio ha origini antichissime e, andando a ritroso nei secoli, si possono rintracciare almeno una mezza dozzina di attività ricreative dal quale l’evoluzione storica dello sport potrebbe risalire.

In questo post approfondiremo la storia del calcio, dallo Tsu-Chu cinese fino all’epoca contemporanea, per darvi l’opportunità di conoscere le origini e l’evoluzione dello sport più famoso e seguito al mondo. Prima, però, di proseguire nella lettura consigliamo a tutti gli amanti del fai da te di dare un’occhiata al nostro articolo sulle saldatrici a filo continuo, così tra una partita e l’altra potrete dedicarvi anche ad altre passioni.

La nascita del calcio: dall’Asia all’Antica Roma

Alla domanda chi ha inventato il calcio possiamo rispondere che il primo antenato conosciuto del gioco è il Tsu-Chu, un’antica disciplina praticata in Cina nel Cinquecento a.C che prevedeva l’uso dei piedi, la presenza di una “porta” rudimentale realizzata con canne di bambù e l’utilizzo di una palla di cuoio. A quell’epoca lo Tsu-Chu faceva parte dei programmi di addestramento militare dell’esercito cinese ed era quindi finalizzato, come tante al­tre attività sportive, al rafforzamento muscolare e fisico dei soldati.

I primi segnali di dove è nato il calcio arrivano quindi dall’Asia, visto che anche in Giappone si hanno testimonianze di un antico un gioco con il pallone – il Kemari – in cui due squadre organizzate con ruoli ben precisi dovevano rubarsi la panna e portarla fino alla linea di fondo avversaria mantenendola, però, in aria senza mai toccare il suolo, e per fare questo i giocatori potevano usare la testa, i piedi, i gomiti e qualsiasi altra parte del corpo a eccezione delle mani.

Nel frattempo in Grecia si era diffuso l’Episkyros, un gioco a squadre in cui i giocatori dovevano lanciare la palla sopra le teste degli avversari con l’obiettivo di farli retrocedere nella propria metà campo. Nonostante fosse classificato come “gioco”, era molto violento e spesso caratterizzato da brutali scontri fisici tra gli atleti, un po’ come il rugby per intenderci.

A ogni modo, la disciplina si affermò in seguito come una delle attività preferite dai Legionari romani, i quali combattendo nell’esercito di Roma lo diffusero in tutta Europa con il nome di Harpastum, che era anche il nome del tipo di palla – generalmente in cuoio e riempita di lana o stoppa – con la quale si praticava il gioco.

Da quel momento fino al Medioevo, il gioco del pallone conobbe una rapida evoluzione con usi e regole diverse in ciascun territorio e, in alcuni casi, con un agonismo tale da preoccupare i governanti. È il caso di re Enrico V che nel 1388 vietò il Large Football nelle isole britanniche a causa dell’inaudita violenza con cui si giocava durante le competizioni sportive.

Il gioco del calcio nel Medioevo

Il nostro viaggio alla scoperta delle origini del calcio prosegue con un’ulteriore tappa in epoca medievale, quando in Francia (in particolare nell’area compresa tra la Normandia e la Piccardia) nasce e si diffonde uno sport di squadra, molto simile al calcio moderno, chiamato “la Soule”. Questo gioco vedeva contrapposte due fazioni diverse, come villaggi o status opposti, che si sfidavano ogni domenica dopo le funzioni religiose. A seconda del numero dei giocatori variavano anche le dimensioni del campo e l’obiettivo era quello di trascinare la palla nel territorio avversario spingendola con le mani, i piedi o dei bastoni.

Con l’invasione del territorio inglese da parte dei Normanni nel XI secolo, la Soule si diffuse ben presto anche in Inghilterra acquisendo il nome di Large Football. Qui, però, il gioco non ebbe vita facile perché considerato troppo violento, tanto è vero che nel 1314 re Edoardo I ne proibì la pratica in tutti luoghi pubblici, per poi essere bandito definitivamente da re Enrico V nel 1338. Lo sport verrà introdotto nuovamente in Gran Bretagna nel 1835, anno in cui l’Higway Act ne consentì lo svolgimento negli spazi chiusi.

 

Il calcio fiorentino del Rinascimento

Anche la storia del calcio italiano è ricca di fascino e aneddoti, ma d’altronde non poteva essere diversamente visto che una convinta mecenate dello sport fu proprio la famiglia Medici, che sostenne lo sviluppo del calcio fiorentino organizzando in Piazza Santa Croce avvincenti sfide fra sessanta giocatori che rappresentavano le due zone di Firenze separate dall’Arno.

Il gioco, conosciuto anche con il nome di “calcio in livrea” o “calcio in costume”, vedeva quindi contrapposta la casata dei verdi a quella dei bianchi ed è ancora oggi protagonista di una rievocazione storica in costume unica nel suo genere. Inoltre, a quei tempi uno sport simile veniva praticato anche a Venezia, Prato e Bologna, seppur con regole e usi diversi.

Quando è nato il calcio moderno?

Come facile intuire, il calcio moderno nasce in Inghilterra dove fin dal XVII secolo questo sport era liberamente praticato. Fu, infatti, presso il Trinity College di Cambridge che si definirono le quattordici regole del calcio e, di lì a poco, venne fondata la prima squadra ufficiale, lo Sheffield Football Club, il 24 ottobre 1857.

Nello stesso periodo, oltre alla produzione in serie delle prime scarpe sportive con l’uso di una suola di gomma e tacchetti adatti ai terreni di gioco, si iniziò a distinguere in maniera chiara il calcio dal rugby e venne ufficializzato lo schieramento a undici giocatori per squadra nonché il ruolo del portiere, che era l’unico a poter toccare la palla con le mani.

Da quel momento in poi la popolarità del calcio conobbe una crescita esponenziale in tutto il mondo e nel 1908 viene incluso fra gli sport olimpici. Nel frattempo a Parigi era già nata la FIFA (Fédération Internationale de Football Association) che nel 1930, dà un’idea di Jules Rimet, organizzò il primo mondiale. In Italia il calcio è gestito dalla F.I.G.C. (Federazione Italiana Gioco Calcio), la cui sede centrale si trova a Roma.

 

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