Storia dello sport: 9 imprese indimenticabili

Ultimo aggiornamento: 19.04.24

 

Abbiamo raccolto alcuni dei momenti più indimenticabili della storia dello sport, spaziando dal pugilato al calcio. Vi invitiamo a leggere l’articolo per scoprire dettagli e informazioni su queste imprese.

 

Lo sport accompagna l’essere umano fin dalle ere preistoriche e, sebbene un tempo poteva non essere riconosciuto come attività fisica a scopo ricreativo, ha svolto un ruolo di vitale importanza nel mantenimento di un benessere psicofisico individuale e di gruppo. Oggigiorno le attività sportive sono una vera e propria ossessione e attirano praticanti e spettatori allo stesso modo, con manifestazioni come tornei mondiali e i giochi olimpici, che fungono da collegamento tra passato e presente, dando un senso di continuità e contribuendo a fare la storia dello sport.

 

Pino Maddaloni, oro a Sydney

Da giovane con poche alternative del quartiere napoletano di Scampia a oro olimpico a Sydney 2000, la storia di Pino Maddaloni è comune a quella dei grandi sportivi. Iniziato all’arte giapponese del judo fin da piccolo dal padre Giovanni Maddaloni, inizia a ottenere i primi successi già nel 1988, conquistando per ben 13 volte il titolo di campione italiano. Il sogno si concretizza però a Sydney quando sconfigge Tiago Camilo e conquista l’oro per la categoria.

Usain Bolt, l’uomo più veloce del mondo

Correre veloce è un’arte e il giamaicano Usain Bolt l’ha dimostrato a Berlino nel 2009, durante i campionati di atletica leggera. Di fronte a un mondo incredulo riesce a battere il record sui 100 metri piani, abbassandolo ulteriormente a 9,58 secondi.

 

Nadia Comaneci, la più giovane ginnasta

Di nazionalità rumena, Nadia Elena Comaneci è stata la prima ginnasta a ricevere il punteggio massimo, ovvero 10, durante le Olimpiadi. Nel 1976 ai giochi di Montréal dimostra la sua abilità alle parallele e l’esibizione fu talmente spettacolare da mandare nel caos i computer che registravano i punteggi, tarati per un massimo di 9,99. Per risolvere l’impasse fu inserito il voto 1,00 moltiplicato per 10, per ottenere il massimo punteggio. L’aspetto strabiliante è che la ragazza all’epoca aveva appena 14 anni, divenendo una vera e propria leggenda e ispirazione per le generazioni future. Negli stessi giochi conquistò ben tre medaglie d’oro, una d’argento e una di bronzo.

Michael Phelps, detentore di record di medaglie

Michael Phelps, nuotatore statunitense che si è guadagnato il soprannome di “Proiettile di Baltimora”, la cittadina da cui proviene, è l’atleta olimpico più decorato della storia: detiene infatti il record di ben ventitre medaglie d’oro di cui tredici individuali. La sua impresa più impressionante, però, si è consumata durante le Olimpiadi di Pechino 2008, quando riuscì a conquistare otto medaglie d’oro

 

Maradona e la “mano de Dios”

L’anno è il 1986, durante il Mondiale del Messico l’Argentina si ritrova nei quarti di finale ad affrontare l’Inghilterra, uno scontro che non si svolge solo sul campo di calcio ma che ha delle radici nell’allora recente contesa delle isole Falkland. Quattro anni dopo il conflitto militare tra i due paesi, questi si ritrovano in un contesto diverso ma pur sempre l’uno contro l’altro e la sconfitta subita dall’Argentina in ambito militare aveva un peso e una carica emotiva non indifferente. La partita fu tesa e si mantenne sullo zero a zero fino all’inizio del secondo tempo quando Diego Armando Maradona, uno dei giocatori che è entrato nell’Olimpo del calcio, riesce a segnare un gol incredibile, anticipando il portiere Peter Shilton con un “colpo di testa” che farà finire la palla a rete.

I dubbi sulla validità furono molti, soprattutto perché spuntava una mano “sospetta”. Nel post-partita sarà lo stesso Maradona ad alimentare la sua leggenda sottolineando come il gol sia stato segnato un po’ con la sua testa e un po’ con “la mano de Dios”.

Olimpiadi Los Angeles e Italo Balbo

Sport e fascismo hanno avuto in Italia una stretta relazione e sebbene il ventennio fascista abbia rappresentato un periodo buio della storia del nostro Paese vide anche la nascita di talenti italiani nell’ambito dello sport, come Italo Balbo, aviatore che diede risalto alla spettacolarità del mezzo, grazie alle sue trasvolate che stabilirono primati in ambito sportivo. Non fu l’unico però a impegnarsi in quest’ambito poiché la delegazione italiana di 102 atleti delle Olimpiadi di Los Angeles del 1932 conquistò il secondo posto del medagliere, con ben 36 medaglie globali.

 

Michael Jordan e la schiacciata in volo

La pallacanestro è uno sport seguito da milioni di appassionati in tutto il mondo, tuttavia lo spettacolo messo in piedi dalla NBA è difficile da eguagliare e campioni come Michael Jordan hanno dimostrato che schiacciare nel canestro da basket non è cosa da semplici mortali. Nel 1988 durante l’esibizione chiamata Slam Dunk Contest, l’atleta riesce a schiacciare dalla lunetta del tiro libero, librandosi in aria con un salto incredibile, dando l’impressione che fosse davvero in grado di volare. Questa impresa gli valse il soprannome “Air” e lo immortalò per sempre come uno dei più grandi giocatori di basket mai esistiti.

 

Oscar Pistorius

Lo sport nell’antica Grecia era un affare serio e le Olimpiadi che si tengono ogni quattro anni vogliono rinnovare proprio quella linea di pensiero. Questa manifestazione è molto importante e per questo è stata aperta con edizioni apposite anche a persone che hanno disabilità fisiche, partecipando alle Paralimpiadi. Il sudafricano Oscar Pistorius, però, ha dimostrato di poter essere competitivo nonostante le disabilità fisiche e, competendo con i normodotati, ha vinto l’argento nella staffetta 4×400 ai Mondiali di Daegu nel 2011.

Muhammad Ali e il pugno fantasma

Muhammad Ali non ha bisogno di presentazioni ed è stato uno dei più grandi pugili mai esistiti, tuttavia una delle sue performance più incredibili fu il KO di Sonny Liston con quello che fu definito all’epoca un “pugno fantasma” poiché lo stesso Ali dubitò di aver colpito l’avversario. Il pubblico che vide cadere Liston al primo round pensò subito a un match truccato, tuttavia la realtà era ben diversa: il colpo di Ali fu così veloce e ravvicinato che colpendo la tempia del pugile avversario lo mandò istantaneamente al tappeto.

 

 

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