Aminoacidi ramificati: a cosa servono e quando assumerli in palestra

Ultimo aggiornamento: 20.04.24

 

Che cosa sono gli aminoacidi ramificati e a che cosa servono? Analizziamo insieme la loro funzione per capire come agiscono sulla composizione corporea

 

Gli aminoacidi ramificati o a catena ramificata, comprendono tre aminoacidi essenziali, che sono la L-Leucina, la L-Valina e la L-Isoleucina. Questi tre elementi sono accomunati dalla presenza di una catena ramificata laterale.

Gli aminoacidi ramificati, negli ultimi tempi, sono sempre più usati negli integratori di chi vuole aumentare la massa muscolare e quindi fa palestra. Tuttavia sono contenuti in tantissimi cibi: vediamo quali.

 

Gli aminoacidi nel cibo

Premettiamo sempre che è di fondamentale importanza assumere la giusta quantità di proteine e quindi di aminoacidi attraverso il cibo. Dove possiamo trovarli?

  • Nella carne di qualsiasi genere
  • Nelle carni trasformate, come i salumi
  • Nel latte, che sia di pecora, di bufala, etc
  • Nei formaggi
  • Nel pesce
  • Nelle uova

Anche i legumi e i cereali ne contengono in grandi quantità, ma l’apporto di aminoacidi è inferiore rispetto a quello dovuto alle proteine animali.

Aminoacidi ramificati: a cosa servono?

Queste sostanze, dette anche bcaa, sono usate per diversi problemi, anche importanti, come le patologie epatiche, la broncopneumopatia cronica ostruttiva e l’encefalopatia epatica. Sono utili anche per le ustioni, in quanto favoriscono la rigenerazione cellulare. 

Tuttavia gli aminoacidi e palestra sono associati molto spesso, visto che gli integratori di queste sostanze vengono usati soprattutto dagli sportivi. 

In questo caso gli aminoacidi a cosa servono?

  • Prima di tutto donano energia prima della performance sportiva
  • Sono un valido rimedio anticatabolico, prima e dopo la prestazione
  • Sono utili a riparare i danni muscolari dovuti a un esercizio fisico molto intenso
  • Riducono la sensazione di fatica e la stanchezza muscolare
  • Accelerano i tempi di recupero e migliorano la crescita della massa magra

 

Aminoacidi quando prenderli?

Partiamo dal triptofano, un aminoacido essenziale che è anche precursore della serotonina. Più diminuisce la quantità di BCAA nel sangue e più il triptofano riesce a raggiungere il cervello, aumentando la sensazione di affaticamento. 

Anche durante l’attività fisica viene liberata una maggiore quantità di questo elemento, che non fa altro che aumentare il livello di serotonina. Di conseguenza, aumenta anche l’affaticamento, per cui ci si sente subito stanchi.

In questo caso, integrare gli aminoacidi ramificati aiuta a prevenire proprio questo fenomeno.

Se vi state ancora chiedendo a cosa servono gli aminoacidi, la risposta è anche nel miglioramento delle prestazioni fisiche durante l’allenamento: l’alternanza di stato catabolico e anabolico e fondamentale per far sì che il muscolo non si strappi e che sopravviva allo sforzo.

Costruendo la massa magra, inoltre, si favorisce anche la perdita di peso e quindi si va a creare un corpo tonico e sano. Pare inoltre che i BCAA, assunti prima dell’allenamento, vadano a proteggere i muscoli dai danni che possono intercorrere in seguito a un allenamento molto intenso. 

Di conseguenza, anche il recupero muscolare è più veloce, grazie soprattutto alla leucina, un aminoacido che ha la funzione di potenziare tutti i fattori coinvolti nella sintesi proteica. 

 

Come assumere gli aminoacidi?

L’uso dei BCAA è diffuso soprattutto in ambito sportivo: il dosaggio dovrebbe essere solitamente di 1 g ogni 10 kg di peso, a eccezione dei soggetti che hanno particolari patologie e che, per questa ragione, devono preventivamente consultare il medico.

Per assumerli nella maniera corretta, dovrete suddividerli in questo modo:

  • Nella fase di pre allenamento sono molto utili a scopo mioprotettivo e sono in grado di ridurre abbondantemente la sensazione di fatica.
  • Dopo l’allenamento, aiutano i muscoli a riprendersi velocemente, ottimizzando così la fase di recupero. 

Se parliamo degli integratori, questi si differenziano per la loro composizione e, per l’esattezza, nell’associazione con altri elementi, come per esempio tutte le vitamine appartenenti al gruppo B, e nella ripartizione dei singoli aminoacidi. 

In commercio quindi troverete:

  • BCAA 2:1:1, quindi un elemento con rapporti doppi con la leucina rispetto a quelli con isoleucina e valina
  • BCAA 4:1:1, che ha rapporti quadrupli con la leucina
  • BCAA 8:1:1, che ha leucina in quantità superiore otto volte alle altre due.

Quando si devono assumere quelli con maggiori concentrazioni di leucina? Quando si eseguono esercizi di grande intensità e si vuole migliorare il recupero dei muscoli subito dopo l’allenamento.

Naturalmente è importante ricordare che si deve seguire una corretta alimentazione, in modo da rendere, per quanto sia possibile, l’integrazione non necessaria. Assumere le proteine dai cibi è sempre meglio che da fonti esterne.

 

Effetti collaterali e/o controindicazioni

Se volete assumere BCAA, dovrete prima di tutto essere certi di non avere problemi di salute, soprattutto a livello renale, dove le proteine vanno ad accumularsi. C0’è da considerare, però, che le dosi raccomandate devono essere rispettate anche dai soggetti sani, perché l’eccesso porta sempre a brutte conseguenze. 

C’è inoltre da considerare che si potrebbe essere intolleranti a qualche componente, per cui è bene sempre fare riferimento al medico, che ci dirà se ci sono elementi da approfondire. Se assumete dei farmaci, non ci saranno problemi a integrare gli aminoacidi, ma, anche in questo caso, consultare il proprio dottore sarà da consigliare per scongiurare ogni pericolo.

Se siete in stato interessante, però, e volete assumerli, è opportuno essere monitorati, come anche quando si vuole allattare al seno ma si stanno integrando gli BCAA.

Inoltre, studi recenti hanno dimostrato come la sclerosi laterale amiotrofica sia una patologia che comporta l’allontanamento da questo tipo di integrazione, visto che ci sono anche casi di morti dovute proprio all’assunzione di aminoacidi.

Stesso discorso vale, come già detto, per le patologie renali, per l’encefalopatia epatica, per problemi al fegato di varia natura e per chi ha severe ustioni o traumi molto estesi.

 

          

 

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