L’educazione fisica a scuola e nella società

Ultimo aggiornamento: 26.04.24

 

L’educazione fisica e lo sport in generale hanno innumerevoli effetti positivi sulla crescita e lo sviluppo psicofisico della persona, promuovendo uno stile di vita qualitativamente migliore dall’infanzia fino all’età adulta. In questo articolo esamineremo i benefici dell’educazione motoria a scuola e la stretta relazione tra attività sportiva e salute.

 

La società moderna ha trasformato l’uomo da fisicamente attivo a sedentario: tutti, bene o male, siamo in balia della tecnologia, che se da un lato ci ha reso la vita più semplice e comoda, dall’altro invita dolcemente alla pigrizia.

Anche per percorrere pochi chilometri si tende a utilizzare l’auto (e a tal proposito potrebbe interessarvi il nostro articolo sul miglior olio motore), scegliendo raramente di usare la bicicletta o di camminare. Una volta rientrati a casa dopo il lavoro, veniamo soggiogati dall’irresistibile “richiamo” del divano, finendo così per trascorrere la maggior parte del nostro tempo libero navigando in rete, chattando sui social network, giocando ai videogiochi e guardando la tv.

Se, poi, alla sedentarietà si associano anche un regime alimentare scorretto e abitudini malsane, come il fumo e l’abuso di alcol, è facile intuire come tutto questo rischi alla lunga di compromettere la salute e il benessere generale dell’organismo. Il problema più grave è che anche le nuove generazioni stanno adottando questi comportamenti con naturale disinvoltura.

Ed è qui che entrano in gioco le scienze motorie, laddove insegnare educazione fisica a bambini e adolescenti rappresenta un valido strumento per educarli alla “cura del corpo”. Sebbene l’importanza dello sport sia nota da tempo, solo qualche anno fa è stata approvata una proposta di legge che sancisce l’obbligo nelle scuole primarie di svolgere almeno due ore di educazione fisica a settimana, con insegnanti qualificati.

 

Storia dell’educazione fisica

L’educazione fisica o scienze motorie è una branca dell’insegnamento che si propone di migliorare lo sviluppo psicofisico e la salute della persona attraverso una serie di esercizi volti al raggiungimento di un determinato obiettivo didattico. Le sue origini si perdono nella notte dei tempi: in Egitto l’attività motoria veniva utilizzata per educare tanto lo spirito quanto il corpo ed era svolta sia dai ceti privilegiati per finalità di svago o divertimento sia dai comuni cittadini al fine di rinforzare il corpo per scopi bellici.

In Grecia, quando atleti e guerrieri non erano impegnati nella caccia o nella guerra, venivano organizzati dei giochi che comprendevano attività come il lancio del disco, il giavellotto, il tiro con l’arco, il salto, la corsa a piedi e con i carri. Successivamente, accanto all’educazione motoria tradizionale si sviluppa anche quella medica grazie ad Aristotele, che trasformò la musica in grammatica e la ginnastica in un’attività volta a migliorare la salute.

L’educazione fisica moderna ebbe la sua culla in Francia a partire dal XVIII secolo, quando in un’opera dedicata allo sviluppo fisico dei fanciulli dalla nascita alla pubertà, il medico francese Jacques Ballexserd utilizzò il termine “éducation physique” per la prima volta. Qualche anno più tardi, l’insegnamento della disciplina si diffuse dapprima in Europa Occidentale e successivamente nel resto del mondo, mentre in Italia bisognerà aspettare il 1859, anno in cui la Legge Casati rese le lezioni di educazione fisica a scuola obbligatorie, ma solo per i maschi.

Successivamente, la Legge De Sanctis n. 4442 del 7 luglio 1878 estese l’obbligo di insegnare la ginnastica educativa anche alle femmine, mentre con la Legge 148/90 nasceva il vincolo in tutte le scuole primarie di svolgere almeno due ore di ginnastica a settimana, con insegnanti specializzati.

I benefici dell’educazione fisica per i bambini

In età evolutiva, svolgere una regolare attività fisica è essenziale per il corretto sviluppo psicofisico dei piccoli, affermazione che trova un’ulteriore conferma nella decisione da parte delle Nazioni Unite di considerarla un diritto imprescindibile per bambini e adolescenti. Ma a cosa serve lo sport esattamente? Oltre a promuovere una crescita armonica del corpo, il movimento aiuta a mantenere sotto controllo il peso corporeo nelle varie fasi della crescita o lo riduce se il bimbo è già in sovrappeso o obeso.

Recenti studi, inoltre, hanno dimostrato come praticare attività fisica già a partire dalla scuola materna e dalla prima elementare riduca il rischio di sviluppare alcune patologie infantili, come il diabete tipo 2 in età pediatrica e la steatosi epatica.

Oltre a questo, l’educazione motoria apporta numerosi benefici all’apparato muscolo-scheletrico: molti esercizi, infatti, aiutano ad aumentare la lunghezza e il numero di fibre muscolari, permettendo al corpo di sviluppare maggiore forza e resistenza. Allo stesso modo, l’attività fisica favorisce lo sviluppo della massa ossea, migliorando la postura e prevenendo le alterazioni alla colonna vertebrale – come la cifosi e la scoliosi – che sono molto frequenti in età scolare.

Anche la funzionalità del sistema nervoso migliora con l’educazione fisica poiché, grazie a specifici esercizi volti a promuovere le capacità motorie, il bimbo impara a contrarre volontariamente i muscoli del corpo e acquisisce una buona coordinazione, eseguendo movimenti più fluidi, puliti e armonici.

Oltre a insegnare ai piccoli la socialità, il rispetto delle regole e lo spirito di gruppo – tutti aspetti fondamentali nel processo di crescita – l’attività fisica incentivata anche la produzione endorfine, i cosiddetti “ormoni della felicità”, che inducono una sensazione di rilassamento e benessere diffuso.

A fronte di tutte queste considerazioni, è dunque evidente come gli obiettivi dell’educazione motoria nella scuola primaria coinvolgano lo sviluppo biologico, psicologico e il percorso di crescita del bambino, permettendogli di sviluppare le capacità motorie, relazionali e cognitive necessarie per star bene con se stesso e con gli altri.

Non solo a scuola…

Premessa l’importanza degli esercizi di educazione fisica nella scuola media, un errore molto comune è quello di dare per scontato che gli studenti comprendano l’importanza fondamentale dell’attività motoria nel mantenere la salute per tutta la vita. Purtroppo, con la sempre maggiore diffusione di smartphone, videogame e social network, bambini e adolescenti sono sempre più tentati a sedersi sul divano tutto il giorno trangugiando, magari, merendine e snack confezionati non proprio salutari e lasciando, di conseguenza, l’abbigliamento sportivo ad ammuffire nell’armadio.

Lo scopo dell’educazione motoria, quindi, dovrà essere quello di mostrare loro che l’esercizio fisico è importante e anche divertente, ma dal momento che le ore scolastiche dedicate alla disciplina sono davvero ridotte all’osso, un aiuto in più può arrivare sicuramente dal contesto familiare e sociale.

I genitori, quindi, non dovrebbero favorire la sedentarietà ma offrire ai propri figli la possibilità di muoversi ed essere attivi anche quando non sono a scuola, in modo da sfruttare l’attività fisica come ulteriore canale di apprendimento per acquisire abilità, interagire socialmente, divertirsi e mantenere un buono stato di salute.

 

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