Storia, curiosità e regole della pallamano

Ultimo aggiornamento: 25.04.24

 

Sport molto conosciuto in quanto praticato da molti, ma che a livello professionistico spesso rimane un po’ nell’ombra. Scopriamo insieme la storia e il regolamento.

 

Gli sport dove la palla viene portata con le mani sono quelli più intuitivi, non a caso spesso vengono praticati nella scuola dell’infanzia per permettere ai bambini di migliorare la coordinazione e la manualità. La pallamano in particolare si distingue per il suo divertente incrocio tra il basket e il calcio indoor, sebbene le sue origini siano ancora più antiche. 

Come molti sport di squadra, possiamo far risalire la pallamano sin dai tempi dell’Impero Romano, dove i legionari – che sicuramente non indossavano una bella tuta sportiva – si allenavano con un pallone giocando ad Harpastum, una sorta di brutale rugby che i soldati praticavano per prepararsi psicologicamente agli scontri fisici delle battaglie. Non c’è comunque da sorprendersi, in quanto nell’antica Roma l’attività fisica e lo sport erano spesso legati al mondo militare. 

Durante le varie campagne di conquista, i legionari stanziati nei territori germanici o nell’antica Gallia continuarono a praticare l’Harpastum, insegnandolo così alle popolazioni del luogo. Dopo la caduta dell’impero Romano, il gioco passò da allenamento militare a puro esercizio fisico e divertimento, coltivato per secoli in Germania. Non a caso proprio questo paese creò le basi per la modella pallamano, prendendo spunto dalla pallacanestro e dal calcio. Furono stabilite le regole di base e anche quanto dura una partita di pallamano regolamentare. 

 

L’evoluzione del gioco

La prima competizione a livello olimpico della pallamano non è proprio su una pagina felice di storia, infatti fu inclusa nei giochi di Berlino durante il regime nazista. Adolf Hitler vedeva la pallamano come lo sport più indicato per rappresentare la potenza militare tedesca inoltre, avendo la Germania codificato il regolamento, ebbe vittoria facile contro le squadre avversarie. 

Dopo questa competizione, la pallamano prese ancora più piede in Germania grazie all’organizzazione di campionati specifici. Al tempo però questo gioco aveva dei connotati e delle regole diverse da quello che conosciamo. Prima di tutto la partita si svolgeva su un campo da calcio all’aperto e prevedeva la presenza di undici giocatori per squadra, assolutamente necessari per gestire il possesso di palla su una distanza molto più lunga rispetto a quella del campo indoor. 

Questo tipo di ‘forma’ della pallamano durò fino agli anni 60, quando lo sport iniziò ad avere un particolare successo a livello globale. Nei posti più freddi praticare la pallamano all’aperto non era proprio il massimo della vita, per questo le squadre preferivano allenarsi e giocare al chiuso, cambiando il numero di giocatori da undici a sette. E così nacque la pallamano moderna con la prima rappresentazione a livello mondiale alle Olimpiadi di Monaco. Per i campi al chiuso si suole utilizzare il miglior ventilatore.

La Germania è tuttora una delle squadre più forti del mondo, ma lo sport ha avuto un buon seguito anche qui in Italia dove la FIGH (Federazione Italiana Giuoco Handball) è riuscita a creare un campionato seguito dagli appassionati. 

 

Regole della pallamano

La pallamano non ha un regolamento particolarmente complesso, ma sebbene si tratta di uno sport molto intuitivo, in realtà richiede una pratica costante e allenamenti faticosi. I movimenti della pallamano, i contrasti e i tiri prevedono l’utilizzo di tecniche specifiche, specialmente nel ruolo del portiere che deve parare sia con le braccia sia con le gambe. 

Come evidenziato nella parte introduttiva dell’articolo, la pallamano si gioca in sette e la durata della partita di pallamano è di 60 minuti, divisi in di due tempi da trenta minuti, con un intervallo di dieci minuti tra i due. Ogni squadra deve avere sei giocatori e un portiere, con una panchina di nove elementi per le riserve. Al termine dei due tempi vince la squadra che ha segnato più reti, proprio come nel calcio. 
Nella pallamano il portatore di palla deve necessariamente palleggiare dopo ogni tre secondi o dopo ogni tre passi. 

È possibile effettuare passaggi e tiri, ma questi ultimi si possono eseguire solo fuori dall’area di difesa del portiere, inoltre non è possibile in alcun modo toccare la palla con i piedi. In questo caso viene fischiato il fallo e la palla passa alla squadra avversaria. Anche nella pallamano ci sono ammonizioni ed espulsioni,  inoltre è prevista una esclusione temporanea come nell’Hockey sul ghiaccio che prevede la sospensione del giocatore che ha commesso fallo per due minuti. Se la palla esce fuori dalla linea di fondo si esegue un fallo laterale, come nel calcio.

I ruoli

Nella pallamano i ruoli dei giocatori si dividono in base alla loro posizione sul campo. L’attacco di solito è composto da una formazione a trapezio. Particolare il ruolo del ‘pivot’ che oltre ad essere il regista della squadra, serve anche ad ‘infastidire’ la difesa avversaria mettendosi davanti al portiere e dandogli le spalle. Il portiere nella pallamano svolge ovviamente un ruolo fondamentale come estremo difensore, ma allo stesso tempo deve possedere un buon lancio e una visione di gioco ampia in quanto deve subito servire la palla alla sua squadra per il contropiede. 

Un grande classico della pallamano è la cosiddetta parata a ‘pelle d’orso’ utilizzata dal portiere. Dato che non è possibile uscire sul portatore di palla e i tiri vanno eseguiti dall’esterno, il portiere apre braccia e gambe chiudendo il più possibile lo specchio della porta. Solitamente il portiere nella pallamano non si tuffa, ma fa più che altro un lavoro di posizionamento per cercare di dare meno angoli di tiro possibili. Allo stesso modo la difesa non deve lasciare lo spazio agli attaccanti per poter eseguire i tiri con rincorsa, decisamente potenti e difficili per il portiere da intercettare. La palla da pallamano può assumere traiettorie ed effetti diversi a seconda dello stile di tiro.

 

 

 

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