Differenze tra Coppa delle Fiere, Coppa UEFA ed Europa League

Ultimo aggiornamento: 29.03.24

 

Quando diversi anni fa venne eliminata la Coppa delle Fiere, la sua eredità passò prima alla Coppa UEFA, divenuta poi l’attuale Europa League. Scopriamo le differenze.

 

Nel corso del tempo è nato un equivoco non indifferente, che ha fatto credere a migliaia di tifosi che la cosiddetta Coppa UEFA sia nata dopo la Coppa delle Fiere. Purtroppo, non c’è cosa più sbagliata, nonostante quest’ultima sia stata chiaramente un campionato internazionale considerato come antesignano di quello che conosciamo oggi.

In linea generale, possiamo però dire che alcune delle spoglie della Coppa delle Fiere, assegnata in modo definitivo al Barcellona nel lontano 1971, furono raccolte dalla UEFA dando vita a un nuovo trofeo. Ma allora sorge spontanea una domanda: quali sono le differenze e le caratteristiche di ogni torneo? Noi proveremo a spiegarvelo nei prossimi paragrafi, voi seguiteci semplicemente con la lettura, magari prima di guardare la prossima partita in TV a tutto volume con la nuova soundbar.

 

Pillole di storia

Quando si parla di pallone da calcio c’è sempre un po’ di brio nell’aria: anche chi non l’ha mai calciato si sente coinvolto nella discussione, animato da un senso di appartenenza che va ben oltre la famosa finale mondiale del 2006 (o del 1982 per chi ha qualche annetto sulle spalle). Ci sono però alcune cose che chiaramente solo chi è davvero amante di questo sport riesce a ricordare: tra queste c’è la Coppa delle Fiere.

Ma di cosa stiamo parlando? Ebbene, quella che era chiamata Coppa Internazionale delle Città di Fiere Industriali, ha avuto una funzione importantissima nel dopoguerra. Durante la Guerra Fredda è stata uno degli strumenti che i governi di tutta Europa hanno utilizzato per dare la benzina al rilancio economico dei propri Paesi. A sostegno di questo vi era anche il famoso piano Marshall, che tra le altre cose prevedeva anche l’allestimento di fiere campionarie in varie città del Vecchio Continente.

Chiaramente, stiamo parlando di periodi storici diversi: l’inizio vero e proprio della Coppa delle Fiere fu il 1955, mentre l’ultima partita vera e propria si tenne nel 1971. In tutto questo, dobbiamo riconoscere che tra l’unica squadra italiana che è riuscita ad alzare al cielo il trofeo fu la Roma, ormai più di 50 anni fa. Ma dovete sapere che, una volta sparito il vincolo politico che teneva strette le città alle fiere campionarie, vennero istituiti nuovi criteri decisionali.

La UEFA prese in mano il torneo e lo chiamò Coppa UEFA, aggiungendo novità importanti e affiancandolo ad altre due competizioni: la Coppa dei Campioni (riservata alle squadre che si aggiudicavano il campionato nazionale) e la Coppa delle Coppe (per i team che trionfavano nella coppa nazionale). Se all’inizio il numero dei partecipanti era 64, con il tempo furono inseriti i cosiddetti coefficienti UEFA, con cui nasceva una classifica basata sui risultati ottenuti dalle squadre nei vari tornei internazionali. Così, quelle nazioni che riuscivano a piazzarsi meglio delle altre, ottenevano fino a quattro posti in Coppa UEFA, a differenza delle ultime che ne avevano garantito solo uno. 

La storia ci insegna che, dopo la distruzione del Muro di Berlino, URSS e Jugoslavia si frantumarono a livello geopolitico. Questa azione comportò un aumento delle nazioni partecipanti ai campionati europei. Per questa ragione vennero introdotti i cosiddetti turni preliminari, con lo scopo di limitare il numero delle sempre più numerose squadre presenti in fase iniziale.

Durante gli anni ‘90, l’Organo calcistico europeo mise mano alle varie competizioni per squadre di club e le modificò completamente. Venne fatto un restyling della storica Coppa dei Campioni che divenne Champions League e  che allargò il numero delle squadre di ogni nazione che potevano prendervi parte (fino a un massimo di quattro). Con questa mossa, la Coppa delle Coppe venne completamente abolita, mentre la Coppa UEFA subì un ridimensionamento importantissimo.

Infine, con le riforme europee volute dal presidente UEFA Michel Platini, dopo ben 38 anni di Coppa UEFA, quest’ultima assunse un nuovo nome: UEFA Europa League.

Caratteristiche a confronto 

Ora che abbiamo un po’ chiaro il contesto storico e l’evoluzione di ogni torneo, è arrivato il momento di capire quali sono le caratteristiche e le differenze tra ognuno. Nonostante siano nati e sviluppati in periodi diversi, sicuramente hanno segnato momenti importanti nell’evoluzione del calcio come lo conosciamo oggi.  

Come abbiamo visto in precedenza, la Coppa delle Fiere si tenne tra il 1955 e il 1971, con un totale di tredici edizioni. Ciò che non abbiamo detto è che l’idea iniziale era quella di creare un torneo che durasse solo tre anni, riservato chiaramente alle squadre di club appartenenti a città europee importanti. L’idea alla base di questa competizione fu mantenuta per dare vita, nella stagione 1971-72, alla Coppa UEFA a cui potevano prendere parte le squadre che si piazzavano ai primi posti (fatta eccezione per la vincitrice del campionato) della classifica nazionale (in Italia, tipicamente la seconda, la terza e la quarta). La Federazione introdusse poi i coefficienti di cui abbiamo già accennato, rendendo più particolari i turni di accesso (concetto ulteriormente sviluppato, poi, nel nuovo sistema per il passaggio del turno in Europa League).

La prima edizione del torneo fu vinta dagli inglesi del Tottenham Hotspur mentre – considerando sia le edizioni note come Coppa UEFA sia quelle di Europa League – il maggior numero di vittorie (sei) è del Siviglia. Scorrendo l’albo d’oro della Coppa UEFA si nota come la competizione sia stata spesso terreno di caccia per le formazioni italiane che, in particolare tra il 1989 e il 1999 la vinsero otto volte (e per ben quattro volte la finale fu disputata tra due compagini del nostro Paese). 

Una cosa è certa: sembra proprio che Siviglia ed Europa League vadano a braccetto, visto che la compagine spagnola ha scavato un solco rispetto a tutte le altre vincitrici del torneo, al punto che al secondo posto pur numero di vittorie c’è l’Inter, che con tre successi è comunque piuttosto distanziata. Ma se siete interessati a sapere di più riguardo l’Europa League e l’albo d’oro, ecco qui il link completo dove visionare le tabelle.

 

La nascita dell’Europa League

Come detto la Coppa UEFA nel 2009 venne mandata in pensione e trasformata in UEFA Europa League. Per poter disputare le partite di Europa League bisogna rispettare le indicazioni della Federazione internazionale e dunque le squadre che hanno diritto all’accesso sono quelle piazzate alle spalle delle qualificate alla Champions League (per l’Italia le aventi diritto sono tre).

Il regolamento dell’Europa League ha subito diverse modifiche nel corso del tempo e per questo è stato anche molto criticato. Infatti, a un certo punto della competizione, è previsto anche un ripescaggio delle squadre terze classificate ai gironi di Champions League che fa storcere il naso a molti tifosi e professionisti. I posti in Europa League nella fase iniziale – con numerosi turni preliminari – vedono impegnate nientepopodimeno che 213 squadre che poi si riducono, tra sfide a eliminazione diretta e gironi, alle due che si giocano la finalissima in partita secca (che per l’edizione 2020-21 si disputerà a Danzica, in Polonia). 

 

 

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