Ginnastica artistica: regole e benefìci

Ultimo aggiornamento: 29.03.24

 

La ginnastica artistica è una disciplina spettacolare che regala grandi emozioni. La sua pratica non solo aiuta la coordinazione ma anche l’elasticità del corpo. 

 

La ginnastica artistica è una delle discipline atletiche più complete e allo stesso tempo più antiche mai create dall’essere umano. In genere si tende a collegare questo sport con le Olimpiadi, in quanto è la manifestazione che più lo mette in risalto. In realtà però, la ginnastica artistica, così come ogni altra disciplina, prevede coppe, tornei e anche Mondiali che gli appassionati seguono con grande attenzione. In Italia abbiamo avuto grandi esponenti come Yuri Chechi e Vanessa Ferrari, mentre recentemente il mondo è stato catturato dalla fenomenale statunitense Simone Biles, ginnasta che unisce potenza e grazia e a 19 anni ha ottenuto già 14 medaglie mondiali. 

 

La storia

Le origini della ginnastica artistica sono molto antiche, d’altronde gli esercizi a corpo libero d’altronde sono stati sempre praticati anche in passato in ogni angolo del mondo, da questi sono poi nati tantissimi altri sport e nel caso della Cina anche le arti marziali. In passato infatti questa disciplina includeva anche sport di combattimento come il pugilato e la lotta, così come l’atletica. I Greci furono i primi a praticare le varie sue varie forme che però vennero abbandonate quasi completamente dai romani, in quanto l’esercizio fisico veniva considerata prerogativa dell’esercito nelle palestre delle caserme e dei combattenti nelle arene che venivano però addestrati dalle varie ‘scuole’.  

Dopo la caduta dell’Impero Romano ci fu un ritorno alla cultura del fisico che continuò nel corso degli anni a venire. In realtà però la codifica della ginnastica iniziò solo nel 1800 con la nascita di una delle prime palestre pubbliche a Berlino. In Germania venne sviluppata anche la ginnastica moderna grazie ad una collaborazione tra Adolf Spiess e F.L Jahn. La disciplina venne introdotta in seguito anche in altri paesi, in Italia arrivò nel giro di pochi anni, ma all’inizio veniva praticata solo in alcuni istituti dedicati alle famiglie ricche del nord. 

Come molte altre discipline, in Italia la ginnastica entrò anche nel mondo militare, infatti veniva e viene tuttora praticata nelle Accademie. La prima federazione Italiana nasce a Venezia, mentre quella internazionale vede la luce solo alla fine del diciannovesimo secolo. 

Gli attrezzi e le relative regole

Le regole della ginnastica artistica variano in base all’attrezzo utilizzato. Questi sono divisi per la disciplina maschile e quella femminile. Gli attrezzi maschili principali sono gli anelli, la sbarra, le parallele e il cavallo con maniglie. Gli anelli prevedono l’esecuzione di un esercizio per la durata totale di un minuto, dove l’atleta deve eseguire diversi passaggi e concludere con un salto. La sbarra invece prevede l’esecuzione di movimenti e salti, con la conclusione in salto, così come le parallele simmetriche sulle quali gli esercizi si dividono su due sbarre. Il cavallo con maniglie invece prevede rotazioni da effettuare con le gambe e il bacino, movimenti da effettuare solo con le mani sulle due maniglie senza toccare con i piedi l’attrezzo.

La ginnastica artistica femminile prevede esercizi sulle parallele asimmetriche, molto simili a quelle maschili ma che richiedono un’esecuzione molto più veloce tra un passaggio e l’altro, con il consueto salto conclusivo. Troviamo anche la trave, un attrezzo altamente spettacolare che richiede un notevole equilibrio da parte delle atlete che devono eseguire esercizi e figure acrobatiche su una piattaforma rialzata, larga 10 cm e lunga 5 m. Le ginnaste – che spesso indossano un reggiseno sportivo – gareggiano anche in due forme di ginnastica senza attrezzi chiamate il volteggio e il corpo libero, quest’ultimo praticato anche a livello maschile. 

Il volteggio consiste in un salto acrobatico eseguito con l’ausilio di una pedana e di un attrezzo per darsi lo slancio dopo una rincorsa. Come ogni esercizio, anche questo prevede l’esecuzione impeccabile del salto e dell’atterraggio. Il corpo libero, come si evince dal nome si svolge su un tappeto quadrato dove è necessario eseguire salti e acrobazie a tempo di musica, senza però uscire dalla pedana. 

I giudici 

Gli esercizi durante le gare vengono valutati dai giudici che si basano su un codice di punteggio e spesso con alcuni elementi spesso presi dalle performance di altri atleti. Basta pensare alla grande Nadia Comaneci, una delle ginnaste più famose che ha dato il nome a passaggi, così come il famoso volteggio Tsukahara, ideato dall’atleta giapponese Mitsuo Tsukahara. Il punteggio viene diviso in due parti: quello dato per il coefficiente di difficoltà di una determinata esecuzione e uno per la qualità di esecuzione dei diversi elementi. Il massimo è il 10, che si ottiene solo eseguendo un esercizio senza commettere alcun errore. 

Come in tanti altri sport, anche nella ginnastica artistica esistono delle sanzioni come ammonizioni o espulsioni, in questo  caso però  ai danni degli allenatori. Durante l’esercizio infatti deve assolutamente vigere il silenzio assoluto da parte dell’allenatore che non potrà in alcun modo fare segnali o incitare il suo atleta. Non sarà possibile inoltre modificare l’impostazione ufficiale degli attrezzi e addirittura guardare i giudici durante la gara, né tantomeno parlare o discutere con loro. 

Curiosamente sono proprio gli allenatori che si infervorano durante le gare e magari possono commentare in maniera negativa un punteggio, per questo sono state inserite queste regole per scoraggiare quelli più ‘focosi’ a lasciarsi andare in spettacoli poco decorosi. La ginnastica artistica è una disciplina molto seria al pari di tutte le altre di livello olimpionico, si potrebbe dire quasi marziale. 

Per la pratica della ginnastica artistica e di qualsiasi altra disciplina sportiva, vi consigliamo di procurarvi il miglior deodorante da usare dopo ogni allenamento..

 

 

 

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