Paramorfismi e dismorfismi: quali sono e come correggerli

Ultimo aggiornamento: 28.03.24

 

Le alterazioni posturali che caratterizzano l’età scolastica, quando cioè la colonna vertebrale è ancora in fase di sviluppo, possono portare a disturbi di notevole entità determinando una scorretta strutturazione dello schema corporeo. In questo articolo vedremo come prevenire paramorfismi e dimorfismi per garantire ai più piccoli una crescita sana e armonica.

 

La colonna vertebrale, chiamata anche spina dorsale o rachide, è il pilastro portante del nostro corpo ed è costituito da una sequenza di vertebre molto flessibili e resistenti che ci permettono di muoverci. Ma, cosa ancora più importante, è proprio grazie alle sue naturali curve fisiologiche che siamo in grado di camminare in posizione eretta, caratteristica che distingue l’uomo dagli animali. Già da questa breve prefazione è facile intuire quanto sia importante imparare fin da bambini a prendersene cura per garantirsi una crescita sana e armoniosa.

Questo perché, durante l’età pediatrica e adolescenziale, è frequente che si manifestino delle alterazioni della colonna vertebrale a causa di movimenti errati protratti nel tempo, ulteriormente accentuati dalle alterazioni ormonali che caratterizzano la fase di crescita e dallo stile di vita, tendenzialmente sempre più sedentario. Individuare tempestivamente queste alterazioni posturali è fondamentale per mettere in atto un adeguato trattamento terapeutico volto a correggerle e impedire che evolvano in deformazioni più gravi e debilitanti.

Ma come riconoscere i campanelli d’allarme che possono indicare la presenza di eventuali paramorfismi e dismorfismi nei bambini? E quali sono le alterazioni morfologiche più frequenti in età evolutiva? Nei prossimi paragrafi cercheremo di rispondere a queste e altre domante.

 

Qual è la postura corretta?

Il sistema posturale è una struttura complessa che coinvolge il midollo spinale, i muscoli, le articolazioni e l’apparato boccale. Tutte le informazioni provenienti da questi distretti corporei vengono elaborate dal sistema nervoso centrale per inviare messaggi correttivi in base alla postura assunta dal corpo.

Per capire quale sia la giusta posizione, oltre alla parte scheletrica, è importante tenere conto anche della massa muscolare, che dovrebbe conferire un aspetto armonioso alla struttura corporea. Al contrario, adottare una postura scorretta può provocare tensioni e dolori che, a lungo andare, possono determinare modificazioni della colonna vertebrale e vari disturbi muscolo-scheletrici, con manifestazioni che spaziano dalla cervicalgia alla cefalea, fino alla lombalgia e alla dorsalgia.

Il più delle volte, le cause di questi atteggiamenti posturali viziosi sono da ricercare nella quotidianità, quando per esempio un bambino trascorre molto tempo seduto davanti al computer oppure sul divano con la testa china per usare lo smartphone o il tablet. Sebbene spesso si tratti di alterazioni lievi, che possono essere corrette svolgendo un’adeguata attività fisica, l’unico mezzo veramente efficace per evitare che si trasformino in deformazioni fisiche ben più gravi, rimane sempre un buon protocollo di prevenzione che educhi i bambini ad adottare una corretta postura e fare movimento in modo regolare.

 

Cosa sono paramorfismi e dismorfismi?

Con il termine “paramorfismo” si intendono tutti quegli atteggiamenti posturali scorretti, in genere causati da problemi muscolo-tendinei o articolari, che possono essere corretti con la fisioterapia o la ginnastica posturale perché coinvolgono parti flessibili del corpo, quali i muscoli e i dischi.

Se non trattati tempestivamente, i paramorfismi rischiano di sfociare nei dismorfismi che, come il termine stesso suggerisce, sono delle “alterazioni croniche” della morfologia che possono comportare, nei casi più gravi, una modificazione anatomica e funzionale con decorso tendenzialmente ingravescente.

Qual è la differenza?

Le alterazioni della colonna vertebrale si differenziano principalmente per il grado di severità degli atteggiamenti posturali adottati. Le cause del paramorfismo sono il rachitismo, le carenze alimentari, una muscolatura ipotonica dovuta a uno stile di vita troppo sedentario e, ovviamente, l’assunzione di posizioni non idonee.

Queste alterazioni sono quindi correggibili con un rinforzo generale, lo svolgimento di esercizi di ginnastica posturale e la fisioterapia. Il dismorfismo, invece, è più difficile da correggere, richiedendo in genere l’uso di tutori, busti ortopedici e, talvolta, anche interventi di chirurgia.

 

Quali sono i paramorfismi più comuni?

I principali paramorfismi della colonna vertebrale sono:

♦ dorso curvo: tipico dell’età scolare, consiste in un atteggiamento cifotico della schiena che, se non corretto in tempo, può diventare stabile e immodificabile. A seconda del tratto del rachide interessato può essere dorsale, dorso-lombare oppure totale.

♦ dorso piatto: è caratterizzato dall’appiattimento delle curve vertebrali con conseguente verticalizzazione del bacino, risultando più evidente nei soggetti affetti da rachitismo.

♦ iperlordosi lombare: si tratta di un’accentuazione della curva fisiologica lombare che clinicamente si manifesta con glutei eccessivamente all’indietro e addome protratto in avanti.

♦ scapole alate: una condizione strettamente legata alla postura e solitamente associata a una posizione delle spalle in avanti e delle braccia ruotate all’interno.

♦ atteggiamento scoliotico: oltre a essere la forma di paramorfismo più diffusa in età evolutiva, è anche la più temuta a causa della rapidità in cui può evolvere verso alterazioni ingravescenti irreversibili. Tale alterazione comporta una deviazione laterale della colonna vertebrale, con conseguente perdita di verticalità della schiena.

Quanti tipi di disformismi esistono?

Come già anticipato, il disformismo è un’alterazione morfologica cronicizzata che determina una deviazione delle curve fisiologiche della colonna vertebrale, quindi non recede facilmente ma tende a peggiorare. Queste alterazioni possono essere classificate in simmetriche e asimmetriche: le prime creano un dislivello sul piano anatomico sagittale, mentre le seconde si manifestino su quello frontale.

In alcuni casi i disformismi possono interessare anche gli arti inferiori, come nel caso del piede piatto, un abbassamento della volta plantare che impedisce al piede di svolgere la sua funzione ammortizzante, e il ginocchio recurvato che è un’anomalia caratterizzata da un’iperestensione del ginocchio oltre cinque gradi, portando la gamba ad assumere la tipica forma a parentesi.

 

Come si prevengono i difetti del portamento?

La prima e più efficace azione preventiva contro paramorfismi e dismorfismi consiste nell’osservare le abitudini posturali dei propri figli, sia da seduti sia in posizione eretta, per individuare precocemente eventuali difetti nella postura e assicurarsi che mantengano una posizione dritta della colonna vertebrale quando, per esempio, fanno i compiti a casa o giocano con gli apparecchi elettronici.

Sia a scuola sia nel tempo libero è importante che i bambini vengano incentivati a svolgere una regolare attività fisica, con scarpe adeguate e un reggiseno sportivo adatto nel caso delle adolescenti. Il movimento durante le fasi della crescita, oltre a prevenire l’obesità e il sovrappeso (che sono tra i principali fattori di rischio dei paraformismi), contribuisce anche a rinforzare la muscolatura del dorso controbilanciando eventuali difetti posturali dovuti ad abitudini e posizioni scorrette.

Come curare i disformismi?

In caso di dismorfismi lievi è consigliabile rivolgersi tempestivamente a un ortopedico che, dopo aver valutato l’entità del disturbo, potrà prescrivere delle sedute di fisioterapia per migliorare la postura (che altrimenti rischierebbe di peggiorare), oppure l’utilizzo di ausili ortopedici da indossare nel corso delle attività quotidiane – come busti e tutori – in modo da correggere “forzatamente” la posizione del corpo.

 

 

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